Il grande spreco
            
				  Padre Leonardo Petrone
					
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                         “Grande spreco” non di Euro o Dollari, si riferisce ai due elementi vitali dell’esistenza: cibo-acqua. “Ho fame – Ho sete”, costituiscono il problema più grave per la sussistenza.   
                      La grande migrazione di popoli, che lascia problemi da dove parte e crea problemi dove arriva, è dovuto alla fame e alla sete. Si prevedono anche guerre per la fame e per la sete. Le discussioni dei “grandi” sono state lunghe ed abbondanti (sull’economia), le soluzioni sono ferme alla barriera delle promesse. Le risorse sono limitate, le bocche da sfamare aumentate. Il quadro è allarmante ma è opportuno precisare: l’attuale problema “i miliardi di persone hanno fame”, ma ancora non sta nella quantità delle risorse a disposizione, sta nella gestione e nella distribuzione. Un’autorevole rivista britannica rende noto che il 50% del prodotto alimentare finisce in discarica. E’ proprio vero, la quasi metà del cibo prodotto finisce al macero. Ciò si verifica nei paesi ricchi e nei paesi poveri, i fattori sono gli stessi, le motivazioni differenti. I fattori: produzione, conservazione, distribuzione, consumo. Nel nostro paese tonnellate di cibo finiscono al macero per certe regole di estetica; prendiamo una mela “melinda”, per un difetto, pur minimo, non raggiungerà il mercato; la verdura che presenta qualche irregolarità non viene neppure raccolta. E’ deleteria anche la promozione “paghi due e prendi tre”, si compra per la discarica. Il prodotto non raggiunge il consumatore. Spreco, grande spreco. Nei paesi poveri: produzione scarsa, conservazione scadente, trasporto inadeguato, estetica inesistente = prodotto perduto. Bisogna correggere le cattive abitudini, bisogna mettere in testa ai consumatori poco oculati che sono loro a riempire le discariche. Risultato: il mondo infantile soffre la fame, le morti precoci sono senza numero, i disabili improduttivi provengono dalla malnutrizione. E.. gli spaghetti, anche sconditi, sono più saporiti dell’insipida manioca. “Donna, dammi da bere”(Gv 4,1…). E’ Gesù che chiede acqua, ma alla fine la donna non attinge e Gesù non ha più sete. L’acqua è essenziale alla vita: senz’acqua non c’è vita. La morte per sete è di molto più terribile della morte per fame, perciò “dar da bere è precetto sacro”. Dal Corano: “l’uomo che nega l’acqua al viandante, incorre nel castigo di Allah”. Tutto ciò che vive ha bisogno d’acqua: i fiori, le piante, l’erba…da tutto ciò che vive sale la supplica: “ho sete, dammi da bere”. Miliardi di persone soffrono fame, un miliardo soffre la sete. Eppure l’acqua che circola sulla terra è sempre la stessa dal secondo giorno della Creazione (Gn 1,..), da miliardi di anni. L’acqua si rinnova continuamente con il ciclo: evaporazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento. Nonostante questo meraviglioso ciclo di purificazione e ritorno, i paesi assetati sono in aumento, per troppi “una bella bevuta di acqua potabile è sogno”: molte donne ancora percorrono km per un secchio d’acqua poco potabile. Gran parte degli africani non conoscono il rubinetto. E’ scandaloso, ma gli assetati sono innumerevoli, sono carenti di “sora acqua” che San Francesco qualifica con quattro aggettivi “utile, umile, pura, casta”. Bambini e bambine muoiono prematuramente per causa malattie legate all’acqua e all’inquinamento. Previsioni nere nel mondo che soffre fame, previsioni nerissime per l’acqua che non è merce, è diritto di vita. Illuminata amministrazione e oculato consumo: il pane è sulla mensa, il rubinetto non è a secco. Illuminata e oculato vanno presi in seria considerazione, il pericolo di rimanere senza pane e senza acqua già strilla accanto alla porta.  | 
                    
PUBBLICATO 05/12/2021 | © Riproduzione Riservata
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