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Il Ministro Lorenzin e la procreazione dannosa

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
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Gentili lettori, quando vostra figlia in un momento di sconforto vi dirà preoccupata di temere di non riuscire a diventare qualcuno nella vita, mostratele la Lorenzin e ditele con orgoglio: figlia mia, se una cosi è diventata Ministro della Repubblica, pensa cosa potrai fare da grande!!
Ho scritto questo post nel mese luglio scorso  dopo che la Lorenzin (accostarle nuovamente l’appellativo di Ministro  pare eccessivo) parlando della cannabis era “ruzzolata “ su alcuni termini suscitando  grande ilarità. Certo, da una cosi non è  che ti aspetti miracoli, (per quelli bisogna rivolgersi direttamente alla venerata Maria Elena Boschi, secondo il verbo di Matteo) quantomeno ti auguri che, prima o poi (meglio prima!), venga ricollocata in qualche Ministero diverso in modo che quantomeno  non possa nuocere gravemente alla salute, come le sigarette.
Eppure, la mitica Beatrice non demorde pensa proprio di essere un Ministro capace. L’ha convinta il suo capo, nientemeno che Angelino Alfano,  il lungimirante politico   dalla inutile fronte spaziosa. Mica uno qualunque. Bisogna quindi dargli soddisfazione, immagina lei.
Pensa che ti ripensa, la Ministra parte in quarta. Facciamo  il Family day! Dice ai suoi collaboratori. L’hanno già fatto è la risposta di questi ultimi. Che jella! Allora? Che si fa? Buio totale. Non le veniva in mente nient’altro.
Quando ormai stava per arrendersi, in una  notte agitata quanto propizia le appare  in sogno Rocco Siffredi. Proprio lui, in carne, ossa e battacchio. Quel lungo sogno è stato per lei  come ricevere  una botta di salute. Da allora, è come  rimasta folgorata, non fa altro  che parlare di procreazione e fertilità.
Ispirata, evidentemente, dall’apparizione notturna di Siffredi, (donne! E’ arrivato Rocco)  si è inventata il “fertility day”.  Che cos’è? Una cazzata megagalattica! Offensiva   per ogni coppia che ha deciso o non può avere figli. Spregevole, poiché colpisce la donna nella sua  parte più sensibilità. Stupida quanto inutile, perché  attribuisce  alla fertilità una scadenza come per le mozzarelle. Per far questo utilizza – pensate il genio- delle “spassosissime cartoline”. In una fra le più apprezzate, insieme allo slogan “La bellezza non ha età. La fertilità si”, è  raffigurata una donna con in mano una clessidra. Lo scorrere della sabbia avvicina, inesorabilmente alla “data di scadenza” è un’immagine davvero demenziale! Infatti,  le donne non hanno affatto apprezzato il Lorenzin pensiero (non solo loro per la verità) e si sono indignate (leggi incazzate) ma di  brutto!  Il sito del Fertility day ha avuto un successone  al punto che, dicono, si stato intasato dai tanti   messaggi di “congratulazioni” rimanendo addirittura bloccato.
Lei, Beatrice che “tanto gentil e tanto onesta  pare…”si è detta sorpresa che l’idea non sia piaciuta, che peccato! Già, un vero peccato che non sia stata apprezzata. In fondo, a pensarci bene,  era anche un caloroso invito agli unici due neuroni che albergano nella testa di questo insignificante Ministro, con la segreta speranza che si decidessero finalmente a metter su famiglia. Se però l’accresciuta neuro famiglia, dovesse poi continuare a partorire idee come questa, allora la procreazione, non solo si rivelerebbe inutile ma persino dannosa!

PUBBLICATO 02/09/2016 | © Riproduzione Riservata





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