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Tariffe Tari inapplicabili per il 2025?

Foto © Acri In Rete
Giuseppe Donato
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La faccio semplice: entro il 14 ottobre 2025 andavano inviate telematicamente al Mef, tramite il Portale del Federalismo Fiscale, le delibere tariffarie Imu e Tari inerenti al 2025 per renderle pienamente efficaci con la pubblicazione sul sito finanze.gov.it entro il 28/10/2025.
Il completamento della procedura consente l’applicazione delle tariffe deliberate, che altrimenti diventerebbero inapplicabili con l’obbligo di ricorrere a quelle dell’anno precedente, per ciò che concerne la Tari, in ossequio al principio di conferma tacita delle delibere vigenti.
Ebbene, consultando il sito citato in precedenza, alla ricerca di una fonte indiscutibile per verificare la congruità delle tariffe esposte negli avvisi di pagamento recapitati in questi giorni, sono rimasto sorpreso dalla nota relativa al Comune di Acri, che, interpretando quanto restituitomi dall’interrogazione, non avrebbe comunicato in tempo utile alla pubblicazione la delibera tariffaria approvata nel dicembre 2024, tant’è che la stessa viene considerata inefficace per essere stata pubblicata quasi un mese dopo il termine utile fissato al 28/10/2025 (il sito ministeriale riporta la pubblicazione avvenuta in data 26/11/2025!).
Poco male direte voi, si applicano le tariffe dell’anno precedente o meglio quelle dell’ultima delibera vigente che, sorpresa, per lo stesso motivo dovrebbe essere quella con la quale sono state approvate le tariffe del 2023, correttamente inviata al Mef e pubblicata in data 18/5/2023.
Quindi anche per il 2024 le tariffe approvate nel dicembre del 2023 non sono state inviate all’apposito portale o almeno così risponde il sito ministeriale a tale scopo interrogato, lasciando intendere che le tariffe applicate nel 2024 non potevano differire da quelle precedentemente approvate nel 2023 e correttamente inviate nello stesso anno.
A corredo di quanto appena elencato interviene una nota del 6/10/2025, attribuita al Mef e reperibile all’indirizzo riportato in calce al presente articolo, dove si sottolinea la perentorietà del termine stabilito per l’invio delle delibere tariffarie relative a Imu e Tari, secondo una procedura ampiamente illustrata nelle apposite sezioni del sito finanze.gov.it, pena l’inefficacia delle delibere con conseguenti effetti sul gettito e possibili profili di responsabilità amministrativa per i funzionari comunali.
In considerazione dell’enorme mole di lavoro attivata per inviare un primo avviso in acconto nei mesi precedenti, un successivo avviso a saldo comprensivo di quanto ancora non versato, una ulteriore rateizzazione del debito a seguito delle preoccupazioni scaturite dalla scadenza unica fissata al 31/12/2025, qualora dovessero ritenersi errate le fatturazioni relative al 2025 e forse anche al 2024, quali azioni intendono intraprendere gli eventuali paladini della legalità che volessero intestarsi questa battaglia amministrativa apparentemente già vinta in partenza e destinata a sconquassare quanto già determinato in sede di previsione?
Dalle autorevoli fonti interrogate la situazione emergente dovrebbe essere quella sopra riportata. Il resto potrebbe essere semplicemente destinato ad annoverarsi sotto la voce becero presenzialismo social!
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PUBBLICATO 14/12/2025 | © Riproduzione Riservata



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