Pregiudizi o negligenze?
Redazione
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Il post di Massimo Misiti (clicca qui) che, oltre ad essere un qualificato e apprezzato professionista, è anche un ex Deputato, condiviso sulla nostra pagina Facebook, ha provocato un acceso dibattito. Potete rileggerlo sula nostra pagina facebook (clicca qui) .
Misiti ha raccontato i fatti ovvero una gestione poco oculata delle strutture comunali e una condizione di apatia che, da qualche anno, sta coinvolgendo la città. Secondo alcuni amministratori, permalosi e troppo di parte, evidenziare le criticità, stimolare le associazioni e la classe dirigente, significa avere pregiudizi e non amare la propria città. Secondo alcuni Governanti dovremmo sempre chiudere non un occhio ma entrambi o girarci dall’altra parte. Lo spopolamento aumenta, gli eventi languono, le piazze sono vuote, gli esercizi commerciali chiudono, i giovani fuggono e gli amministratori se la prendono con una certa stampa che racconta la vera fotografia della città. Irresponsabili e non obiettivi. Invero, ci sembra che le ultime Amministrazioni abbiano fatto poco per la città, per i giovani e per il territorio. Misiti ha detto quello che in tanti pensano ma che vigliaccamente (per paura o perché hanno avuto o devono avere un tornaconto) non dicono. Quanto è accaduto a Misiti domenica scorsa può succedere anche in futuro. Nessuna attrazione, nessun evento, cinema, teatri, palazzi e musei chiusi. La gente, ovvero giovani e famiglie, sono costretti a spostarsi. Gli assessorati alla cultura, al tempo libero, allo spettacolo e al cibo, finora hanno lasciato molto a desiderare. Anche nella comunicazione tanto che Misiti (ma anche i lettori) non ha ricevuto né spiegazioni né chiarimenti. Occorre subito un’inversione di rotta il che non significa la Sagra del tartufo di Pizzo né tantomeno eventi sporadici, senza continuità e che non lasciano traccia. Ad esempio, attorno a noi è un pullulare di manifestazioni atte a valorizzare l’enogastronomia locale. Eccone alcune; la grupariata di Luzzi, il broccolo di Bisignano, la polenta di Dipignano, il vino di Vaccarizzo, la cipolla bianca di Castrovillari, la cuccia di Spezzano della Sila, il suino nero di San Demetrio, la castagna di Sant’Agata e di Fagnano, il percoco di San Giorgio, le alici di Fuscaldo, la melanzana rossa di Belvedere, il sacchiettu di Longobucco, ecc., ecc. Acri non ha un evento storicizzato! Lo scritto/appello di Misiti, infine, ripropone ancora una volta la gestione, pessima e allegra, dei palazzi, dei musei, della Fondazione Padula e delle strutture sportive. Come se le strutture pubbliche fossero appannaggio di pochi intimi e dell’amministratore di turno. Sono dell’intera comunità, invece. Gli eventi culturali si contano sulle dita di una mano. I pochi sono organizzati da Associazioni o da privati. Ci auguriamo, ma sarà difficile visto che manca poco alla fine della consiliatura, che l’attuale amministrazione possa fare qualcosa (già da questo Natale), piuttosto speriamo che la prossima, in carica da giugno 2027, sia in grado di invertire questo trend negativo. |
PUBBLICATO 11/11/2025 | © Riproduzione Riservata
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