Ecco la mini guida turistica sul centro storico e dintorni. Lunedì la presentazione


Redazione

La brochure turistica dedicata ad Acri fa parte della linea di promozione della Biblioteca civica e dell’Archivio comunale, un progetto di comunicazione istituzionale integrata al quale si deve la realizzazione dei siti web, delle pagine social (online dal 15 gennaio) e del materiale cartaceo (dépliant, volantini e segnalibri) dedicati a entrambe le istituzioni culturali. La mini-guida scritta da Annalisa Marchianò (editor, copywriter, autrice per Newton Compton della guida 101 cose da fare in Calabria una volta nella vita, uscita nel 2011 e nel 2018 in versione aggiornata) propone una passeggiata nel centro storico di Acri, i rioni Casalicchio, Padìa e Castello, ed è corredata da schede di approfondimento su vari argomenti: dalle istituzioni museali alle opere di land e street art, dai monumenti religiosi fino alle innumerevoli possibilità di escursioni fuori porta offerte dal vasto territorio acrese. Se non è propriamente una guida turistica – non indica infatti strutture ricettive o ristoranti –, si tratta di uno strumento agile ed essenziale per scoprire le meraviglie del nostro territorio e le testimonianze della lunghissima storia acrese; in questa prospettiva, la guida propone uno sguardo nuovo, affidandosi alle suggestioni di fotografie che, più che paesaggi da cartolina, cercano di cogliere la luce e le atmosfere del nucleo più antico della cittadina. Proponendo un breve itinerario a piedi fino al cuore della città vecchia, affacciata sulla lussureggiante Valle del Mucone, questa piccola guida si concentra sui luoghi e simboli meno battuti, eppure ricchi di interesse storico, artistico e anche civile. In questa prospettiva, il percorso prende le mosse dal punto in cui scorrevano le acque del torrente Calamo, oggi interrato, prosegue nel rione Casalicchio, sorto a partire dal Cinquecento a valle del primo insediamento, per poi inerpicarsi nel labirinto di stradine, scale e chiese del nucleo più antico, i rioni Padìa e Castello, sul piccolo colle un tempo racchiuso in una enorme roccaforte di pietra. L’intento è invitare il visitatore – come le stesse cittadine e gli stessi cittadini – alla scoperta di un centro storico che, per quanto sempre meno abitato, conserva una sua toccante autenticità e scorci di grande bellezza, con l’auspicio di contribuire a incentivare un nuovo sguardo sulla lunga e illustre storia della comunità acrese. Se, infatti, al furore edificatorio e “modernizzante” impostosi nel corso della seconda metà del Novecento e oltre, insieme all’azione delle calamità naturali, si deve la perdita di una parte importante del patrimonio storico-artistico e archeologico cittadino, è innegabile che le vicende millenarie di cui Acri è stata protagonista riecheggiano tra questi vicoli affacciati sul verde più selvaggio e sulle vette innevate, dove si avverte chiaramente il respiro dei secoli, il “genius loci”. I principali monumenti, istituzioni museali e punti di interesse che restano fuori dal percorso proposto, nonché la vivace vita culturale della cittadina, sono oggetto di appositi approfondimenti, mentre in chiusura si troverà qualche spunto per visitare i dintorni, ricchissimi dal punto di vista naturalistico. Notoriamente definita “Porta della Sila”, con gran parte del suo territorio che si estende in quel lembo settentrionale dell’altopiano detto “greco” in virtù dell’influenza delle culture – greca, bizantina, albanese – che ne hanno segnato la storia, Acri offre anche altre attrattive non prive di fascino, come le escursioni nella Valle del Mucone e numerosi sentieri escursionistici, tra cui quello di nuovo conio che verrà qui citato, il Cammino dei frati santi. Percorsi alla portata di tutti, che danno l’occasione di vivere esperienze uniche all’insegna di un turismo lento, sostenibile e… salutare! La mini guida sarà presentata al pubblico lunedì 15 gennaio alle 11,30 presso i nuovi locali dell’archivio storico.
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PUBBLICATO 11/01/2024 | © Riproduzione Riservata

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