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Chi siete, cosa portate, quanti siete? Un fiorino!

Foto © Acri In Rete
Francesco Foggia
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Da qualche mese i viaggiatori diretti in Calabria dalle Puglie e dalla Lucania trovano un ennesimo autovelox nel comune di Amendolara, dopo gli altri posti sulla SS106 Jonica nei territori di Rocca Imperiale, Montegiordano, Roseto C. Spulico, Trebisacce e Villapiana. Se ce ne fosse un settimo nel territorio di Albidona potremmo dedurre che tutti i sindaci dei paesi dell’Alto Jonio cosentino, percorsi dalla suddetta strada statale, siano articolarmente votati a preoccuparsi della sicurezza degli automobilisti! Non penso, però, che si debbano riconoscere eccezionali meriti ai fautori di tali iniziative: i sindaci dei suddetti comuni avrebbero fatto il loro dovere se avessero disposto l’osservanza dei limiti di velocità nei rispettivi centri abitati al fine di garantire l’incolumità dei pedoni sulle strade cittadine (come succede a Corigliano, Rossano, Mirto, Calopezzati, Mandatoriccio, Cariati, Torretta, ecc. ove la SS106 diventa strada urbana); essi, invece, hanno badato, con un “abuso” di zelo, a sanzionare gli eccessi di velocità delle auto solo sul percorso ammodernato dell’arteria ANAS, che passa all’esterno dell’area urbana e dotato, spesso, di spartitraffico centrale! I sindaci, probabilmente, devono essere ricorsi a qualche codicillo legale se si sono sostituiti in pieno agli agenti della Polizia Stradale, e forse non sarebbe secondario lo scopo recondito (in cui tutti, forse in cattiva fede, convengono) di aumentare le entrate del proprio comune sanzionando gli automobilisti distratti, quasi emulando il gabelliere del film “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni (quello che ripeteva meccanicamente “Chi siete, cosa portate, quanti siete? Un fiorino!”)! Non mi sembra una buona trovata per promuovere turisticamente la Regione Calabria e il proprio litorale! A livello politico, infatti, la decisione di installare autovelox su una strada statale si rivela economicamente controproducente, se non addirittura contraria a quella che, con intelligente lungimiranza, si dovrebbe perseguire per favorire la conoscenza e la permanenza dei turisti nel circondario. Non mi meraviglierei, poi, se qualche esperto ravvisasse un’illegalità nelle azioni dei sindaci, quasi a volersi anteporre alle competenze proprie della Polizia Stradale. In ogni modo, le multe riusciranno a rimpinguare solo temporaneamente i bilanci comunali, ma i viaggiatori ricorderanno per molto tempo l’obolo pagato e tenderanno in futuro a non pagarne altri, magari preferendo località alternative. A medio termine, gli abitanti ed i commercianti dei suddetti centri jonici appureranno con rammarico quanto sia più redditizia per le entrate familiari l’accoglienza turistica di quanto lo possano essere gli apporti delle multe stradali al bilancio comunale!

PUBBLICATO 04/09/2021 | © Riproduzione Riservata





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