Sibari-Sila e galleria 660. Promotori di una tavola rotonda
Redazione
Senza girarci attorno, andiamo subito al punto. Acri in rete si fa promotrice di una tavola rotonda per discutere di due importanti questioni; Sibari-Sila e galleria 660.
Naturalmente, ad emergenza finita ed aperta a tutti, soprattutto ai principali esponenti politici ed istituzionali di quel tempo. Era il 2005. L’invito, lo faremo anche personalmente, è rivolto a Nicola Tenuta, sindaco dal 2000 al 2005 e dal 2013 al 2017, ad Elio Coschignano, sindaco dal 2005 al 2010, a Gino Trematerra, sindaco dal 2010 al 2013, a Pino Capalbo, attuale primo cittadino. Ed ancora; a Maurizio Feraudo ed a Michele Trematerra, consiglieri regionali dal 2005 al 2010 ma anche a Loiero, presidente della regione dal 2005 al 2010, a Scopelliti, presidente della giunta regionale dal 2010 al 2014, ad Oliverio, presidente della provincia e poi della regione dal 2014 al 2020 ad Incarnato, assessore regionale ai lavori pubblici della giunta Loiero. L’invito è rivolto anche a pseudo ambientalisti ed a chi oggi sputa nel piatto (politica) in cui ha mangiato per anni ed anni e da cui ha tratto enormi vantaggi. Ci rendiamo conto che si tratta di un’iniziativa ambiziosa ma ci proviamo, perché vogliamo conoscere tutti gli aspetti delle suddette opere. Chi ha deciso i tracciati? Quanto sono costati? Perché i lavori in alcuni casi sono fermi ed in altri procedono a rilento? Siamo sempre più convinti che dobbiamo dare spazio a chi ne sa più di noi. Meno editoriali ed opinioni, più fatti. I professori li facciamo fare volentieri (solo sul web e sui social) a chi non ha requisiti e competenze per farlo nei luoghi deputati (scuole e università). Due opere ancora incompiute, ad oltre dieci anni dall’inizio dei lavori, di cui Acri in rete, e solo essa, se ne è occupata più volte. E’ sufficiente navigare sul sito www.acrinrete.info per leggere una serie di articoli, soprattutto sulla Sibari-Sila, l’opera attorno alla quale si è discusso molto non tanto per la sua futura fruibilità bensì per errori tecnici, inchieste giudiziarie e problemi ambientali. Nei giorni scorsi sulla nostra pagina Facebook, seguita da oltre diecimila utenti, abbiamo pubblicato alcune foto riguardanti lo stato attuale delle due opere. Numerosi i commenti, ironici e di indignazione, che vi consigliamo di leggere. All’accesa discussione, hanno dato il contributo anche Coschignano e Feraudo. L’ex sindaco si dice pronto a “misurarsi” con gli altri amministratori (in verità lo sta dicendo da molto tempo) e, con carte alla mano, a dimostrare che fin quando ha ricoperto il ruolo di sindaco tutto è filato liscio. Coschignano è disponibile anche a spiegare i motivi di alcune scelte tecniche che, come risaputo, sono andate nel verso contrario della giunta comunale di centro destra che lo precedette. Feraudo, invece, non le manda a dire e scrive; “appena in consiglio regionale sono stati approvati i finanziamenti dei primi lotti, rispettivamente SS660 e Sibari-Sila, l'allora presidente della provincia, Oliverio, ha convocato una riunione nel suo ufficio alla quale ho personalmente preso parte. C'erano tutti i protagonisti locali e regionali, compreso l'assessore regionale ai lavori pubblici legato politicamente a Marini. L'esito di quella infausta riunione è stata che i protagonisti locali presenti hanno acconsentito che i lavori della Sibari-Sila invece di essere avviati da Duglia, com'era originariamente, si è deciso di farli iniziare da Calamia su spinta dell'assessore regionale con il placet dei massimi protagonisti comunali i quali intrattenevano proficui rapporti istituzionali con questo assessore regionale. Inoltre, questi signori, hanno deciso che i lavori sarebbero stati eseguiti dalla provincia, sottraendoli all'Anas. Per la gioia di Oliverio che ha gestito i fondi europei dell'Accordo di Programma Quadro (oltre 50 mln per le due opere) con progettisti e colate di cemento nel modo come sappiamo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Compresi i conseguenti disagi. A nulla è valsa la mia solitaria contrapposizione. Questi i fatti di cui sono stato testimone oculare. Sfido chiunque a dire il contrario.” Come potete immaginare la tavola rotonda si prospetta infuocata ma, forse, è la volta buona di conoscere la verità. Forse. Nel frattempo, chi è diretto verso la zona ionica non può percorrere il nuovo tracciato ma nemmeno quello vecchio, pieno di buche ed insidie mentre i lavori della galleria, 800 metri (800 metri in 13 anni, ovvero 61 metri all’anno!!), sarebbero in via di ultimazione. |
PUBBLICATO 27/04/2020 | © Riproduzione Riservata
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