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C’eravamo tanto odiati ma adesso…

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Nell’immagine allegata, sono ritratti il sindaco Capalbo, il presidente del consiglio comunale Gencarelli e Alberto Vuono, apprezzato e conosciuto geometra.
Si trovano su uno dei cantieri che riguardano la messa in sicurezza (bitumazione) di alcune strade comunali.
I lavori, per un importo di oltre 300mila euro, sono stati aggiudicati ad una ditta di Acri, la Smac srl, grazie al ribasso del 34,36%.
Finalmente, dopo molti anni, alcuni tratti della viabilità comunale saranno più sicuri e funzionali.
Dei suddetti interventi, il geometra Alberto Vuono è il direttore dei lavori.
Nella foto appare sorridente vicino al sindaco Capalbo nei confronti del quale, solo qualche mese fa, aveva lanciato invettive.
Di seguito pubblichiamo alcuni passi della nota che Vuono, in qualità di dirigente di Sinistra Italiana, e già consigliere comunale dal 2005 al 2010, inviò alla nostra testata.
Era l’ottobre del 2018.
Come membro del direttivo regionale del partito ed avendo presso parte a tutte le fasi dell’accordo pre-elettorale con l’attuale sindaco di Acri, mi preme fare chiarezza su alcuni punti in ordine alla querelle nata dalla decisione di SI di uscire fuori dalla colazione di maggioranza (con tutti gli strascichi che ne sono conseguiti).In particolare, vorrei rammentare al primo cittadino che è vero quanto lui afferma in merito agli accordi assunti su programma elettorale (di cui ad oggi poco è stato realizzato) ma è anche vero che SI, avrebbe dovuto partecipare attivamente alla realizzazione dello stesso, cosa che non si è mai verificata per sua precisa, costante ed ostinata volontà.
Il ns. partito non può accettare supinamente le critiche e le bordate provenienti dal sindaco Pino Capalbo, dirette o velate che siano, né intende prendere lezioni di moralità politica da chi, sin da subito, ha cercato di relegarci in una posizione di subalternità, di poca visibilità e di scarso peso nelle decisioni amministrative, venendo meno alla parola data e rimangiandosi in modo arrogante e prepotente quello che sino al giorno prima aveva ribadito con forza...
Al riguardo vorrei ricordare al sig. sindaco che gli accordi, per i gentiluomini della politica, rappresentano dei veri e propri contratti e che il gruppo di SI Acri non è composto da persone sprovvedute né propense a fare la figura degli sciocchi servetti.
Sicuramente il primo cittadino è stato colto di sorpresa dalla decisione assunta da SI, non pensando che, nonostante i malumori interni più volte manifestati, si giungesse a tanto, e per tale motivo cerca di buttare discredito sul ns. partito in ogni occasione propensa, anche abusando di spazi impropri e mediante commenti velati sui social.
Tale decisione deve sicuramente avergli creato non poco scompiglio, abituato com’è a non essere contraddetto, da buona parte dei suoi consiglieri di maggioranza. Consiglieri, ad eccezione di qualche sirena fuori dal coro, per lo più allineati e coperti ad ogni suo volere o capriccio - anche perché, in caso contrario, il giro sulla giostra finisce e si va tutti a casa...
Il partito di SI, non può continuare a prendere schiaffi da chi, in nome di chissà quale alchimia politica, stravolge una giunta per i suoi tre quinti, dopo averne tessuto gli elogi appena qualche giorno prima, senza farne il minimo cenno alle forze di coalizione...
Questa è stata l’ultima goccia di una lunga serie di incomprensioni e contrasti, ben note al sindaco Pino Capalbo, che hanno fatto traboccare il vaso.
Non erano le poltrone che ci interessavano ma la condivisione e la collegialità delle decisioni o, più semplicemente, la preventiva informazione...
Perciò sig. sindaco, chi segue logiche vecchie e superate non è il nostro partito, che ha dimostrato di rimanere responsabilmente in maggioranza - finché ciò è stato tollerabile - nonostante il venir meno degli impegni da Lei assunti ma il suo personalissimo modo di gestire l’azione amministrativa e di interpretare i rapporti politici utilizzando metodi da prima repubblica ed impiegando il suo tempo a studiare come meglio chiudere le caselle da riempire, promettendo caramelle a questo piuttosto che a quell’altro, anziché concentrarsi sui bisogni e sulle istanze dei cittadini acresi.
Al sottoscritto, in qualità di dirigente regionale del partito, per aver contribuito nella scelta di appoggiarla come candidato sindaco e per aver creduto nella buona riuscita del progetto politico pre-elettorale, non rimane che porgere le scuse al partito ed a tutti quei compagni/e che, maggiormente avveduti, si erano schierati contro questa decisione, non prima di averLe rammentato che nel caso in cui SI avesse deciso di appoggiare l’altro candidato sindaco della sinistra, prof. Mario Bonacci, favorendone l’ingresso al ballottaggio, molto probabilmente, a questo punto, Lei siederebbe nei banchi dell’opposizione...
"
Fin qui la nota di Vuono che non sappiamo se sia ancora o meno dirigente di SI.
Parole, quindi, non tenere nei confronti di Capalbo (ma anche nei confronti di alcuni consiglieri di maggioranza) accusato di “utilizzare metodi da prima repubblica, di distribuire caramelle, di dare schiaffi, di essere arrogante e prepotente e di gettare discredito sul suo partito.”
Oggi, a distanza di due anni, Vuono, pare, sia stato fulminato sulla via Roma, sede del Municipio.
In realtà è da un po’ di tempo che Vuono non critica e non polemizza con Capalbo e la sua maggioranza.
Cosa o chi gli ha fatto cambiare idea?
Chissà cosa ne pensa SI, spesso critica verso l’attuale amministrazione, di questa nuova collocazione di un suo eventuale tesserato o simpatizzante.
Noi, che siamo contro l’odio, siamo contenti che i due si siano riappacificati.

PUBBLICATO 13/09/2020 | © Riproduzione Riservata





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