Gli spiriti del Natale
Gaia Bafaro
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Dicembre è da sempre considerato un mese magico, ricco di leggende e tradizioni che riguardano tutto il mondo. Le festività che prendono il nome di Natale, Yule, Saturnalia e via dicendo, sono legate al Solstizio d’Inverno,quando il 21 dicembre (giorno con la notte più lunga dell’anno), il sole arresta il suo percorso nella costellazione detta “Croce del Sud” per tornare a splendere e allungare le ore di luce dopo tre giorni. Un periodo dunque di transizione e timore, soprattutto nei tempi antichi poiché si temeva che la luce e la fertilità della primavera potessero non tornare. Quindi, si cercava con riti propiziatori di invogliare il calore e la bella stagione a rinnovarsi e con essi l’abbondanza dei frutti e del raccolto. Il periodo di dicembre è un momento dell’anno delicato, in cui spiriti benevoli e maligni approfittano delle energie del sole nascente per tornare a far visita ai vivi. Lo sapeva bene Charles Dickens quando scrisse Il “Canto di Natale” e inventò la storia dei tre spiriti che mostrarono a Scrooge, grazie all’intercessione del suo socio d’affari Marley,il modo in cui stava sprecando la sua esistenza tra avidità e solitudine. Secondo varie tradizioni, l’arco dei giorni che intercorrono tra il 24 dicembre e il 12 gennaio, i fantasmi, benevoli e malevoli,si recherebbero sulla terra approfittando della debolezza del sole nascente. Questi giorni sono conosciute come le dodici notti. In alcuni posti si pensa che le anime cristiane tornino per recarsi alla santa messa di mezzanotte e, per questo motivo, è saggio non passare da cimiteri o in chiesette abbandonate la notte del 24 dicembre. Nota è anche la tradizione di lasciare la tavola imbandita la sera di Natale e di aggiungere un posto in più per le anime dei parenti defunti. In un paese di Trento si narra la leggenda di Giovannina, una donna che si rivestì in fretta poiché sentì le campane della piccola chiesetta del suo paesello risuonare annunciando la messa di mezzanotte. Una volta giunta nel luogo sacro però si rese conto di partecipare ad una messa di fantasmi e si ricordò delle parole della madre che l’aveva avvertita sulla credenza di una celebrazione, qualche ora prima del Santo Natale ,destinata ai morti. Si ricordò anche che fosse necessario abbandonarla prima che terminasse e di dover lasciare qualcosa di suo in Chiesa, altrimenti, sarebbe morta durante l’anno. Per quanto riguarda gli spiriti benevoli, ne esistono diversi in ogni parte del mondo e solitamente premiano con doni i bambini buoni. Qui di seguito ne riscopriremo insieme qualcuno. SAN NICOLA. Il più amato e conosciuto tra gli spiriti del Natale. Arriva il 6 dicembre ed i passi del suo cavallo sono sentiti sui tetti delle case,scivola giù per i camini e riempie di doni le scarpe dei più piccoli. Si dice che San Nicola si fosse recato a far visita a tre sorelle povere e avesse gettato tre monete nel camino che finirono in alcune calze messe lì ad asciugare. Le fanciulle le riscoprirono il giorno seguente e da qui ebbe origine la tradizione di Babbo Natale che scende dal camino e ripone i suoi doni nelle calze. BABBO NATALE. Può considerarsi moderna l’immagine di Babbo che conosciamo adesso. L’uomo anziano, robusto e vestito di rosso è stata lanciata dalla celebre pubblicità della Coca- Cola mentre, in origine era rappresentato con una lunga tunica verde ispirata al Dio nordico Odino e allo spirito del Natale futuro di Charles Dicken. CHRISTKINDL
Le famiglie tedesche sono visitate, ogni vigilia di Natale, da un angelo che cavalca un piccolo cervo. Si tratta di una creatura mandata dal cielo e prende il nome di Cristo Bambino o Regalo di Natale. La consegna dei doni avviene mentre la famiglia è riunita a cena. JULNISSEN. Portatori di doni in Norvegia e Danimarca, sono elfi domestici che durante l'anno vivono nelle soffitte e nelle stalle. La notte di Natale escono fuori per nascondere regale negli angoli più impensati della casa. ODINO. Odino anticamente durante il periodo del solstizio distribuiva i doni e puniva i cattivi.
Si narra che il Dio tenesse ogni anno una grande battuta di caccia accompagnato dagli altri dei e da eroi caduti .I bambini che avessero lasciato i propri stivali pieni di cibo per il cavallo del Dio (Sleipni) avrebbero ottenuto in cambio dolciumi e regali. Successivamente la tradizione cristiana sostituì la figura nordica con quella di S.Nicola di Bari. KOLYADA. La vigilia di Natale in Russia, una fanciulla- elfo viaggia su una slitta di casa in casa. I bambini le dedicano i loro canti e lei ricambia con il Natale. Si tratta della Dea dell’inverno e il suo ruolo è quello di invogliare i giovani raggi del sole ( che lei portava in cielo) ad accarezzare la terra addormentata: “I capelli bianchi, la pelle bianca, vestita tutta di bianco, bianchi anche i cavalli che trainano la sua bianca slitta, è difficile distinguerla in mezzo alle nuvole di neve.” Una fanciulla Russa di straordinaria bellezza, ogni anno è scelta nei paesi per incarnare la divinità mentre vestita di bianco , su di una slitta candida ,viaggia per tutte le strade dispensando felicità. L’arrivo di Kolyada è annunciato dal tintinnio di campanelli e il suo nome significa “Ruota” in onore al ciclo solare. LE DAME DEL SOLSTIZIO: DAMA VELATA. Si tratta di una fata della Germania orientale che elargisce doni ai bambini buoni o li percuote con rami di betulla nel caso fossero stati disobbedienti. DAMA VERDE. Una fata regina delle praterie e delle foreste, antica quanto la terra, vanta una chioma sempre verde e una pelle di corteccia e abita al confine delle Alpi dispensando doni o incubi soprattutto durante il solstizio. In Francia è, ancora oggi, a lei legata la tradizione di “Battere la faccia” o “Battre la tronche”. Il capofamiglia adagia su di un tronco che incarna la dama un tappeto e invita i bambini della casa a percuotervi sopra con dei rametti. Se i fanciulli sono stati diligenti troveranno sotto la coperta doni , altrimenti dovranno scusarsi con la madre e ritentare. DAMA DEI CANI. Frau Gade, cosi è chiamata la bellissima e candida fata germanica che indossa una magica cintura dorata. La fanciulla è accompagnata da alcuni cani che ,durante le dodici notti seguenti al Natale,possono entrare dalle porte o le finestre dimenticate aperte e rimanervi un anno. I cani trattati bene, secondo la leggenda, porterebbero fortuna e quando Frau Gade tornerà a riprenderli lascerà al loro posto oro, in caso contrario sfortuna e maledizioni. LA VECCHIA DALLE LUNGHE CORNA. Si tratta di una fata francese che fa visita ai bambini la notte della Vigilia. La sua particolarità sono delle lunghe corna con cui infilza i bambini malvagi per portarli in oscuri covi. Invece, è molto generosa con i fanciulli buoni e gradisce come offerta un piatto di minestra. LA VECCHIA DEI NODI. Uno spirito molo temuto in Francia e Svizzera, ingarbuglia il filato non terminato prima di Natale e di conseguenza il destino degli uomini. Queste sono solo alcune delle figure legate al Natale e al Solstizio d’Inverno, nella speranza di aver ridestato la vostra “curiositas”, non ci resta che augurarvi un buon inizio del mese più magico dell’anno: Dicembre.
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PUBBLICATO 02/12/2020 | © Riproduzione Riservata

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