OPINIONE Letto 3312  |    Stampa articolo

Prendiamoli sul serio!

Foto © Acri In Rete
Assunta Viteritti (HortusAcri)
condividi su Facebook


Come al solito si dividono tra apocalittici e tecno-entusiasti. Parlo di coloro che spesso dibattono (ovunque) su come giovani, ragazze e bambini (ab)usano (del)le tecnologie digitali.
Le due tipologie (decisamente più numerosa la prima)sono in tutte le fasce sociali (più o meno economicamente e culturalmente equipaggiate), in tutti i ruoli (famiglia e scuola in particolare) e in tutte le latitudini del pianeta(spesso in molti sud sono gli unici oggetti di comunicazione e di socializzazione libera in mondi privi di ogni libertà).
Gli apocalittici concordano nel demonizzarlipoiché produrrebbero effetti disastrosi (perdita di concentrazione, stati di assenza, socializzazione debole o deviata, solitudine, incapacità di comunicare e altre cose anche più gravi). Gli entusiasti (spesso esperti di tecnologie, aziende informatiche nazionali e internazionali, patiti del web e altri ancora) ne sottolineano gli enormi effetti positivi(aumento della concentrazione, crescita delle sinapsi neurali, connettività sociale e altri aspettiancora più entusiasmanti).
I primi vedono solo corpi chiusi, isolati e curvi, i secondi vedono solo corpi connessi e aperti.
Gli apocalittici e i tecno-entusiastili ritroviamo sempre in azione ogni volta che una tecnica prende forma sociale.
Tanti nel tempo contro la radio, la televisione, la stampa, il cinema, la catena di montaggio, e poi la robotica, l’intelligenza artificiale e, andando indietro, tanti quelli contro la ruota o il fuoco e, allo stesso tempo, tanti quelli entusiasti pronti a esaltarnepregi e furore innovativo.
Non prendo parte in questa (importante) controversia, mi interessa cosa ci fanno i giovani, le ragazze, i bambini e le bambine con le tecnologie digitalie cosa queste tecnologie fanno con loro.
Le tecnologie digitaliper giovani e giovanissimi non sonouna scatola chiusa, sono scatole aperte, vitali, interessanti,sono oggetti ludici:loro sanno già cosa farci.
La socializzazione a questi oggetti spessonon sorge in casa e non sorge a scuola, si sviluppa e si alimentatra i pari.Attraverso questi oggettiincontrano loro stessi e gli altri (foto e video) ecostruiscono la loro immagine e identitànel mondo. C’è però un problema.
Gli adulti attorno a loro, in famiglia e a scuola, spesso (troppo spesso), non hanno analogheabilità, intenzioni e conoscenza pratica.
La scuola (troppo spesso) poco sa e troppo spesso giudica (sempre male) l’uso delle tecnologie per giovani e giovanissimi.
Eppure sono i 15enni che con gli smartphone (con milioni di video e immagini) stanno producendo il moto globale contro il pericolo del cambiamento climatico, si scambiano immagini e messaggi che in frammentiminimali di tempo (neanche percepibili)raggiungono chiunque in qualunque parte del mondo.
E poi cosa dire delle complesse competenze digitali che sviluppano nell’uso dei tanti social?
Video, montaggio di immagini e suono, uso di linguaggi plurali, scambio di simboli, di immaginari e creazione di mondi (certo non sempre e non tutti buoni).
Ma dove sono gli adulti esperti e solidali che con loro dibattono, praticano, sperimentano? Generazioni troppo lontane procurano distanze che si trasformano in divari.
I più giovani hanno bisogno di adultidi riferimento esperti che accanto a loro giocano e sperimentanocon le tecnologie. Hanno bisogno di adulti che li prendono sul serio.
Anche di questo ha bisogno la scuola.

PUBBLICATO 23/09/2019 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1087  
Il Silenzio dell'istruzione
Queste poche parole sono rivolte all'intera comunità, studentesca e non, del liceo classico e scientifico Julia di Acri, presso cui anche l'autore di questa lettera aperta è stato studente ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1369  
Capalbo, il potere che si regge per inerzia
Il quadro politico è ormai chiaro e sotto gli occhi di tutti: l’amministrazione Capalbo è entrata nella fase terminale di un fallimento annunciato. L’opposizione guida già la prima e la seconda commis ...
Leggi tutto

I FATTI DELLA SETTIMANA  |  LETTO 849  
Ripensamenti, aumenti, errori, gaffes, imbarazzo e memoria corta
Non è un fine di anno favorevole e sereno per la Maggioranza di centro sinistra destra ( Pd, Articolo Uno, Udc, Fi, Liste Civiche ) che sembra in balia delle onde e capace di prendere una serie di can ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 267  
Il calore della memoria: la Vigilia di Natale tra sapori e tradizioni
La vigilia di Natale è un giorno molto sentito. Ricco di storia e tradizioni, ad Acri e dintorni è celebrato oltre che dal punto di vista sacro, anche da quello tradizionale, ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 761  
In ricordo di Peppe
Ciao Peppe, voglio salutarti anch'io nel tuo ultimo cammino avendo davanti a me la tua immagine gioiosa, il tuo sorriso aperto, il calore affettuoso con cui mi accoglievi quando ci incontravamo, qualu ...
Leggi tutto