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Questione Tari. Aumenti, errori, servizi non espletati e rischi di rimborso. Interrogazione del consigliere comunale Palumbo

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Salvatore Palumbo
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Non si placano le polemiche riguardo la questione Tari, ampiamente dibattuta anche nel Consiglio comunale di oggi, 27 dicembre. Tra errori e mancata comunicazione agli organi sovracomunali, le tariffe 2025 ( aumentate del 30% ) potrebbero essere inefficaci e illegittime peraltro per servizi che non sono stati espletati. Nel frattempo gli amministratori e gli assessori al ramo alzano le spalle e forniscono spiegazioni fuorvianti mentre gli uffici hanno ammesso le colpe e cercano soluzioni. Di contro cittadini confusi, infuriati e in attesa di chiarimenti. Probabili ammanchi per il Comune e rimborsi per gli utenti. E dire che il sindaco Capalbo e l’assessore al bilancio dell’epoca, Bonacci, all’indomani della fuoriuscita dal Dissesto finanziario e in base ai dati della raccolta differenziata, avevano promesso la riduzione del costo per gli utenti. Oggi raccogliamo l’interrogazione del Consigliere comunale Salvatore Palumbo; “Il sottoscritto consigliere comunale, premesso che: Con propria delibera di Consiglio Comunale adottata nel dicembre 2024 il Comune di Acri ha approvato le tariffe della TARI per l'anno 2025, con un incremento medio delle tariffe di circa il 30% rispetto all'anno precedente, tariffa poi resa operativa per l'applicazione e per la riscossione dei tributi nei confronti dei contribuenti. Ai sensi della normativa vigente, le delibere comunali relative alle tariffe dei tributi locali, tra cui la TARI, devono essere trasmesse telematicamente al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) tramite il Portale del Federalismo Fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre di ciascun anno, affinché le tariffe deliberate possano essere pubblicate entro il successivo termine massimo del 28 ottobre e, quindi, acquisire efficacia per l'anno d'imposta di riferimento. È emerso che la pubblicazione delle delibere comunali relative alle tariffe TARI 2025 sul portale del Ministero è avvenuta in data 26 novembre 2025, oltre il termine massimo del 28 ottobre 2025 previsto per legge per l'acquisizione di efficacia. Il completamento della procedura di trasmissione è condizione necessaria affinché le tariffe deliberate possano essere applicate legalmente; in caso contrario le stesse possono risultare inapplicabili per l'anno d'imposta 2025 con conseguenze applicative, contabili e di tutela del contribuente. La tardiva trasmissione e/o pubblicazione delle tariffe TARI può comportare implicazioni non solo sotto il profilo della validità degli atti deliberativi, ma anche riguardo alla pianificazione finanziaria dell'Ente e al rispetto dei termini di versamento dei tributi da parte dei cittadini. Considerato che: I cittadini contribuenti si sono trovati a fronteggiare un aumento significativo del tributo e una procedura di bollettazione che ha determinato notevole confusione, mentre lo svolgimento delle ordinarie procedure amministrative non risulta coerente con i termini previsti dalla normativa, si interroga il Sindaco, la Giunta e l'ufficio competente per sapere: 1. Se e con quali modalità la delibera consiliare approvata a dicembre 2024 (TARI 2025) è stata trasmessa al Portale del Federalismo Fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre 2025 e, in caso contrario, quali motivazioni oggettive e documentate hanno determinato il presunto ritardo; 2. Qual è la data effettiva di ricezione/registrazione dell'atto da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze e se risulti, ad oggi, qualche forma di nota ufficiale di irregolarítà da parte dell'Amministrazione centrale; 3. Quali verifiche sono state svolte dagli uffici competenti del Comune in ordine al rispetto dei termini procedurali imposti dalle normative in materia di tributi locali; 4. Se siano state attivate o si intendano attivare eventuali procedure per la regolarizzazione dell'atto, per la tutela del gettito comunale, nonché per la tutela dei diritti dei contribuenti in caso di inefficacia delle tariffe applicate; 5. Se l'Amministrazione intende adottare iniziative o provvedimenti (anche di indirizzo, organizzativi o correttivi) atti a prevenire il ripetersi di simili ritardi procedurali nelle future approvazioni tariffarie e al fine di garantire il pieno rispetto dei termini di legge. Si richiede risposta scritta, ai sensi dell'art. 23 del regolamento del consiglio comunale, e la pubblicazione della presente interrogazione all'albo pretorio e sul sito istituzionale dell'Ente.”

PUBBLICATO 27/12/2025 | © Riproduzione Riservata



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