Perché non e' più possibile fare l'insegnante


Maria Paola Capalbo

Fare l' Insegnante non e' un mestiere come gli altri. La maggior parte dei mestieri si esercita in solitudine e si apprende, col tempo, dal Maestro. Ma la tecnologia li ha distrutti quasi tutti. L' insegnamento non si apprende dal Maestro ma dalla pratica quotidiana. Come tutti i mestieri anche l'insegnamento dovrebbe avere alla base la passione. La caratteristica di questo antico mestiere e' la trasmissione del sapere. Ma la trasmissione del sapere non e' un' azione meccanica perché i destinatari non sono meccanismi ma esseri umani. La trasmissione del sapere si fonda sulla comunicazione e sulla capacità di ascoltare. Purtroppo il mondo digitale ha distrutto il nesso che lega queste due cose. L' insegnante oggi si trova nella condizione di "parlare ai muri". Saper ascoltare non e' cosa facile. L'ascolto presuppone quelle conoscenze che oggi vengono considerate obsolete. Le conoscenze di base consentono lo sviluppo dell' ascolto. Mancando l'ascolto diventa impossibile ed inutile. L' insegnante, oggi, viene a trovarsi in una solitudine cosmica, in uno stato di disagio determinato dalla trasformazione del dialogo in monologo. Quando l' insegnamento si trasforma in monologo vuol dire che la sua finalità non esiste più. Non e' facile individuare la causa di questo fallimento. Le cause di un evento sono sempre molteplici e complesse. Il sistema educativo ha subito, negli ultimi tempi, trasformazioni rapidissime con la conseguente impossibilità di seguirle. Le giovani generazioni sono distratte, insofferenti e lontane dalla vera conoscenza, stregate da un mondo virtuale che le tiene lontani dalla lettura, dalla scrittura e dalla comprensione logica. Le giovani generazioni, purtroppo, ignorano il senso della ricerca sostituito dal ricevere gratuitamente il risultato. Da ciò scaturisce il rifiuto dell' insegnamento che, ormai, risulta obsoleto e superato. La modernità già in molte scuole sta sostituendo l' insegnante con esseri digitali forse preferiti dalle generazioni che, purtroppo, non sanno più leggere e scrivere.
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PUBBLICATO 19/04/2025 | © Riproduzione Riservata

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