LETTERA Letto 1984  |    Stampa articolo

Innanzitutto il bene della Fondazione Vincenzo Padula

Foto © Acri In Rete
Giuseppe Cristofaro
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Nei giorni scorsi la Fondazione Padula è stata al centro di un dibattito sfociato polemicamente sulla stampa locale e sui social, nel quale sono emerse criticità cui sono seguiti chiarimenti sullo svolgimento dei fatti.
Tutto è sorto e progredito esponenzialmente sin da quando, con chiarezza e in diverse occasioni, è stata manifestata al Sindaco, da parte di Cristofaro, la necessità di un avvicendamento della carica di presidente ricoperta, si ritiene proficuamente, per tanti anni.
Un arco temporale in cui la Fondazione ha prodotto circa trenta pubblicazioni, quattordici edizioni del Premio nazionale Vincenzo Padula, che hanno procurato crescente visibilità nazionale e internazionale alla Città di Acri.
In questi stessi anni sono stati organizzati convegni, incontri culturali, diverse edizioni del Festival del Libro per ragazzi (che ha convolto in ogni edizione 1600 alunni delle scuole dell’obbligo), di “Chi legge è chi non legge non è”, oltre alla fruttuosa e continuativa collaborazione con le scuole del territorio e della provincia, nonché con le associazioni, vere cittadelle di democrazia civile ad Acri.
Detto ciò, si resta convinti che siano giunti i tempi che si avvii una riflessione ponderata e consapevole sull’avvicendamento alla guida della Fondazione “in tempi ragionevoli”, così come ribadito più volte dal Sindaco in privato e in pubblico.
Purtroppo, recentemente e con una escalation nei giorni scorsi, tale dibattito è stato oggetto di polemiche e opacità che ne hanno inficiato l’efficacia, la funzionalità e la necessaria serenità.
Sono state avanzate candidature alla guida della Fondazione che, pur rispecchiando le legittime ambizioni personali, non sono in questo momento oggetto delle nostre riflessioni.
Il sottoscritto ha preso semplicemente atto della evidente forzatura tentata nei confronti dello Statuto che regola la Fondazione; si è tentato cioè di pervenire maldestramente alla elezione del Presidente e del Vicepresidente nella assemblea dei soci (che invece avrebbe dovuto avvenire nel CdA). Solo il risolutivo e perentorio intervento del Sindaco ha chiarito:
- la conferma dei quattro “nominati” uscenti (Giuseppe Cristofaro, Giuseppe Abbruzzo, Raffaele Cirino, Pierpaolo Malito), anche se la proposta del Sindaco non è stata recepita avendo altri soci proposto una valida Docente Unical in Ingegneria Idraulica al posto di Raffaele Cirino, il cui impegno nell’ambito “precipuo della Fondazione” è evidente con la pubblicazione di diversi studi,
- l’apprezzamento e la stima per l’operato di Cristofaro;
- allo stesso tempo, prendendo atto della volontà più volte manifestata da Cristofaro di dare il cambio
- propone che il rinnovamento, guidato da Cristofaro, sia “da realizzare nei tempi utili”, bloccando così prontamente i tentativi di endorsement risultati palesemente antistatutari.
Non pare opportuno tornare sulle “letture”, pur legittime, che ingenerano distorsioni dei fatti e che hanno contribuito a rendere di complessa interpretazione un dibattito che tuttavia il Sindaco ha risolutamente riportato alla normalità e opportuna legittimità, operando un avvicendamento nelle nomine dei suoi delegati all’interno del CdA della Fondazione.
Dispiace che il primo cittadino sia stato costretto a tale operato; tuttavia si resta convinti che lo stesso non potesse agire in altro modo venuti meno i termini di un confronto alto e culturalmente produttivo con i componenti l’assemblea del soci.
Allo stesso tempo si è convinti che in tutti i passaggi ufficiali la sua condotta sia stata chiara e propositiva, perché si è resa interprete della impossibilità di procedere con serenità in un confronto che nei momenti di maggiore criticità aveva condotto i componenti nominati del CdA a dimettersi in aperto dissenso per le procedure statutarie mortificate e calpestate.
Nonostante in questi giorni la Fondazione sia impegnata nell’organizzazione del Premio Padula è sembrato opportuno provvedere a questa nota finale relativa a quanto accaduto, nell’auspicio che non si debba ulteriormente intervenire in merito e concentrare gli sforzi sul Premio e in seguito sul rinnovo degli organismi.
Allo stesso tempo esprimo pubblicamente a Pino Capalbo, ai Soci fondatori, al CdA, alla comunità di Acri, a tutte le Amministrazioni succedutesi negli anni (Pasquale Zanfino, Angelo Rocco, Nicola Tenuta, Elio Coschignano, Gino Trematerra) un sentito ringraziamento per la fiducia, la vicinanza, l’attenzione e la collaborazione.
Ho sempre cercato gelosamente di tenere indipendente la Fondazione dalle vicende amministrative. Ringrazio la politica tutta per aver rispettato la nostra autonomia.
Ora se interesse di tutti è il futuro della Fondazione, noi lavoreremo tutti per dare un nuovo Presidente, che sarà, e questo sarebbe
Il mio orgoglio, migliore. E Acri ha personalità di grande valore culturale che possono svolgere questo lavoro.

PUBBLICATO 11/10/2023 | © Riproduzione Riservata





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