Pd, comunità di valori. Le pretestuose e strumentali dichiarazioni della consigliera Sposato
Ines Straface-Danilo Cofone
Leggiamo, con sommo stupore, le affermazioni del consigliere Franca Sposato con cui ha esternato la mancanza di dialogo e di coesione all’interno della maggioranza consiliare.
Tali dichiarazioni risultano del tutto infondate e incoerenti considerato che, fino all’ultimo consiglio comunale, la maggioranza ha votato sempre in modo compatto e coeso gli ordini del giorno dei consigli comunali. Giova precisare che, preliminarmente, ad ogni consiglio comunale i gruppi consiliari rappresentati dai loro capigruppo (la consigliera Sposato, all’epoca dei fatti era capogruppo del PD) si riuniscono per determinare gli ordini del giorno e, di conseguenza, anche l’ordine di discussione degli stessi. In quell’occasione non è stata rappresentata dalla stessa nessuna criticità né tantomeno nella riunione di maggioranza pre-consiliare è stata posto l’accento su eventuali problematiche. Tali premesse risultano necessarie al fine di sottolineare un comportamento sicuramente incomprensibile da parte della consigliera in occasione della seduta del consiglio comunale del 14 ottobre, allorquando ha inteso sostenere la mozione presentata dalla minoranza consiliare. Nella successiva riunione di maggioranza, nella quale si sarebbero dovuti chiarire i motivi del comportamento e della decisione intrapresa dalla stessa, valutazione intrapresa senza neanche il necessario coinvolgimento e il confronto con i consiglieri del gruppo PD si dimostrava per nulla aperta al confronto anzi si “trincerava” sulle determinazioni assunte. A seguire, va evidenziato che l’incarico di capogruppo determina un necessario confronto ogniqualvolta si debba esprimere un voto o una valutazione non solo con gli altri componenti del gruppo consiliare ma qualora necessario anche con la base del partito. Successivamente, la stessa veniva invitata ad un confronto con la dirigenza del partito e i componenti del gruppo consiliare ma nonostante l’apertura al confronto e al dialogo la stessa rifiutava nettamente l’incontro. Purtroppo, non è la prima volta che per mere posizioni personalistiche la consigliera Sposato ha utilizzato metodi in netto contrasto con le linee programmatiche che il Partito Democratico attraverso il circolo cittadino ha inteso adottare. Vi è più! La stessa in questi anni di consiliatura e da ultimo nella veste di capogruppo non ha mai inteso partecipare fattivamente allo sviluppo ed al miglioramento del programma elettorale del Partito Democratico, senza mai proporre iniziative di tipo politico venendo meno, così, a quella funzione di collante tra la base del partito e gli organi eletti all’interno del consiglio comunale. Lo stesso statuto del Partito Democratico Calabria all’art 26 “Doveri degli Eletti” testualmente al co. 1 recita “Gli eletti si impegnano a collaborare lealmente con gli altri esponenti del Partito Democratico per affermare le scelte programmatiche e gli indirizzi politici comuni”. Appare, dunque, evidente che la consigliera Sposato ha, di fatto, non osservato i doveri di lealtà e di collaborazione con gli altri componenti del PD eletti all’interno dell’assise comunale, offendendone la dignità ed il ruolo istituzionale ricoperto. Probabilmente tali scelte e tali iniziative scaturiscono da strategie finalizzate ad una quanto prematura campagna elettorale per le prossime elezioni comunali, nella quale probabilmente si vorrebbero assumere investiture, queste mai passate dal confronto democratico interno al partito. Siamo sicuri che gli organi statutari eletti nell’ambito provinciale e regionale, investite da quanto accaduto, sapranno fare le giuste valutazioni adottando le necessarie determinazioni in merito al comportamento tenuto dalla consigliera. Risulta inaccettabile ed incomprensibile la posizione della stessa laddove pur dichiarandosi “in posizione di indipendenza” nell’assise comunale continui a permanere tra le fila del Partito Democratico. |
PUBBLICATO 23/10/2024 | © Riproduzione Riservata
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