COMUNICATO STAMPA Letto 1876  |    Stampa articolo

Ospedale. Teniamo i piedi ben piantati per terra!

Foto © Acri In Rete
Alternativa per Acri
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Nelle ultime settimane diversi sono stati gli articoli usciti sul futuro del nostro ospedale, alcuni anche dal tenore fin troppo ottimistico, a nostro avviso però, a causa anche della perenne penuria di personale medico, la realtà è ben diversa !
Il Consigliere Angelo G. Cofone, espressione della ns coalizione in Consiglio Comunale, ci ha reso partecipi e ha discusso con noi del problema Ospedale di Acri, dei suoi sviluppi e delle incongruenze emerse durante la sua partecipazione a tutte le sedute della commissione consiliare sanità, ai vari sopralluoghi nella struttura, alle riunioni con i vertici dell’ASP di Cosenza nonché con la presidente della commissione regionale Sanità.
L’impressione che abbiamo avuto finora è che intorno all’ospedale di Acri si stiano registrando manovre, o tentativi di manovre, a volte poco chiare e per certi versi controverse, con la scusa di dover ottemperare a direttive dell’ASP o di voler rilanciare e potenziare il nosocomio acrese.
Quello che appare tragicamente chiaro è che non c’è ad oggi un progetto definito per il nostro ospedale ma si navighi a vista e che in questa fase transitoria e confusa ognuno cerchi di portare acqua al suo mulino dando il proprio contributo e/o la propria spinta personale.
A cosa porterà tutto questo? Noi siamo fortemente preoccupati del destino del nostro Ospedale!
Per ora la cronistoria dei fatti è la seguente:
• 05/12/22 In commissione sanità viene preannunciato lo spostamento degli uffici del distretto sanitario, attualmente ubicati a palazzo Mustica, nei locali dell’ospedale per una questione di risparmio sui costi dei fitti passivi dell’ASP. La decisione, che compete alla ASP, non è ancora presa e non ci sono tracce scritte di tale richiesta alla D.S. del Sant’Angelo.
• Due giorni dopo il nostro consigliere Cofone viene a sapere che in ospedale vi è un sopralluogo-riunione tra i vertici aziendali dell’ASP con la direzione sanitaria del nostro nosocomio e la presenza del Presidente della Commissione Sanità, per procedere allo spostamento non solo degli uffici suddetti all’interno dell’ospedale, ma anche dello spostamento di chirurgia, non si sa dove, per trasferire il reparto di medicina e la eventuale lungodegenza nell’ex reparto di chirurgia. Il timore, a causa della mancanza di personale medico, è una graduale trasformazione del Sant’Angelo in una casa di comunità o ospedale di comunità - cioè strutture a gestione prettamente infermieristica e con la sola presenza dei medici di base territoriali, prive di pronto soccorso e con al massimo la presenza di un punto di primo intervento H12 (servizio a mezza giornata).
• Il ns. consigliere, per il tramite del consigliere regionale On. Davide Tavernise (M5Stelle), ottiene un incontro immediato con il commissario ASP di Cosenza Dr. A. Graziano e, con la ferma opposizione della minoranza, si riesce a bloccare il prospettato spostamento di reparti.
• Nei giorni successivi il Presidente del Consiglio preannuncia un consiglio comunale aperto sull’argomento.
• In commissione sanità e nella conferenza dei capigruppo consiliari si decide poi di rinviare il consiglio comunale sul delicato argomento ospedale e di presentare una proposta congiunta (maggioranza e minoranza) al commissario dell’ASP di Cosenza, Dr. A. Graziano, per rilanciare l’ospedale.
Nel frattempo si palesa un altro dato controverso. Si spinge per la nomina di un facente funzione interno per il reparto di medicina anziché richiedere con forza l’assegnazione di un primario di nomina concorsuale.
Bisogna chiarire che questo reparto rappresenta l’unica Unità Operativa Complessa (U.O.C.) del nostro ospedale, per il quale è prevista la presenza di un primario ed è solo grazie a ciò che il nosocomio cittadino può continuare ad essere qualificato come ospedale di area disagiata e mantenere servizi che altrimenti perderebbe. Da circa dieci anni si aspetta il fantomatico concorso per nominare un primario in pianta organica stabile. Oggi però, stranamente, la maggioranza consiliare, unitamente a FdI, spinge invece per la nomina di un f.f. interno che, oltretutto, ci priverebbe di una ulteriore unità medica (di peso) che, potendo rivestire anche le funzioni di D.S. f.f., sarebbe in grado di garantire una maggiore autonomia del Sant’Angelo rispetto allo Spoke di Corigliano-Rossano, preservando servizi e personale.
Altro particolare. Ad una recente seduta della commissione sanità e ad alcuni incontri - e sopralluoghi in ospedale - con i vertici ASP partecipano persone esterne al consiglio comunale (senza alcun preavviso), dirigenti politici di FDI, mentre altre associazioni e rappresentanti di sigle sindacali della sanità invitate al preannunciato consiglio comunale - poi rinviato - non hanno potuto partecipare alle sedute in commissione. Come mai?
• Nell’incontro dei capigruppo con il Dr. Graziano la proposta congiunta preparata dalla commissione diventa evanescente di fronte alle comunicazioni del commissario che parla di un riordino generale della sanità provinciale - soprattutto in considerazione della carenza di personale medico - e di un nuovo atto aziendale. A dirla tutta mette un punto interrogativo anche sulla permanenza del pronto soccorso di Acri per come è attualmente strutturato in termini di servizi e personale. Dubbio che, fortunatamente, viene fugato a seguito delle forti e decise rimostranze. Stiamo in campana!  
• Due giorni dopo ecco un nuovo sopralluogo con dirigenti e tecnici della ASP, preannunciati da un comunicato di FDI, che va in una direzione diversa da quella espressa dal commissario.
Da un pronto soccorso a rischio ridimensionamento prospettato dal commissario Graziano il lunedì, si passa il successivo mercoledì ad una proposta di ristrutturazione, riorganizzazione ed ammodernamento/adeguamento dello stesso.
Si prospetta, tra le altre cose, l’apertura di n. 4 posti OBI; si annuncia la possibile apertura della lungodegenza all’interno del reparto di medicina, previa esecuzione dei necessari lavori di ammodernamento e riorganizzazione dello stesso reparto; si ripropone lo spostamento della chirurgia multidisciplinare, compresi posti letto di DH, sale operatorie ed ambulatori al terzo piano del vecchio plesso dell’ospedale; si prospetta la riapertura di un ambulatorio di oncologia; si promette la riattivazione della TAC e RMN risonanza magnetica, con invio di un medico-radiologo dallo Spoke di Corigliano-Rossano per determinanti giorni della settimana. Al momento, come negli anni passati, l’ennesimo libro dei sogni o meglio ancora delle promesse: faremo questo, poi vi manderemo quello e così via discorrendo.
• 24/01/2023, ennesimo sopralluogo, questa volta della Presidente della Commissione Sanità Regionale, On. P. Straface, accompagnata da tecnici Asp e preannunciato da un comunicato di Forza Italia, che ribalta, in parte, le decisioni verbalmente assunte nel precedente sopralluogo. Si modifica l’ipotesi di progetto (riorganizzazione ed adeguamento) previsto per il pronto soccorso; si conferma che il reparto di medicina dovrebbe restare dov’è con aggiunta, allo stesso piano dell’ospedale, di altri 10 posti letto di lungodegenza. Bene, anzi ottimo, ma una domanda sorge spontanea: oltre al fatto che gli attuali 4 medici in pianta organica al reparto di medicina dovrebbero organizzarsi per le turnazioni di medicina (20 posti letto) e lungodegenza (10 posti letto), ma la necessaria terapia riabilitativa richiesta per la lungodegenza sarà messa a disposizione dei futuri degenti?
Chirurgia non si sposterebbe più né, tantomeno, verrebbero smobilitate le sale operatorie (Alleluia! Almeno sembra che si sia capito che questo spostamento non era né utile, ne’ economicamente conveniente, né necessario).
Oltre a questo è stata preannunciata la riattivazione del servizio di risonanza e TAC con la presenza fisica del radiologo (confidiamo in una soluzione definitiva e non a tempo determinato come già avvenuto in passato), di un ulteriore anestesista, e altro ancora.
Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede, la volontà e l’autorevolezza di tutti gli attori coinvolti in questa attenzione verso il nostro ospedale e daremo tutta la nostra collaborazione, attraverso il nostro rappresentante in consiglio comunale, ma saremo vigili affinché tutte le decisioni che verranno intraprese vadano effettivamente nella direzione di un potenziamento del Sant’Angelo. Allo stesso tempo stiamo con i piedi ben piantati per terra poiché siamo coscienti che in assenza della materia prima (i medici) sarà difficile ottenere tutto ciò che oggi ci viene promesso, sempre nella speranza di essere contraddetti dai fatti!
Ad oggi un solo dato è certo: siamo nella fase iniziale, a livello di impegni verbali soggetti alla volubilità di questo o quell’altro dirigente dell’ASP. Per avere certezze bisognerà attendere il nuovo atto aziendale che verrà predisposto e troverà applicazione soprattutto sulla base dei voleri della politica, in primis del presidente della regione Occhiuto, per cui la cautela è d’obbligo così come l’impegno a monitorare costantemente ogni possibile evoluzione che possa riguardare il Sant’Angelo.

PUBBLICATO 25/01/2023 | © Riproduzione Riservata





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