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I fatti della settimana. Eccellenze acresi, auguri a discrezione e compiacenza inopportuna

Foto © Acri In Rete
Redazione
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La settimana che sta terminando ci regala, finalmente, un paio di ottime notizie. Acri in rete vi ha dato conto di Michele Capalbo, giovane acrese impegnato nel settore della moda dove a Roma è tenuto in forte considerazione al punto da attirare l’attenzione del quotidiano La Repubblica.
Il medico Carlo Capalbo è stato nominato responsabile del reparto oncologico dell’Azienda sanitaria Cosenza-Mariano Santo. Due acresi, quindi, che hanno lasciato Acri e si sono affermati altrove.
Peccato che la Calabria perde importanti risorse umane e che nostri concittadini continuano a partire. A proposito, al 31 dicembre 2022 i residenti di Acri sono 18860. Negli ultimi cinque anni la città ha perso 1500 residenti.
Nei giorni scorsi vi abbiamo dato conto di un’altra importante notizia ovvero l’elezione di una donna, la docente Tina Turano, a capo del Centro anziani di Piazza della Democrazia.
Se la memoria non ci inganna si tratta della prima donna quindi di un fatto straordinario per un settore che si occupa della terza età sempre più abbandonato dai servizi sociali.
Dispiace che il sindaco Capalbo, sempre attento a queste tipi di notizie, non abbia ritenuto opportuno rivolgere alla Turano (ma neanche al dott. Carlo Capalbo), pubblicamente cioè sulla propria pagina Facebook, gli auguri per la nomina e di buon lavoro.
Ciò appare molto strano in quanto il primo cittadino, ultimamente, dispensa auguri e complimenti a chiunque compresi nuovi amministratori di condominio e suoi acerrimi avversari politici.
Del presente e del passato.
Questione sanità; nel mentre alcuni consiglieri di maggioranza continuano a lanciare proclami e a prendere in giro la comunità, gli interventi chirurgici programmati sono fermi e sempre più pazienti sono costretti a rivolgersi altrove anche solo per un semplice ricovero nel reparto di medicina.
Al Poliambulatorio, invece, le figure professionali perse non sono state sostituite.
Fossimo al posto del sindaco Capalbo toglieremmo la delega alla sanità al consigliere Mario Fusaro, peraltro organico all’Asp dove dimostra capacità e professionalità, che in questi anni non ha inciso dal punto di vista amministrativo.
Le criticità sono tante e francamente siamo stanchi dei suoi discorsi filosofici e contorti che non capisce nessuno.
Politica; le ambizioni personali sono il pane quotidiano di chi fa politica anche per passione ma spesso provocano malumori e litigi.
Checché ne dica la maggioranza che, su insistenza del sindaco Capalbo (non abbiamo le prove ma abbiamo la certezza), divulga una nota piena di inesattezze.
1. La maggioranza confonde il gossip con le indiscrezioni giornalistiche che, come risaputo, nella comunicazione sono un perno importante e che ogni qualvolta le abbiamo scritte sono state seguite dai fatti.
L’obiettivo non è certo quello di destabilizzare la maggioranza che sappiamo essere seria e coerente;
2. La maggioranza sarà pure composta da buoni politici ma di informazione e comunicazione non capisce nulla. Le fonti, e le nostre sono affidabili non si svelano.
Inoltre, maggioranza e sindaco continuano a commettere un grave errore ovvero quello di inviare repliche anche a chi non ha affrontato la questione ma che in più di un’occasione, non avendo idee e capacità, dimostra di campare di rendita anche nell’informazione con il copia incolla, con le veline e con la fortuna altrui.
Mettetevi nei panni di quei pochi lettori di qualche organo di informazione che legge la replica della maggioranza. Cosa ci capiscono se non sono a conoscenza del fatto?
3. Nel nostro scritto abbiamo parlato di un frattura tra il sindaco e la consigliera Sposato e non di una maggioranza spaccata o in difficoltà. A entrambi chiediamo; è vero o non è vero che vi sono attriti?
4. Sugli effettivi voti presi alle Provinciali dalla maggioranza consiliare di Acri nessuno, men che meno Capalbo, ha la sicurezza.
La nostra è solo un’ipotesi; non tutti i dieci i consiglieri di maggioranza avrebbero votato il sindaco, solo in 8 lo hanno fatto, la cui elezione ha creato non pochi malumori e polemiche nel consiglio comunale di Cosenza dove Tinto, il primo dei non eletti della lista Provincia Democratica, ha lasciato il gruppo Pd del Consiglio Comunale di Cosenza.
5. A nostro avviso la maggioranza piuttosto che chinare sempre il capo di fronte al sindaco, dire sempre sì e avere un comportamento di compiacenza dovrebbe fare anche autocritica e non arrampicarsi sugli specchi perché prima o poi qualcuno scivolerà e si farà anche male.
Comprendiamo l’imbarazzo e la paura di alcuni consiglieri comunali di maggioranza che fuori da palazzo Gencarelli dicono una cosa e dentro un’altra dimostrando così di non essere né liberi né autonomi.

PUBBLICATO 14/01/2024 | © Riproduzione Riservata





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