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Trivellazioni petrolifere!

Andrea D´Angelo
Foto © Acri In Rete
Riceviamo da un nostro amico siciliano questo contributo e riteniamo opportuno pubblicarlo in quanto, pur se non riferito alla nostra cittadina, pensiamo e siamo sicuri che non solo i temi di carattere ambientale devono essere cari a tutti i cittadini del mondo, ma che i poteri economici non possono più pensare di venire nel sud italia a sfruttare il territorio, ad inquinare e a minare la salute della popolazione senza che nessuno si opponga contro questo strapotere.


"C´era una volta una bellissima valle. Avreste dovuto vederla, non aveva niente da invidiare a nessuna delle sette meraviglie dell´ umanità. Potevate camminare fra le impervie gole scavate dalla incessante attività dei suoi millenari fiumi, tanto piccoli da sembrare ridicoli, ma dal carattere forte e aspro, come quello di coloro che abitano queste terre. Così forte da intagliare dei bellissimi e misteriosi anfratti di roccia bianca che hanno resistito ai secoli, che hanno visto più volte la sconfitta dei nemici che volevano assoggettare questa terra, che hanno visto levarsi alto il canto d´orgoglio e di dignità di coloro che per un breve periodo hanno fatto grande la storia della Sicilia. Se ci passavate potevate fermarvi ad ascoltare la voce del vento, che insinuandosi fra le pieghe delle rocce intonava un canto antico di oltre tremila anni. Potevate camminare fra i campi di grano e gli ulivi e vedendo il tramonto trovarvi d´un tratto la tranquillità di vivere in armonia con la natura. Mi sembra di tornare indietro a quei tempi, quando l´anziana saggezza di quest´ultimo pezzo di Eden, dai capelli canuti come le stoppie del grano, era ancora una bambina capricciosa dai capelli arruffati di ciuffi di mirtilli e di origano selvatico". Fra un po´ queste parole potrebbero essere le uniche cose che restano della Val di Noto. L´ultimo velo rimasto intatto del vestito di una donna bella e silenziosa, la Sicilia, più volte presa a schiaffi e stuprata dalle ambizioni di chi chiama progresso l´ accanimento della ricerca petrolifera che ora vogliono portare fino laggiù. Non voglio che le parole che ho detto nei primi capoversi di questa lettera diventino le parole che stavano in bocca ai miei nonni. Non voglio che sentire la voce del vento, l´odore della salvia selvatica, la sensazione di essere in un mondo a misura d´uomo e gustare l´armonia della sua impervia e bellissima natura diventino solo i ricordi di uno che voleva essere amante della Sicilia, come un gentiluomo d´altri tempi.
Non come una delle lobbyies petrolifere che hanno già trasformato la zona di Priolo, Melilli e Augusta in una fucina di malattie e deformità. Credete che io stia vaneggiando? Sono siracusano, so bene quello che dico e so bene che molti lavorano nelle raffinerie e non possono sputare nel piatto dove mangiano. Non sono fandonie i dati che parlano di un´alta percentuale rispetto alla media di tumori e malformazioni fetali.
Non sono corbellerie le tonnellate di mercurio scaricate a mare. Non è una fesseria il fatto che il benessere del resto dell´Europa passa sulla pelle di chi le raffina la maggior parte del petrolio, produce energia per voi e, praticamente senza nessun vantaggio, accorcia la sua vita in media di cinque anni nel più assoluto silenzio. Chi oggi scrive questa lettera è uno che non può sopportare coloro che hanno distrutto per l´ennesima volta la nostra dignità e che promettendo una ricchezza che non è mai arrivata (perché nessuno degli abitanti della Sicilia Sud-Orientale è diventato miliardario facendo l´operaio nelle raffinerie) hanno portato i veri guadagni a chi sta seduto su "poltrone di pelle umana" a circa 2000 km più a Nord. Per pensarla così sono dovuto andare via, come migliaia di altri "figghi strummintusi", dalla mia terra e non so se ci tornerò mai. E non passa giorno che non versi una lacrima ogni volta che penso al tesoro che abbiamo nelle mani e che stiamo per perdere.
La Val di Noto è la prova che è possibile un´economia basata su un turismo rispettoso della natura e della qualità della vita. Siciliani......... per una volta avete fatto una bella cosa dopo cinquant´anni di sperperi e distruzioni. Ma cosa si deve fare per toccare la vostra sensibilità?
Dovete per forza trovarvi a letto moribondi per capire che vi hanno imbrogliato? Ritroviamo la dignità che ci hanno rubato! Opponiamoci con i giusti mezzi a chi ci lascerà con un malanno in più e un paradiso in meno! Non aspettiamo ancora una volta di ricevere il colpo per reagire. La ricerca petrolifera non è una vocazione della Val di Noto!!!!! Non voglio più vergognarmi di amare la Sicilia e di non volere che la volontà dei petrolieri vinca ancora sulla promessa di un riscatto che passa per un´economia sostenibile nella Val di Noto.




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PUBBLICATO 31/8/2005

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