Ricordi della rivendita Gencarelli e di altre vetrine di Via Padula


Francesco Foggia

Ho piacere sapere che il locale della storica rivendita Gencarelli riviva, per opera della Hello Music Academy, con il preciso intento di concorrere ad arricchire la vita culturale e artistica dei cittadini di Acri. Questo storico negozio, ubicato su Via Padula, ha rappresentato un punto di fermata per tutti, insieme all’edicola-libreria di Dora ed Ernesto Perrotta. In me quella di Giuseppe Gencarelli era d’obbligo perché vi passavo di fronte 2 o 4 volte al giorno per recarmi, fanciullo, dalle palazzine INA-CASA dell’Annunziata al Salone da barba di mio zio Pierino Masci (ubicato su Via Regina Elena, dopo la Piazza dei frutti). Era una tappa preferita, non tanto per comprare settimanalmente “Sorrisi e canzoni” a mia madre, o per guardare le copertine dei rotocalchi “Grand Hotel”, “Bolero” e “Annabella”, quanto per i fumetti a strisce “Capitan Mike”, “Blek Macigno”, “Tex” e in subordine le riviste “l’Intrepido”, "Monello" e “Tira e Molla” (“Topolino” non era fra i preferiti). I fumetti a strisce dei sopraccitati “eroici personaggi” riportavano, sull’ultima pagina, qualcosa che stimolava la mente dei lettori per spingerli a comprare il prossimo numero, al prezzo di 20 lire, e a conoscere i risvolti della vicenda volutamente troncata. Ormai adulto, dopo più di un decennio, nell’agosto del 1969, mi sono trovato a sentire le recriminazioni verbali del proprietario, Giuseppe Gencarelli (normalmente affabile e disponibile alla discussione), verso la marea ormai passata dei manifestanti (capitanata da Vincenzo R., Tonino C. e, mi sembra, Armando A.) che rivendicava l’apertura di altre scuole superiori ad Acri (liceo scientifico, ragioneria, 4° e 5° professionale, istituite dopo qualche mese in ragione proprio delle diverse manifestazioni di piazza). Quanto la folla giunse davanti al negozio, qualche dimostrante abbassò la saracinesca (come forma di adesione “personale” allo sciopero) con una certa veemenza da provocare la frantumazione di un vaso di fiori giacente sull’uscio. Una vera e propria imposizione, non gradita, che indisponeva il proprietario e lo costringeva a pulire ed a raccogliere i cocci del vaso, il terreno contenuto e le piante! In questo andirivieni quotidiano da Via Regina Elena all’Annunziata, le altre fermate per me fanciullo erano: la vetrina della merceria di Ninnillo e Natale Piro (adesso sede della tabaccheria di Luca Siciliano) e più lontano quella del negozio di Felicetta Gallo. Due fermate d’obbligo per le proposte allettanti che riservavano: l’esposizione degli ultimi arrivi di giocattoli, mentre rimanevo poco attratto dai lavori che si svolgevano per costruire la sede dell’agenzia Ca.Ri.Ca.L. e quelli per ricavare locali commerciali sul lato opposto della strada.
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PUBBLICATO 18/09/2022 | © Riproduzione Riservata

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