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Un caro saluto a due grandi genitori

Foto © Acri In Rete
Luigi Fusaro
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Oggi a mente fredda, dopo aver metabolizzato anche la perdita di mia madre Ortenzia Algieri, venuta a mancare lo scorso 11 marzo, intendo ringraziare tutte quelle persone che attraverso un semplice gesto verbale, uno scritto o con la propria presenza, hanno omaggiato mia madre il giorno delle sue esequie. La chiesa della SS. Annunziata di Acri era gremita di persone e tanta altra gente stava sul piazzale esterno della chiesa ad aspettare il feretro di mia madre per l’ultimo saluto.
Se il trascorso di una persona è misurato attraverso la presenza della gente al proprio funerale, allora posso certamente affermare che sia mia madre Ortenzia che mio padre Nicola Fusaro - scomparso il 31 agosto del 2018 -, hanno condotto una vita impegnata, intensa e per niente noiosa.
Fino a qualche anno fa mia madre era una donna tutta d’un pezzo, una donna che non si è mai persa d’animo, una persona alla quale parenti ed amici si sono rivolti in caso di necessità o bisogno e sia in lei che in mio padre hanno sempre trovato un conforto o una soluzione ai propri problemi.
Ha diviso la sua esistenza di vita, tra l’impegno per la famiglia - considerato che mio padre lavorava quasi sempre lontano da casa -, e il proprio lavoro. Nella prima giovinezza ha svolto l’attività di sarta. Dopo il matrimonio con mio padre ha fatto la cuoca nella propria osteria, gestita sotto casa, e l’infermiera, in giro con mio padre per le campagne del territorio acrese, a fare le punture e le medicazioni ai contadini malati. Successivamente ha svolto l’attività di commerciante, e contemporaneamente ha curato l’amato orto della casa al mare. Ricordo quando al piano di sopra occupava un’intera stanza, seduta a terra per cucire a mano l’imbottita, ovverosia la coperta più pesante per l’inverno (oggi chiamata piumino per il letto). Ha fatto tantissimi lavori a maglia (cardigan, maglioni, calzettoni, sciarpe) e quasi tutto il suo abbigliamento se l'è cucito da sola. Tante volte prendeva pennello e pittura e tinteggiava le stanze di casa. Faceva degli ottimi taralli e degli squisiti bucconotti con la marmellata di ciliegie, invidiati da chiunque. Famosi e gustosi sono stati i suoi fusilli al ferretto, come anche i tagliolini al brodo di pollo oppure con i ceci e la polvere dei peperoni rossi macinati e saltati nell’olio. Per non dire del minestrone di verdure. Ricordo ancora lo sciroppo di erbe aromatiche raccolte in Sila, che preparava insieme a mio padre, per essere utilizzato contro i malanni di stagione. Ricordo le lunghe estati trascorse al mare per poi concluderle nel mese di settembre facendo centinaia bottiglie di conserva di pomodori. Le gite in giro per la Puglia, il Lazio la Toscana e il Piemonte. E la sua grande voglia di guidare l’automobile. Non a caso è stata insieme ad un’altra signora di Acri, la prima donna a prendere la patente in paese negli anni sessanta. Si è sempre sacrificata insieme a nostro padre, per garantire un futuro a noi figli. E’ stata madre affettuosa, anche se spesso inflessibile. Qualità tipica delle donne d’un tempo.
Dedita alla religione cattolica e forte simpatizzante di Sant’Angelo. Per lei come per tanti altri acresi, il frate cappuccino è sempre stato e sarà ricordato come il “Beato Angelo”. Probabilmente perché con questo titolo lo si ricorda più facilmente e più spontaneamente; a prescindere dall’importanza dell’essere Santo.
Ricordo quando tutte le “sante” notti nell’andare a coricarsi, generalmente non prima di mezzanotte, perché era accanita amante del cruciverba, appena poggiava la testa sul cuscino iniziava con le preghiere dedicate alla Madonna, a San Giuseppe a Gesù bambino e a tutti i santi. Noi figli e principalmente nostro padre, che naturalmente stava nello stesso letto, qualora già addormentati, ricominciavamo la veglia ascoltando la sua tiritera di preghiere che a volte durava anche più di un’ora.
Cara mamma Ortenzia e caro papà Nicola, che ci proteggete da lassù, GRAZIE per tutto quello che avete fatto per noi figli e nipoti, per le vostre rinunce, per le concessioni e anche per le proibizioni che ci hanno permesso di crescere con la consapevolezza che il cammino della vita è fatto di ostacoli ma anche di piaceri.
Riposate serenamente insieme nell'alto dei cieli.
Resterete per sempre nei nostri cuori

PUBBLICATO 24/03/2023 | © Riproduzione Riservata





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