OPINIONE Letto 5715  |    Stampa articolo

Messaggio audio. Parla l'autrice

Foto © Acri In Rete
Ida Minisci
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Cari ragazzi buonasera,
intervengo sulla questione di cui tanto si sta discutendo qui ad Acri da un po' di giorni a questa parte per chiedere scusa a Voi ed a tutte le Vostre famiglie coinvolte in questa sgradevole vicenda, augurandoVi da qui le migliori fortune.
In realtà avrei voluto farlo nell’immediatezza però devo essere onesta perché l’ansia e la preoccupazione mi hanno sopraffatto.
Oggi a seguito della legittima richiesta di chiarimenti da parte degli interessati ed a seguito dell’invito a mezzo stampa dell’Assessore, sono qui a spiegare la realtà dei fatti.
Ho inteso già porgere le mie più sentite scuse a mezzo telefono a tutte le persone e le famiglie coinvolte, ma nonostante questo sono qui ad assumermi le responsabilità dell’accaduto scusandomi anche pubblicamente con chi è stato chiamato in causa.
Chi mi conosce, sa che non sono abituata certamente a determinate situazioni, mi sento mortificata ed avvilita perché il mio obiettivo non era chiaramente questo.
Non volevo essere sotto i riflettori per una circostanza tanto spiacevole quanto incresciosa nella quale, con tanta leggerezza e disinvoltura mi sono colpevolmente ritrovata; era mia intenzione solo condividere, all’interno di una discussione privata con delle “mamme amiche”, attraverso un breve messaggio vocale, delle notizie su COVID-19 ad Acri che in quella maledetta mattinata arrivavano ininterrottamente attraverso migliaia di messaggi a me, come a tanti.
La paura e l’ansia di questi momenti mi hanno tradito: internet, i social, i tanti messaggi privati di amici e conoscenti hanno fatto sì che io mettessi su un miscuglio di notizie, in alcune di queste confondendo addirittura il Comune di San Giacomo d’Acri con Santa Sofia d’Epiro, presunti positivi con negativi e quant’altro di più sbagliato potessi dire. Tant’è che molte delle notizie riportate si sono dimostrate poi prive di fondamento perché frutto di fonti non attendibili.
Ho sbagliato e sono qui ad assumermi le responsabilità per il grave errore commesso.
Voglio, in questa sede, chiedere scusa alle persone coinvolte ingiustamente e, quindi anche, all’Assessore Emanuele Le Pera per averlo tirato in mezzo a questa situazione, mettendo anche in dubbio la Sua reputazione professionale ed umana, pur lui essendo completamente estraneo alla vicenda; infatti, lo stesso, contattato telefonicamente a seguito di mia richiesta di eventuali positività nel nostro Comune, mi rispondeva dicendomi che gli risultavano solo alcuni tamponi in esecuzione, non fornendomi, assolutamente, nessun nominativo e nessun’altra informazione, sostenendo di non avere nessuna notizia in merito a casi ufficiali di positività al COVID-19 ad Acri.
Ammetto nel panico totale di aver sbagliato, non ci sono scusanti e nemmeno ho la voglia e la forza di cercarle qualora ve ne fosse la possibilità.
Chiedo scusa a tutti coloro che si possono essere sentiti urtati da questa circostanza e mi assumo qui le responsabilità di mamma, moglie e cittadina di Acri; aspetto, con la mia stessa serietà e responsabilità le scuse, che sono sicura arriveranno, da parte di tutte le mamme che magari involontariamente come me, nell’incertezza più totale dell’emergenza sanitaria, dalla chat chiusa hanno trasmesso la mia confidenza privata; mi auguro che si assumano le loro responsabilità come sto facendo io.
Aspetto da cittadino di Acri le responsabili scuse di coloro che per primi hanno avuto le notizie sui possibili contagiati, li hanno divulgati inopinatamente e hanno indotto la sottoscritta al deprecabile errore.
Ringrazio chi ha dedicato intere giornate ad apostrofare, con ipocrisia e falsità, il mio errore come se fosse stato tutto calcolato con cattiveria e spregiudicatezza, mettendomi al pubblico ludibrio e definendomi attraverso l’uso di “alcuni” aggettivi dispregiativi senza neppure avere contezza della persona che io potessi essere, ma ringrazio anche chi ha cercato di stigmatizzare l’accaduto non cercando la notorietà del momento, bensì, porgendomi la mano affinché potessi avere un’altra possibilità, anche non conoscendomi.
Infine, esprimo un profondo sentimento di ringraziamento e solidarietà verso tutti gli operatori sanitari che quotidianamente si recano, con giudizio e senso del dovere, sul loro posto di lavoro per assicurare a noi cittadini tutti un adeguato servizio sanitario, mettendo a rischio le proprie vite e quelle dei propri cari, tanto al fine di poter combattere questa pericolosa malattia che, nostro malgrado, nel Mondo sta seminando inesorabilmente paura, sconforto e soprattutto tante morti.

PUBBLICATO 17/04/2020 | © Riproduzione Riservata





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