Acqua azzurra, acqua chiara
Franco Bifano
Quando succede qualcosa che riguarda la nostra città, le prime telefonate mi arrivano dagli amici, spesso contemporaneamente arrivano le segnalazioni dei contatti che ho sui social. In questa occasione la domanda è : “Sai qualcosa sulla fontana dei Cappuccini ?”. Segue poi: “Perché non scrivi un pezzo?” Queste richieste, se da una parte mi gratificano perché evidentemente sono considerato - bontà loro - una “ fonte” (mai termine fu più appropriato) attendibile, dall’altra mi responsabilizzano in quanto mi “costringono” a stare sempre “sul chi va là”.
Intanto, di cosa si parla in questi giorni? Il riferimento è a una delle fontane storiche della nostra città dalla quale molte le famiglie attingono l’acqua perché considerata tradizionalmente di buona qualità e sempre fresca. La fontana è quella a ridosso della Basilica del Beato Angelo, chiamata comunemente la fontana dei Cappuccini o del Beato Angelo. La vicinanza alla Basilica fa sì che sia, con ogni probabilità, la fontana più utilizzata della città. Ora, risulta, secondo quanto emerso dalle analisi fatte dall’ARPACAL, dopo il prelievo effettuato il 19 ottobre 2016, che l’acqua della fontana non sia conforme agli standard di qualità, fissati dal D.lgs 31/2001 (Leggi qui) Insomma, è presente nell’acqua l’Escherichia Coli. Che cosa è l’escherichia coli? Facciamoci aiutare da Wikipedia “È una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell'intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l'uomo). Sono necessari per la digestione corretta del cibo. La sua presenza nei corpi idrici segnala la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, insieme con gli enterococchi)”. E’ chiaro, no? Trattasi quindi di un “simpatico” batterio che comunemente vive nelle feci (leggere cacca, che sarà pure meno elegante ma sicuramente più diretto). Questo vuol dire che chiunque abbia bevuto l’acqua della fontana dei Cappuccini potrebbe aver ingerito acqua contaminata da infiltrazione fognaria. Ora, se la suddetta fontana venisse alimentata direttamente da una sorgente, sarebbe bastato chiuderla, e il gioco è fatto. Considerato però che la stessa è collegata alla condotta di uno degli acquedotti principali che fornisce acqua a interi quartieri, alcune domande (per dirla all’Antonio Lubrano) sorgono spontanee, quindi poniamocele: - E’ normale che si chiuda una fontana storica la cui acqua risulta inquinata senza che nessuno senta il dovere di effettuare un comunicato che ne spieghi i motivi? - Ogni quanto tempo sono effettuati i controlli sulle fontane pubbliche? - Che tipo d’indagini sono condotte sui campioni d’acqua prelevati? - Essendo la fontana dei Cappuccini allacciata a una condotta idrica che serve diversi quartieri, sono stati fatti controlli alla rete principale? - Se la risposta è “sì” perche non vengono resi pubblici gli esiti? - Quali le cause che hanno portato all’inquinamento della fontana? - Da quanto tempo chi si è servito di quella fontana ha bevuto acqua “corretta” all’Escherichia Coli? - Quando ritorneremo a essere cittadini e non più sudditi? P.S. L’ultima domanda è rivolta (provocatoriamente) a tutti quanti noi. Proviamo a darci una data, alimentiamo almeno la speranza che un giorno si possa tornare ad essere cittadini attivi, capaci di difendere e sostenere i nostri diritti senza avere timore di subire per questo querele o ritorsioni di alcun genere. |
PUBBLICATO 03/11/2016 | © Riproduzione Riservata
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