Sull’”app ufficiale” del comune e sui “totem fantasmi”


Anna Vigliaturo

Nel 2011 il Comune di Acri partecipa ad un avviso pubblico per la selezione ed il finanziamento di eventi d’arte contemporanea nell’ambito del POR Calabria FERS 2007/2013. Il contributo complessivo, pari a 500.000,00 euro, viene accordato in due distinte annualità; la prima annualità pari a 250.000,00 viene concessa con decreto N. 11175 del 01/08/2012. Oltre alla realizzazione del Caffè letterario e di eventi d’arte contemporanea nel MACA, era prevista anche l’installazione di due TOTEM nelle piazze principali del paese, che dovevano servire in primis per dare visibilità agli eventi organizzati nel museo, ma che potevano e dovevano essere usati come strumento di comunicazione diretta ai cittadini; sui totem tutti noi dovevamo trovare informazioni relative alla città: eventi, luoghi e itinerari turistici, informazioni su servizi e attività dell’amministrazione, orari di arrivo e partenza degli autobus, numeri e servizi utili. I totem vennero installati nella primavera del 2013, si andò al voto, si insediò l’attuale amministrazione e chissà perché non entrarono mai in funzione. Iniziò un attacco durissimo nei confronti di diverse istituzioni culturali, soprattutto Fondazione Padula e MACA, e in nome della continuità amministrativa il progetto venne portato avanti tanto che gli eventi vennero realizzati e ben rendicontati e soprattutto si potè accedere alla seconda annualità!!!
Chi di dovere non si degnò nemmeno di leggere il progetto presentato, pertanto si persero i fondi della seconda annualità del progetto e nessuno capì a cosa dovevano servire quei Totem. La dimostrazione dell’interesse con cui i nostri amministratori hanno cercato non di avviare la rinascita culturale di cui tanto si vantano, ma la distruzione delle attività già avviate non solo dall’amministrazione ma da diverse istituzioni culturali, la troviamo nella determina n. 79 del 27/10/2016 avente ad oggetto la restituzione parziale del contributo assegnato per € 6.289,49 a seguito dell’esito dell’istruttoria della rendicontazione del contributo che era stato assegnato nel 2012. Qualcuno risponderà che 6 mila euro è una cifra esigua e che in quel periodo non c’erano i soldi per rendicontare, la verità è che per tre anni abbiamo assistito ad un continuo attacco non solo alla precedente amministrazione ma anche a tutto il mondo culturale acrese; abbiamo subito i proclami di chi diceva che si può fare cultura a costo zero. Anche nel corso dell’iniziativa intitolata “Archeocafè”, conferenza stampa di presentazione dei dati relativi alla campagna di ricognizione archeologica sul nostro territorio (di cui qualcuna si è appropriata non citando nemmeno il collega suo predecessore a cui appartiene il merito di averci lavorato e creduto), è stato detto che il Caffè letterario è stato realizzato a costo zero. Se è così allora come mai al portone di ingresso del Caffè letterario si legge qualcosa di diverso? Si legge che è stato realizzato con fondi del POR Calabria 2007/2013! Veniamo ad oggi. Sempre nel caffè letterario viene presentata l’APP ufficiale del Comune di Acri. Infatti a settembre 2015 con delibera di giunta si decide di aderire alla proposta di una società di Rossano per la creazione di una App ufficiale del comune, con lo scopo di diffondere in modo gratuito le informazione dell’ente sui telefonini e sui tablet. E fin qui niente di strano, anzi!!! Idea innovativa per chi non aveva nemmeno letto a che cosa servissero i totem, da sposare subito, soprattutto per la comodità con cui i cittadini, dotati di iphone, possono venire a conoscenza in modo tempestivo di tutto ciò che riguarda la nostra città. La società privata realizza l’App in modo gratuito e dopo un anno dalla delibera possiamo scaricarla sul nostro cellulare. Scaricata l’App appare lo stemma della nostra Città e subito dopo si visualizzano tre sezioni: avvisi pubblici, attività extra, eventi città. App utilissima, perché possiamo trovare informazioni utili per contattare uffici e servizi, attraverso “notifiche push” arrivano agli utenti informazioni aggiornate sui servizi del comune e su eventi di interesse pubblico. La cosa che non convince affatto, e su cui si è discusso lungamente durante la conferenza di presentazione, è la sezione relativa alle attività extra. Sezione top secret per i nostri cari amministratori, intoccabile perché gestibile solo dalla società privata. In un primo momento questa sezione era a pagamento, quindi le attività commerciali acresi per avere uno spazio sull’App dovevano pagare, ora pare che sia gratuita. Non sappiamo fino a che punto sia lecito utilizzare il logo della Città di Acri per fare pubblicità non solo agli operatori economici acresi ma anche a quelli degli altri comuni che hanno aderito alla stessa proposta. Ci chiediamo anche come fa la società a offrire gratuitamente questo servizio? Cosa ci guadagna? Continuerà ad essere gratuito fino a quanto? Attendiamo chiarimenti in merito e soprattutto non offendiamo la sensibilità e l’intelligenza di chi da anni si occupa di cultura in questo paese. |
PUBBLICATO 22/11/2016 | © Riproduzione Riservata

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