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Bellezza e desiderio

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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La persona più bella” declamava la poetessa Saffo “Chi tu ami”; colei o colui che ami è sempre la più bella. Il Cantico dei Cantici rafforza: “Bellissimo è l’amato – Bellissima è l’amata”.
E’ l’amore che veste la bellezza, con colori incantevoli, la persona amata sfodera desideri a volte irresistibili.
L’amore ha a che fare con la bellezza, la bellezza ha che fare col desiderio che mette in agitazione occhio e cuore dell’uomo. Lo sguardo è chiaro linguaggio di desiderio. In ebraico occhio fa “àjin” che significa anche: sorgente, pozzo;l’occhio guarda in profondità, osserva e si trasforma in sorgente d’amore, meglio: amore nasce nella misteriosa profondità dell’anima, gli occhi brillano di travolgente contenuto. L’occhio è lampada del corpo, dove si posa consegna luce ed emana amore.
Lo sguardo mette in moto il cuore, il cuore diventa tenero strumento di intimità, di affetto silenzioso, amore senza parole. Significativa l’espressione di Pascal “ils se tiennent par les yeux”. Tenersi con gli occhi genera bellezza e bellezza produce estasi : fuori di se.
La porta dell’amore è aperta. La bellezza è come sepolta nel cuore, l’amore la mette in moto.
E’ stato detto e scritto che la bellezza è il “sorriso di Dio stampato sul volto della donna e dell’uomo”.
Naturalmente bellezza può essere mortale e vitale. La Bibbia offre due esempi ammaestrativi; Oloferne è conquistato dalla bellezza di Giuditta, ha solo occhi per bearsi, ma nel cuore di Giuditta c’è solo amore per il suo popolo: Oloferne perde testa e vita. Erodiade ottiene la testa di Giovanni Battista ricorrendo ed usando la bellezza della figlia Salomè.
Perché devo amare? Il cuore mi dice che così facendo trovo felicità. La bellezza fa sbocciare desiderio nel cuore e lo persuade ad appropriarsi della bellezza che gli sorride. La bellezza ha due forze travolgenti: un sorriso – una lacrima.
Con la lacrima conquista commovendo, col sorriso conquista abbracciando.
“Non desiderare la donna né ciò che appartiene al tuo prossimo”(Es2o,18 – Dt 5, 21) Si tratta del IX e X comandamento.
Vediamo di capire questa fascinosa parola “desiderio”.
Viene dal latino “De sideribus”= dalle stelle”:”affannosa bramosia” in quanto l’oggetto è lontano.
Pertanto si può definire “molla, tensione perenne dell’esistenza, è una spinta in aventi a cui è difficile opporre resistenza. Senza desideri la vita è piatta, è vicina alla morte. Una vita senza desideri è priva di slancio, conseguenza?
Niente aria, niente cibo, niente calore, niente amore: è vicino l’abisso della solitudine con se stesso, è vicino il rifiuto della vita.
La vita deve essere protesa alla crescita, all’incremento. Insomma il desiderio è uno slancio verso la meta, verso il meglio, verso la montagna da esplorare.
“Non desiderare” sembra cozzare con l’essere umano che è autentica officina di desideri. Il non desiderare è un limite posto dall’altro. Il desiderio onesto non è mai malvagio perché apre verso l’infinito.
Il desiderio buono attiva il dono e muove verso la beatitudine promessa:”Vedere Dio come Egli è”: vederlo, sperimentarlo, conoscerlo, è questo il desiderio che da senso alla vita, Il desiderio buono ha matrice divina e ci colloca a “figli delle stelle”:
Desiderare è anche “storia senza risposta”: poca luce e molta oscurità, malessere e insoddisfazione, siamo un mondo di pulsioni, un vortice di sentimenti, un oceano di domande, in ricerca perenne di ciò che celebra la vita.
Il desiderio cattivo è un demonio sempre sveglio che vela il futuro, nasconde la speranza. Per negare cittadinanza al desiderio cattivo bisogna coltivare il desiderio buono, non ho finito di nascere, sono ancora caldo e appena uscito dalle mani di Dio.
Il salmo 84,6 afferma: “Beato chi ha sentieri nel cuore”. Crocevia di tutti i sentieri è Dio, perciò abbiamo sempre desiderio di Dio.
Siamo circondati dalla bellezza, avvolti nella bellezza, splendenti di bellezza. I desideri che scaturiscono dalla bellezza sono pioggia di primavera che accelera lo sbocciare dei fiori.
Ogni desiderio prevede tre gradini: vedere(hai visto mia moglie? Mi sembra di sì), guardare (mi ha salutato), osservare (la mangerei anche senza sale). Il semplice desiderio non è cattivo perché bisogna vedere se è realizzabile oppure non realizzabile.
Comunque... sempre avanti con molti desideri e possibilmente tutti belli, buoni e realizzabili.

PUBBLICATO 23/03/2021 | © Riproduzione Riservata





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