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Comune. Pubblicato il bando per la riscossione dei tributi

Foto © Acri In Rete
Angela Forte
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E’ stato pubblicato, nei giorni scorsi, un bando di gara per “l’affidamento in concessione del servizio di gestione e riscossione “volontaria” e “coattiva” delle entrate comunali: servizio idrico, ici, imu, tasi, tarsu, tares, tari, delle altre entrate patrimoniali ed assimilabili, nonchè delle attività di accertamento e recupero delle fasce di evasione riferibili a tutti i tributi, imposte e tasse comunali ed altre entrate di diversa natura.
Il consiglio comunale, ricordiamo, nella seduta del 12/10/2016 si era espresso, in merito a questo affidamento in concessione, con soli 9 voti favorevoli e otto contrari. Il bando, pubblicato nelle scorse ore sull’albo pretorio del comune, ha creato quindi non pochi malumori in città, non si pensava, forse, che la decisione dell’amministrazione comunale sarebbe stata, poi, quella di esternalizzare anche il servizio di gestione e riscossione delle entrate comunali. Si era paventata, questa possibilità, già tempo addietro, infatti molte associazioni di cittadini, sigle sindacali, associazioni di commercianti e cittadini comuni avevano protocollato, presso l’ente, una petizione popolare, in cui chiedevano di non esternalizzare anche questo servizio in quanto costituiva un ulteriore aggravio per un ente già in dissesto. A questa preghiera, l’amministrazione comunale, ha risposto con  la pubblicazione del bando in cui affida ad operatori esterni il servizio di riscossione.
Tutti i soggetti che avevano firmato la petizione, ed altri, compresi i consiglieri di minoranza, sono contro quest’ulteriore sperpero di risorse, infatti, come si leggeva già nella petizione firmata precedentemente, “il comune: disporrebbe di ottime risorse umane, ed ha dichiarato di aver potenziato il settore tributi, ha affidato ad un funzionario in pensione, dell’agenzia delle entrate, a titolo gratuito, la redazione di un progetto più efficiente per garantire il servizio di riscossione, ha aderito all’anutel per la lotta all’evasione, dispone di strumentazioni software adeguate.
Quindi, ci si chiede, perché sperperare più di 500 mila euro annui da destinare a una ditta esterna e soprattutto per sei anni per svolgere questo servizio.
Quest’ulteriore spesa non poteva forse essere evitata, si chiedono i cittadini e le associazioni. Non dimentichiamo, un fattore da non trascurare, la corte dei conti, fra le altre motivazioni espresse di rigetto del piano di riequilibrio finanziario non aveva giudicato positivamente il ricorso all’esternalizzazione del servizio perché non  costituisce  indice di affidabilità.  

PUBBLICATO 18/12/2016 | © Riproduzione Riservata





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