OPINIONE Letto 3193  |    Stampa articolo

Monumento contro tutte le guerre

Foto © Acri In Rete
Angelo Gaccione
condividi su Facebook


Il 25 Aprile in Calabria, e precisamente nella città di Acri, il Monumento contro tutte le guerre voluto dal movimento pacifista e realizzato nel 1977 dal fabbro-scultore nonviolento, Gino Scarsi di Canale, un paesino piemontese della provincia di Cuneo, ha finalmente trovato una sua collocazione. Una collocazione un po’ marginale, per chi conosce il luogo, a ridosso dell’ospedale, ma visto i tempi e la scarsa consapevolezza civile, è già un miracolo che questa collocazione sia avvenuta. Se consideriamo che fu portato ad Acri nel 1984 con festeggiamenti in pompa magna e presenza di personaggi in vista del mondo musicale, culturale e politico, si comprende facilmente quanta gente se ne sia lavato le mani in questi 38 anni. Si tratta di un monumento dalla stazza di una quindicina di quintali formato da lamelle di ferro saldate fra loro raffigurante tre mostruose creature: tre teste di altrettanti mostri: il militarismo, il fascismo, il capitalismo, e tutta la feccia dittatoriale, oppressiva, violenta e massacratoria. È comprensibile che quest’opera trovasse fra amministratori e loquaci ed influenti minoranze, agguerriti avversari. C’è da dire che gli indifferenti (la maggioranza silenziosa) prestarono un notevole aiuto ai calunniatori dell’unico monumento contro le guerre esistente in circolazione.
Si tratta di un monumento che individua precise responsabilità delle carneficine perpetrate ai danni delle popolazioni. I tre “mostri”, infatti, uniti in un unico corpo infilzano con una baionetta quello di un soldato steso a terra (un contadino, un operaio, un povero cristo) mandato al macello per i loro luridi e sporchi interessi. Ma diedero una mano, perché fosse avversato, anche i malevoli e gli ingenui uniti in un unico coro. Continuavano a ripetere che il monumento era brutto. Facevano come fanno oggi i detrattori dei disarmisti e di chi si oppone alla guerra, e si lavavano la coscienza. In più di una occasione scrissi che le tre figure che compongono il monumento erano fin troppo belle e rassicuranti ai miei occhi, considerato quanto siano criminali e orridi guerra e regimi che la alimentano e la incarnano. Dunque, che a distanza di ben 38 anni l’Amministrazione Comunale e quanti lo abbiano voluto siano riusciti a dargli una collocazione, mi pare una cosa meritoria. Ricordo che quando nel lontano 1977 fu inaugurato nel paesino di Canale dove era stato realizzato, a fare gli onori di casa era stato uno scrittore come Primo Levi. Dotata di ruote di ferro, la struttura veniva trainata in corteo durante le iniziative per la pace e il disarmo che si tenevano in vari luoghi, e tutte le volte veniva sequestrata. Perché così va il mondo: le canaglie che preparano le guerre sono a piede libero; le armi con cui massacrano si commerciano nel “libero mercato”, ma un monumento contro la guerra si sequestra.
Alla fine di una lunga odissea (del dissequestro del monumento si interessò Umberto Terracini padre della Costituente su sollecitazione dello scrittore disarmista ed ex partigiano Carlo Cassola) chi sta scrivendo questa nota si adoperò per farlo accogliere in Calabria, ad Acri, sua città di origine, dove fu portato nel 1984. Ho pubblicato la foto di questo monumento nel libro perché duri la memoria diversi anni fa.
Ne ho scritto spesso e la sua immagine l’ho accompagnata agli articoli disarmisti miei e di altri collaboratori di “Odissea”. Ora che ha trovato casa, mi piacerebbe che gli acresi di oggi, magari quelli più giovani, le scuole, e quanti detestano guerra e guerrafondai, se ne prendessero cura e lo difendessero. Si tratta di un simbolo di pace, di non violenza e di fraternità, e tutti sappiamo quanto di tutto questo abbiamo maledettamente bisogno. Finché ho forze io sono disponibile a confrontarmi con gli acresi che lo vorranno. E anche amici disarmisti di altre città sono pronti ad accogliere l’invito.

PUBBLICATO 28/04/2022 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 720  
Rivoluzione per la Pubblica illuminazione. Sara’ affidata ad una Ditta esterna per 25 anni
Una vera e propria rivoluzione per la pubblica illuminazione. Il... ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 530  
Questione Tari. Aumenti, errori, servizi non espletati e rischi di rimborso. Interrogazione del consigliere comunale Palumbo
Non si placano le polemiche riguardo la questione Tari ampiamente... ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 1145  
Focus politica. Gruppi consilari. Ecco perché la maggioranza è stata costretta a fare dietrofront
Per capirci di più e meglio sulla questione Gruppi consiliari, uno degli argomenti più dibattuti nell'ultimo mese, abbiamo incontrato l'avvocato Dario Sammarro che, insieme al prof. Renato Rolli, ha d ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 375  
Un natale qualunque
Quel giorno il vecchio al pascolo aveva preso troppo freddo ed era finito per beccarsi una brutta influenza...I minuti continuavano a scorrere formando le ore e fuori il vento fischiava confondendosi ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 2136  
Pubblica illuminazione: domani in Consiglio comunale una scelta che può legare Acri per 25 anni. La maggioranza si fermi!
Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di domani, previsto per le 11, ve ne è uno di estrema importanza e che riguarda la riqualificazione e l’efficentamento della pubblica illuminaz ...
Leggi tutto