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Né avvoltoi, né lupi!

Foto © Acri In Rete
Angelo Bianco
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Ho già visto levarsi in volo gli avvoltoi in attesa della carcassa da depredare ma io spero che sia solo un’esercitazione dettata dall’euforia della presunta sconfitta, un esempio, forse, di eiuculatio precox, faccio il medico, sarà deformazione professionale.
No, non ci deve essere una carcassa da depredare e non c’è da godere o, almeno, non ancora ma manco da ululare.
Il sig. Sindaco ha tutto il diritto di continuare la sua azione amministrativa e terminare il suo mandato, anzi, ne ha l’obbligo morale, lui, lo aveva promesso in tempi non sospetti.
A noi cittadini corre l’altrettanto obbligo civico di analizzare le ragioni dell’astensionismo che è, ancora una volta, la piaga scoperta di queste elezioni e c’è da riflettere e capire cosa fare per riportare entusiasmo politico tra gli acritani delusi.
Delle due, l’una: o ci rassegniamo allo status quo “tanto è inutile”, e rimaniamo sull’Aventino ad ululare alla luna, o ci ribelliamo e, allora, il cavaliere docet:
scendiamo in campo!
Sarà come una traversata nel deserto ma ogni viaggio, il più lungo, il più periglioso, il più incerto, comincia con il primo passo, questo è il mio.
L’idea è semplice.
Indiciamo una assemblea, aperta ad ogni spirito libero ed educato, chiamando a raccolta il malcontento “sussurrato” e la idealità progettuale “urlata” attesa per Acri, richiedendo, insomma, a tutti di portare con sé il bastone e la carota con cui ogni cittadino governa il suo pensiero politico, uscendo dalla “comfort zone” dei social o del bar di piazza.
Parliamone, confrontiamoci alla pari e scriviamo tutti insieme un manifesto di intenti, ai cui estremi si bandirà, finalmente, da una parte, l’inerzia civica e, dall’altra, la luna nel pozzo, perché non ci deve essere posto né per il pessimismo sfrenato ma manco per quello ottimista.
Lasciamo libero sfogo solo alla realtà vera che sta nel mezzo, da sempre. È così che fanno le persone serie e non i pifferai magici, mettiamo al bando la politica autoreferenziale, riportiamo Acri al centro dell’interesse, il marchese del grillo non facciamolo entrare.
I problemi da affrontare sono tutti quelli che sappiamo, inutile elencarli un’altra volta, ognuno dirà la sua senza rincorrere le colpe degli altri, non serve.
La criticità vera sarà, poi, scegliere la classe dirigente a cui affidare il ruolo di portavoce e il tentativo di governare meglio di quanto è stato fino adesso e i requisiti da richiedere non possono che essere: onestà, capacità, moralità, intelligenza, umiltà e una sola clausola contrattuale: chi non tiene fede alle premesse, ritorna a fare il suo mestiere, tutti ne abbiamo uno.
È tempo di scegliere: Avvoltoi, lupi o scendiamo in campo?

PUBBLICATO 15/10/2025 | © Riproduzione Riservata





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