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Fenomeno Deep Fake. Lettera da un genitore

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Alzino la mano quanti tra noi, man mano si comprendeva la gravità del fenomeno dei deep fake , non hanno temuto che i propri figli potessero esserne coinvolti e alzino ancora la mano quanti tra noi non hanno tirato un sospiro di sollievo quando si sono accertati che i propri figli non ne erano responsabili. Perché quanto è accaduto è terribile ed è ignobile, senza ombra di dubbio.
Ci siamo subito chiusi al sicuro, dentro le mura delle nostre case, con quella strana sensazione, per nulla rassicurante, che questa volta i nostri ragazzi non avevano combinato nulla, il problema riguardava altri.
Perché ne siamo tutti consapevoli, l’adolescenza è un’ età di mezzo difficile da gestire e contenere. Un’età nella quale noi faremmo di tutto per avere l’intera vita dei nostri ragazzi sotto controllo , mentre loro, invece, si allontanano sempre di più da noi , rivendicando il loro diritto all’ autonomia edall’indipendenza, sebbene non riescano ancora a comprendere appieno il peso delle scelte che fanno e le ricadute nel lungo periodo. E non perché siano ragazzi sbagliati, affatto. A loro, fisiologicamente, non appartiene la prospettiva temporale del futuro , che matureranno soltanto attraverso l’ampliamento delle competenze cognitive.
Eppure, quel senso di rassicurazione immediata è svanito ben presto, il pensiero rimane sempre lì, fermo tra tutti quei ragazzi coinvolti in questa brutta storia ed il dispiacere che se ne prova è immenso. Ci sentiamo parte in causa, perché quei ragazzi potrebbero essere i nostri figli.
Non si riesce a non pensare alle ragazze, le cui immagini sono state utilizzate a loro insaputa, perché hanno subito senz’altro una terribile violenza ed un vero e proprio trauma.
E non si riesce a non pensare agli autori di questo misfatto..adolescenti anche loro, che probabilmente solo adesso, con l’intervento di tutte le istituzioni e della società civile stanno finalmente comprendendo appieno la gravità di quanto commesso. E l’immagine che se ne ha è di ragazzini spaventati, chiusi dentro le loro stanze, in attesa che arrivino punizioni da più parti.
E non si riesce a non pensare alle famiglie he sono esattamente come le nostre, genitori che cercano di fare i genitori nel modo migliore, in una società sempre più complessa e che ora si trovano catapultati in una storia enorme, gigantesca ed assolutamente imprevedibile.
Viviamo un tempo strano e difficile, in cui veniamo chiamati a svolgere più ruoli: educatori, pedagogisti, insegnanti, mental coach ed ora anche esperti informatici. L’avvento della intelligenza artificiale ci sta letteralmente travolgendo ed ammettiamolo candidamente, non siamo in grado di fronteggiare questo cambiamento epocale.
Allora lasciamo che le istituzioni facciano il loro lavoro, ma nel frattempo come società civile mettiamo in atto atteggiamenti di tutela nei confronti di tutte le parti coinvolte. Tuteliamo le vittime e al contempo facciamo anche in modo che da questo terribile errore ne vengano fuori persone decisamente migliori. Tutti abbiamo da imparare ed adesso sì dobbiamo svolgere , quali adulti e genitori, un ruolo decisivo, veicolando in maniera costruttiva tutte le emozioni e le sensazioni che i ragazzi stanno provando. Siamo tutti chiamati in causa, nessuno si senta escluso, perché stiamo parlando dei nostri ragazzi. Facciamo sì che da questa bruttissima storia se ne possa uscire migliori di prima, portando i nostri figli ad una maggiore consapevolezza e al rispetto dell’altro, senza barricate di genere. Abbiamo il dovere di non lasciare nessuno da solo. Solo se avremo questa lungimiranza ne potremo uscire rafforzati, senza seminare altri danni e dispiaceri.

PUBBLICATO 22/02/2025 | © Riproduzione Riservata





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