OPINIONE Letto 5970  |    Stampa articolo

Centro storico di Acri: stato fisico e prevenzione antisismica

Foto © Acri In Rete
Francesco Foggia
condividi su Facebook


Il terremoto, verificatosi il 24 agosto scorso nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia, ha messo in evidenza, ancora una volta, la fragilità dei nostri centri storici. Le parti più antiche dei circa 8.000 comuni italiani costituiscono un patrimonio storico-culturale accumulatosi nei secoli: un fiore all’occhiello e un’identità per ciascun dei suoi abitanti da andarne fiero, ma che, di contro, richiede una particolare volontà collettiva per la sua conservazione e tutela (nonché politici lungimiranti).
Se le scalinate e le anguste vie fra i palazzi e le case dovessero essere poco “apprezzate” da coloro che le vivono quotidianamente per i disagi ed i problemi che pongono, evidenzieranno, invece, tutto il loro valore alla nazione e al mondo intero se una calamità naturale (specialmente un sisma) dovesse ridurli ad un cumulo di macerie. È quello che è successo ultimamente ai centri storici di Amatrice (RI), Accumuli (RI) e Pescara del Tronto (AP), ove un sisma di magnitudo 6,0 ± 0,3 è stato mal sopportato dalle strutture murarie e dalle tecniche costruttive di un lontano passato, provocando la morte di 296 persone e gettando migliaia di famiglie nello sconforto più totale (come in precedenza era successo nella provincia dell’Aquila nel 2009, in Emilia nel 2012, in Molise/Puglia nel 2002, in Umbria e Marche nel 1997, per analizzare i terremoti di magnitudo fra 5,4 e 6,0 dell’ultimo ventennio).
Le conoscenze sullo stato fisico degli edifici e la valutazione della loro capacità a sopportare una determinata sollecitazione dinamica diventano, allora, indispensabili,  per programmare interventi alle strutture abitative per una prevenzione antisismica. 
Per il centro storico di Acri esiste, dall’agosto del 1982 (per quanto mi riguarda), uno studio geologico, geomorfologico e geologico-tecnico (riportante anche le risposte sismiche dei terreni, nonché lo stato fisico di tutti gli edifici e gli interventi consigliati per il risanamento degli stessi e dei ripidi versanti, per attenuare gli effetti di un ipotetico sisma) redatto dal sottoscritto insieme al collega geologo, dott. Gioacchino Lena, nell’ambito del Piano di Recupero del Centro Storico (commissionato dalla Giunta Municipale con sindaco Santo Giudice e con assessori comunali Emilio Belsito, Gino Trematerra, Giuseppe Caiaro, Antonio Audia, in ottemperanza alla Legge 2/2/74, n. 64, art. 13).
In relazione a questo studio “ne è scaturita una carta, alla scala 1:500, in cui sono divise le unità abitative in tre gruppi” (oltre ad una quarta comprendente i ruderi), riepilogate nella seguente tabella:





Nelle Considerazioni conclusive del suddetto studio si affermava che “La caratteristica più preponderante … è la stretta dipendenza della struttura urbanistica con le condizioni morfologiche che ne hanno condizionato da sempre l’espansione”.
Le condizioni morfologiche del nucleo storico di Acri, infatti, risentono della storia geologica passata e recente, alla quale “si associano cause occasionali molteplici ed imprevedibili e fra di esse non vanno trascurate l’azione antropica, i sismi, le precipitazioni meteoriche ...  Da questo scaturisce la necessità di programmare gli interventi in due direzioni: a) risanamento del patrimonio edilizio esistente; b) risanamento dei versanti.”
È ovvio che  per tutti i fabbricati (ad eccezione di quelli che nel frattempo hanno subìto adeguate ristrutturazioni, secondo la normativa vigente) occorre programmare interventi di consolidamento antisismico, data l’allarmante classificazione sismica dell’intera Calabria e la frequenza in Italia di terremoti con magnitudo 5,5-6,0 (con i danni che essi provocano ai centri storici prossimi agli ipocentri). 
Questo scritto vuole far ricordare alla comunità acrese l’esistenza del suddetto studio specialistico (per volontà degli amministratori di allora), già segnalata, nel febbraio 1983, in una pagina del periodico “Confronto” (a. IX, n. 2. “Acri – Centro storico. Risanamento idrogeologico e innanzitutto antisismico”) a mo’ di succinto estratto divulgativo.
Rimango, infatti, dell’opinione che si debba favorire in ogni modo la diffusione delle conoscenze sul territorio, che, se pur commissionate dagli amministratori di turno, sono pagate da ciascun cittadino.
Le risultanze del suddetto studio geologico, comunque,  non possono ritenersi esaustive ma possono rappresentare una base da utilizzare per indagini puntuali sulle sedi dei fabbricati e per l’applicazione delle tecniche più aggiornate, atte ad  aumentare la resistenza delle strutture murarie.






PUBBLICATO 14/09/2016 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 444  
Grande successo per la prima edizione del Concorso Internazionale di Musica ''Città di Acri''
Si è conclusa con grande entusiasmo la prima edizione del Concorso Internazionale di Musica “Città di Acri”, che ha animato per un’intera settimana (dal 9 al 15 giugno 2025) tre luoghi simbolo della c ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 851  
Le due metà di una mela intera
Lui ha 97 anni, è un chirurgo in pensione, e fino a due mesi fa guidava la macchina e faceva tutto quanto c’era da fare in famiglia, come chiamare il figlio, “pier, portami i documenti, ti faccio la d ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 433  
Congresso Regionale del Partito Liberaldemocratico. Presentata la Mozione politica dell’On. Marattin
Si è celebrato lo scorso fine settimana ad Acri nella cornice del Palazzo San Severino Falcone, il primo Congresso regionale della Calabria del Partito Liberaldemocratico ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 830  
Rigenerazione stadio comunale ''Pasquale Castrovillari'': luci ed ombre
Venerdì scorso in consiglio comunale è stata deliberata l’approvazione di un mutuo di 180.000,00 euro per la rigenerazione dello stadio comunale ‘Pasquale Castrovillari’ e la realizzazione di nuovi im ...
Leggi tutto

RECENSIONE  |  LETTO 671  
DiVersi
Ci sono “riti” che non hanno bisogno di pubblico, basta la copertina di un nuovo libro tra le mani. Per me, da ben sedici anni, l’uscita del nuovo libro di Angelo Canino è proprio questo: un rito affe ...
Leggi tutto