OPINIONE Letto 2247  |    Stampa articolo

Era l'11 settembre

Foto © Acri In Rete
Simona Cozzetto
condividi su Facebook


Era giorno e presa dalla quotidianeta', mi pronunciavo ad aprire la tv come al mio solito.
Intorno alle 14,30 circa ora italiana, tutti i canali nazionali annunciavano di un atto terroristico o qualcosa di similare avvenuto a New York.
I media erano totalmente in stato confusionale e di accertamento di cio' che fosse successo realmente.
Era l'11 Settembre, un'ora circa due piu' tardi, si parlava dell'abbattimento delle Torri Gemelle per mano di atti terroristici.
Qualcosa stava cambiando, qualcosa era successo, eravamo anche noi in mezzo a tutta quella gente morta, con molti detriti addosso, le fiamme che fuoriuscivano dalle finestre e la polvere che copriva il cielo di New York.
Anche io ero li in mezzo a loro, lo eravamo un po' tutti.
Io avevo da poco compiuto 19 anni, grande abbastanza per capire che qualcosa di importante e forte fosse successo.
Oriente ed Occidente sommersi dal rancore e da tanto dolore, un dolore taciturno ed incredulo. Uno scenario di morte diretto e visibile a noi tutti.
L'idea di un cambiamento radicale e repentino porta ad avere paura, una paura sotto forma di terrorismo aggressivo mediatico e diretto.
Stavamo osservando un cambiamento storico, dove una parte della popolazione islamica voleva inculcarci mentalmente un terrorismo di massa.
Era l'11 Settembre, e qualcosa era cambiato.
Alle porte di quel tragico abbattimento risaliva un odio religioso segnato da differenti punti di vista, un terrorismo portatore di paura per identificare un potere di differenze razziali e religioso.
Mi sentivo un semplice puntino che viveva in un Occidente totalmente distaccato da alcune realtà, ma che invece, nel loro modo di essere brutale e senza tregua di morte, volevano farci capire che c'erano, erano li, e che per la prima volta volevano far valere la loro credenza religiosa fino ad una distruzione globale di massa.
No, non potevo sottostare a tutto questo, nessuno poteva e doveva, perché la mia libertà di pensiero, andava ben oltre un terrorismo costruito, non solo per un potere economico, ma bensì religioso e di morte.
Era l'11 Settembre, ed io avevo intuito che il Mondo non sarebbe stato più lo stesso.

PUBBLICATO 11/09/2020 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 649  
La plastica di Serra Crista
Serra Crista è una delle montagne di Acri, in provincia di Cosenza. Siamo ad oltre 1000 metri sul livello del mare e la Crista è il cuore pulsante della Sila Greca che abbraccia un grande territorio m ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 88  
L'Acri si prepara ad un campionato di vertice ma chiede l'aiuto di tutti
In questo caldo mese di giugno stiamo lavorano per programmare il prossimo campionato. Dopo il terzo posto del campionato appena conclusa, in cui siamo stati protagonisti con un nutrito ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1441  
Immobili comunali e cooperative. Ora la verità su pagamenti ed assunzioni
Venerdì scorso, nell’ultima seduta del consiglio comunale, il consigliere di opposizione Emilio Turano, ha “interrogato” amministratori e uffici comunali riguardo questioni importanti su immobili comu ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 530  
Tutti i colori della natura
Manca un quarto d’ora alle sette di questo tredici giugno, Sant’Antonio. Cinguettano gli uccellini, è già giorno pieno. In fondo a giugno, le giornate sono più lunghe: c’è più sole ...
Leggi tutto

I PENSIERI DI PI GRECO  |  LETTO 680  
Torrenti discariche ed infuriati branchi di cinghiali
Il borgo fra le montagne forse non ha mai vissuto nel totale abbandono come adesso. Un ambiente, un tempo ridente e suggestivo, trasformato dall' incuria e dall' abbandono in un luogo dove ...
Leggi tutto