RELIGIONE Letto 1149  |    Stampa articolo

Speranza

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
condividi su Facebook


Charles Peguy la chiama ”bambina piccina che trascina tutto/perché la fede non vede che quello che è/e lei vede quello che sarà/La Carità non ama che quello che è/e lei ama quello che sarà/. “Siamo Speranza fatta da Dio”. La natura è troppo sfruttata e noi tutti ci muoviamo su strade pericolose, la Terra esige rapporto nuovo e fresco; la Speranza sembra disperata, ma non cinica; gli esiti inarrivabili e insopprimibili. E’ virtù preziosa, condiziona la vita, la spinge verso l’amorosa onnipotenza divina, apre la porta verso l’inarrivabile misericordia divina, ma se sbaglia direzione sfocia nella disperazione. Speranza spinge ad uscire dai detriti della disperazione, far brillare la Speranza non oscurata dalla delusione. Von Balthasar ebbe a dire “la Speranza è virtù rischiosa, è ardente aspettativa, non è illusione”. “Ci sembrava di sognare “ dicono gli israeliti appena liberi dalla schiavitù, “la bocca si riempì di sorriso, la lingua di gioia”. “Dio ci ha fatto speranza” (Peguy) “possiamo sperare per tutti e per tutto”. La speranza può essere provvisoria, inesauribile, perfettibile; merita essere accolta perchè salda le ferite aperte, aprire la porta al sorriso. C’è chi ha paura della speranza, preferisce “ottimismo ”che sembra una parola stanca, al contrario, speranza indica forza capace di sostenere e far tornare sulla strada. Ottimismo rimane preferito dalla comitiva televisiva, e qualcuno lo chiama “declamazione disgustosa di chi da anni porta avanti un macinato spettacolino che non ha nulla da dire”, altri “borbottio grossolanamente remunerato. Tra la detta comitiva, speranza non trova posto. Ottimismo è smorfia vuota, viene spiegata con “un operaio che precipita dal dodicesimo piano e conta 11, 10, 9, 8, 7, 6, si frega le mani e dice: “fin qua tutto bene”. La speranza è quel gancio che lega i vagoni, forma il treno e via col vento. Si tenta a massacrare la speranza, ma lei è viva e resiste, perché è grande più della Terra, è il mitico e salvifico filo di Arianna che trova domicilio dove c’è intelletto. Speranza fa ricordare Anteo, figlio di Dea Terra: Ercole lo butta a terra, e quello si rialza più forte, madre Terra lo rialza e gl’infonde forza. Senza speranza non ci si rialza e non si riprende il cammino. Tutto questo è poco per spiegare la grande virtù della speranza. Andiamo alla radice: viene dal greco “Elpis” = desiderio che invita a tendere verso ciò che si ritiene godibile, tendere verso un bene arduo ma possibile. Poggia su due piedi: desiderio e fiducia. La speranza cristiana è una spinta al massimo: possesso eterno di Dio = dono grande, il più grande. La speranza abita nell’anima in maniera permanente, è legata alla fede e spinge ad andare oltre la debolezza. Oggetto della speranza cristiana è “tesoro incorruttibile, la beatitudine”. E’ Dio che stimola desiderio e attesa della beatitudine. Ma anche i beni terreni ruotano nell’orbita della speranza. La speranza è promessa divina, piattaforma di lancio della speranza è la fede nell’Onnipotenza di Dio, nella sua volontà salvifica, nella sua bontà indefettibile. Promesse e speranze sono depositate in Cristo: il Padre ci ha donato il Figlio, ci dona ogni cosa con Lui. Valore e necessità della speranza: è valore immenso perchè promette e dà; l’uomo spera futuro in Dio, luogo beato. La promessa di Dio esprime sicurezza, nella sicurezza sboccia speranza. Senza speranza la vita non ha senso. Dio vuole la nostra felicità, perciò la lampada della speranza è sempre accesa. L’oggetto è il bene, il soggetto è l’uomo desideroso di questo bene. La speranza può venire meno per difetto o per eccesso. Il difetto si affaccia quando uno amalgama tutti i suoi desideri nei beni terreni senza cielo, accarezza l’incredulità. I beni terreni possono causare disperazione, scoraggiamento che intaccano la speranza. L’eccesso è frutto della presunzione: basto io a me stesso. Se andate a Firenze potete ammirare la speranza con bel viso di donna, dipinta da Andrea del Sarto, sembra che guardi in alto e in basso contemporaneamente. La speranza è cielo stellato, più lo guardi e più lo vedi bello, vi crescono luce e novità: la luce mostra bellezza, novità allontana le nuvole nere e minacciose, le due speranze del momento: la guerra finisca, il virus sparisca. Mai dire “non abbiamo più speranza”, tale perdita si trascina la vita. P. Leonardo Petrone

PUBBLICATO 19/04/2022 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

FOCUS  |  LETTO 1699  
La regione tutelera' l'ospedale e i lavoratori ex legge 15. Potrei candidarmi
Con Gianluca Gallo, assessore regionale nonché segretario provinciale, abbiamo affrontato diversi temi; sanità;"la regione tutelera' il presidio sanitario, non èil caso di strumentalizzare la vicenda ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 790  
Il pianoforte di Maria Perrotta ad Acri
Domenica 7 e lunedì 8 aprile 2024 avrà inizio la Masterclass della straordinaria pianista Maria Perrotta, due giorni di approfondimento pianistico che la Hello Music Academy offre a ...
Leggi tutto

NEWS   |  LETTO 3132  
Provincia di Cosenza. Ora tocca alle auto prive di assicurazione e di revisione
La Provincia di Cosenza continua a vessare gli automobilisti con azioni repressive molto dubbiose. Dopo il.... ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 701  
Ospedale. Le iniziative continuano. Mercoledì a Catanzaro, giovedì consiglio comunale aperto a tutti
L’amministrazione comunale non intende mollare. Dopo aver promosso la manifestazione di piazza (l’invito, alla fine, è stato accolto da numerose persone), organizza un viaggio ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1208  
Sabato ad Acri il coordinatore provinciale Gallo
Il riconfermato Coordinatore Provinciale di Forza Italia Ass. Regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo sabato 6 Aprile alle ore 18:00 sarà presente ad Acri presso la sede di Forza Italia ...
Leggi tutto