I RACCONTI DI MANUEL Letto 1136  |    Stampa articolo

Considerazioni di fine estate

Foto © Acri In Rete
Manuel Francesco Arena
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Ogni fine estate è simile ad una bella donna che dopo esser salita sul tuo medesimo autobus, si viene a sedere nel posto di fianco a te.
Fate amicizia e parlate un po'. Illudi te stesso che tra voi ci possa essere della chimica: non sai che vuol dire, ma l’hai sentita dire una sera in tv questa cosa e ti è piaciuta perché sembra particolarmente poetica. Il mare, i tramonti, birre gelate, angurie dolci appena affettate e progetti, tanti progetti; questi sono i vostri discorsi.
Ad un certo punto, solo dopo averti donato un sorriso, però lei si alza e chiama fermata rompendo quella magia che si era creata.
Poi non appena l’autobus si ferma, senza dir nulla scende chiusa nei suoi jeans troppo attillati e passandosi una mano tra i suoi capelli color del miele raccolti sulla nuca da un bellissimo chignon. Allora tu ti fai malinconico. Come ha potuto andar via senza dir nulla e lasciarti lì inchiodato nel tuo viaggio senza meta che non sai neppure dove ti porterà? Cerchi coraggio pensando che magari sul posto lì vicino a te, più avanti se ne sederà un'altra forse di più bella di lei. Tuttavia tu in quel momento non riesci a capacitartene perché vorresti ancora quella di donna lì vicino a te. Vorresti il suo profumo.
I suoi occhi. La sua voce. Il suo viso. Vorresti vivere per sempre con lei e fare che quei tuoi progetti che le hai confidato, diventino i vostri di progetti. Quelli di due persone felici di sostenere e condividere il loro amore.
Ti disperi per non aver avuto il coraggio di prenderla per mano e dedicargli una canzone chiedendole alla fine "resta qui con me, diventiamo per sempre compagni di viaggio". Purtroppo nel profondo sai che non avresti potuto trattenerla.
Lei doveva scendere ed andarsene via con tutto il suo fascino da femme fatale lontano da te e da chiunque altro ne è rimasto ammaliato.
Sai bene che siete due strade diverse dello stesso incrocio e se quell’incontro è accaduto, è stato solo per un puro gioco del destino che mai più si ripeterà. Intanto il pullman è lontano e non passerà più da quell’isolato perché esso non fa mai lo stesso giro ed ha scritto in sé il suo misterioso perpetuo andare. Lei tra gli alberi, i palazzi, le aiuole, visi di ragazzi che tornano a scuola ed il traffico, si sarà già persa altrove in quella immensa metropoli chiamata tempo. Verso dove probabilmente non sa neppure lei.
Allora tra i discorsi degli altri viaggiatori distratti come te che vagano tra quelle stazioni che nessuno sa, ti fai forza e cerchi conforto. Ti rassegni alla fine pensando di aver avuto la fortuna di conoscerla, di starle vicino ed inebriarti di tutto lo splendore che ella emanava. Dentro ti resterà il suo ricordo che avrà il sapore del vento, di donna, d’estate. Ti resteranno le impressioni di un innamorato non corrisposto che comunque potrà sempre dire di aver amato, perché si sa, anche se taciuto o non contraccambiato, l’amore sempre amore resta.
Sì, è così che succede poi certe volte. Tu che resti sempre tu nonostante la cocente disillusione intanto, anche in un tempo lontano, fin quanto deciderai di farla vivere nella tua memoria, la ricorderai come la sconosciuta bellissima che ha rubato parte del tuo cuore e lo ha chiuso nella sua borsetta per portarselo con sé per sempre.

PUBBLICATO 30/08/2025 | © Riproduzione Riservata



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