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Mondo in crisi

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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La crisi è una bestia nera nera che piove addosso a chiunque, ti mette lo sgambetto e ti precipita in luogo scivoloso dove tranquillità non ha più residenza. In un subito ti trovi dove la vita è difficile. Il perché e il come sono privi di evidenza. Avverti vuoto intorno a Te e smarrimento ti avvolge e ti immobilizza, la tua strada è diventata intransitabile: asfalto squarciato, buche evidenziate, consigliano raddoppiata prudenza. La crisi ha origini caotiche e si presenta con due facce: individuale – comunitaria. La crisi individuale è causata dal passar degli anni; troppo presto ti trovi vecchio con gambe malferme, la paura fa capolino e presto è compagna giornaliera, è entrata silenziosa come la morte e senza bussare, la crisi individuale frantuma l’esistenza, non hai la forza di assembrare i pezzi. Nessuno sfugge alla crisi vecchiaia. Cade addosso anche alle persone tranquille che per fortuna non alzano la voce. La crisi individuale compare quando l’esistenza perduto i colori e chiarezza è entrata in pensione nella camera oscura.. Ci si sente smarriti nel bosco: la direzione non mostra la meta. Soltanto una melodia nuova porta soccorso. Crisi collettiva, abbraccia i confini di tutta la Terra, ovunque echi fuori tono, gridi dolore con abbondanti lacrime. Scogli pericolosi della crisi collettiva sono tre che qui chiamiamo “fiumi pericolosi”: Virus che punge mortalmente . Guerra in corso – Sbarchi indesiderati di giorno e di notte. Tre fiumi sconvolgenti e travolgenti. Una breve fermata sulle sponde di questi tre fiumi. Prima fermata, al fiume Virus. Eravamo orgogliosi dei nostri successi in campo di “buona salute”: un piccolissimo virus, sfuggito dalle nostra mani, ci ha proiettati in “globale ballo in maschera”, da oltre tre anni. Questo virus ci ha fatto chiaramente capire che siamo fragili ed esposti alla crisi sofferenza. Al microscopio appare come colorato giochetto che rende felice il bambino. Se inforchiamo gli occhiali del contadino, appare splendido fiore che nasce e cresce tra le melanzane. Punge mortalmente: ha sfoltito la Terra, è cresciuta la popolazione celeste. Per rendere abitabile madre Terra, non basta la buona disponibilità degli studenti, necessita disponibilità universale: tutti con scopa in mano. Il secondo fiume è torbido, è inquinato dall’odio e dalla gelosia: sembra “ritorno di Hitler”, ha spostato la sede comando più a Nord e questa volta è protetto da incredibile esercito. Il diritto a vivere è rimandato ad altre calende, inoltre venti minacciosi percorrono la grande steppa: mentalità distorta e personalità alterata…”libera nos, Domine”. Il terzo fiume non fa uso di armi, almeno sul momento, è solo ammorbante e invadente, chiamiamolo “sbarchi indesiderati”. Si paga dogana da dove si parte, dogana più pesante in Libia, dogana dove si sbarca, il traffico sulle strade di Corigliano è in crescita. Informazioni più dettagliate, raccoglietele sul posto. Semplice aggiunta: alla crisi governativa ripara Mattarella, la crisi religiosa è sotto controllo di Francesco, la crisi epilettica è seguita dal medico, per la crisi calabra si è candidato Enrico Letta. Crisi virus è silenziosa, crisi guerra molto rumorosa, crisi sbarchi… la mattina li trovi in terra ferma. Queste tre crisi invadenti non sono di facile soluzione, per il momento, indossiamo tenuta novità e apriamo il Vangelo “i ciechi hanno visto, i sordi hanno capito, gli zoppi sono tornati sulla strada, i poveri sono già in tavola”. Non sappiamo dove stiamo andando, e neppure cosa stiamo facendo. La risposta non si trova fuori di Te, è dentro di Te e forse è anche sbagliata. Crisi non ha volto né corpo da aggredire per stabilire pace. E’ una parola piccola che racchiude super concentrato di sofferenza e insicurezza. E’ una spia luminosa, quando si accende avverte: “attenzione, accelera il passo verso spazi più aperti”, c’è un mondo meraviglioso dentro Te e fuori di Te. Il mondo interiore ti rende felice di Te stesso, il mondo esteriore rende bella la vita intorno a Te, c’è tanta gente sulla tua strada. Porta al bivio: rabbia o amore? La rabbia spinge alla violenza, l’amore allaccia le scarpe per camminare meglio. P. Leonardo Petrone

PUBBLICATO 13/06/2022 | © Riproduzione Riservata





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