Energia pulita, soldi sporchi, disastri ambientali, bocciature


Redazione

Del Parco Eolico di Serra Crista se ne iniziò a parlare da fine 2021 grazie ad Acri In Rete che all’epoca entrò in possesso del progetto definitivo.
In Calabria vi sono circa 600 pale eoliche. Nei giorni scorsi, visto che l’argomento era stato inserito nell’ordine del giorno del consiglio comunale, abbiamo ritenuto opportuno pubblicare uno stralcio del progetto con i vantaggi e gli svantaggi. In questa sede, invece, vogliamo affrontare la tematica da un altro punto di vista, quello degli affari. Chi ci guadagnerà veramente con l’impianto di Serra Crista? Enel Gree Power, il Comune, i proprietari dei terreni? E’ risaputo che attorno ai parchi eolici (quello di Acri dovrebbe costare almeno 50milioni di euro) gravitano molti interessi: politici ed economici. Quasi sempre la realizzazione degli impianti è stata caratterizzata da controverse giudiziarie, infiltrazioni mafiose, arresti di amministratori, denunce di ambientalisti. Si ricordano le vicende che hanno coinvolto il noto politico Nicola Adamo e un sindaco della provincia di Reggio Calabria. Qualche mese fa, invece, la Regione ha bocciato l’impianto eolico che sarebbe dovuto nascere nel comune di Monterosso Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Alla fine hanno vinto i sindaci della zona e le associazioni ambientaliste dopo una serie di riunioni ed incontri con esperti del settore. Anche la comunità acrese si augura che presto possa confrontarsi pubblicamente con favorevoli e contrari ma soprattutto con ingegneri, geologi, agronomi, docenti universitari. Pur rispettando le opinioni di tutti francamente non ci fidiamo di chi, soprattutto consiglieri di maggioranza (non tutti per la verità e per fortuna), si è riscoperto esperto di energie rinnovabili, di megawat, di pale eoliche, di aviofauna, di ingegneria cinetica e meccanica, di fisica, di geologia, di chimica. Senza arte né parte né competenze. Fa specie, inoltre, registrare il pensiero unanime dei due assessori come Bonacci ex Ds e Maiorano ex Udc, fino a qualche anno fa divisi su tutto (tranne che sul Parco eolico), oggi seduti l’uno accanto all’altro. Ricordiamo ancora le invettive politiche, ma spesso al limite del personale, di Bonacci verso l’Udc e i suoi adepti soprattutto quando si parlava di conti e spese. E’ risaputo che le poltrone mettono tutti d’accordo ma è ancora vivo il ricordo delle feroci critiche di Capalbo e Bonacci, oggi sindaco e vice sindaco, alla gestione Trematerra-Maiorano, quest’ultimo, essendo all’epoca dei fatti (2011/2012) sindaco facente funzioni, il vero responsabile del DISSESTO FINANZIARIO, premiato per anni e anni oltremodo dall’Udc, in particolare dall’assessore regionale Trematerra, con cariche e incarichi (Corecom, Arcea), oggi gratificato dal duo Capalbo-Bonacci con un posto in giunta. Roba da far rabbrividire. |
PUBBLICATO 22/04/2023 | © Riproduzione Riservata

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