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Evanescenza valoriale della politica a Là Mucone.

Luigi Chimento
Foto © Acri In Rete
Il compito dei nuovi segretari dell'Udc - Gino Maiorano per Acri centro e Mario Barilaro per il Comitato cittadino - non sarà dei più leggeri.
Prendono il posto, rispettivamente, di Raffaele De Vincenti e Luigi Bonacci.
Ovvero dell'ideologo dell'Udc - il primo - e di un pezzo di storia dello scudo crociato - il secondo. Moralità integerrima e cultura da intellettuale De Vincenti, esperienza politica e passione viscerale per l'identità centrista Bonacci.
Dopo Acri centro, tocca alle campagne rinnovare il management. Sia San Giacomo che Là Mucone si apprestano a formare la squadra che dovrà cimentarsi con le imminenti politiche.
A Là Mucone l'Udc è il primo partito nonostante i principi - "della responsabilità" Casiniano e del "dare testimonianza" dell'ottimo De Vincenti - sino ad ora siano stati un po' ignorati o forse nemmeno compresi. Diciamo pure, senza timore di cadere in fallo, che l'Udc di Là Mucone, appena presentatasi l'occasione, ha adottato una politica fin troppo pragmatica, a voler essere buoni, machiavellica. Ed i risultati elettorali gli hanno dato ragione. Bontà loro. O meglio bontà dei residenti di Là Mucone, popolo mite che si accontenta delle lampadine pubbliche vicino casa e dell'asfalto che riammoderna la viabilità interna periodicamente.
Perché è questo che avviene, e l'Udc, quando è stato forza di governo, ha fin troppo personalizzato una pratica oramai consolidata in zona. Si è cambiato tutto per non cambiare nulla insomma!
A primavera gli orizzonti sono ancora mutati, e la politica "pragmatica" della Vela su Là Mucone, non ha contribuito più di tanto affinché Tenuta restasse sulla poltrona. Sulle frazioni Là Muconesi, l'azione amministrativa dei nuovi reggenti non si è ancora estrinsecata per azzardare il ben che minimo giudizio. La speranza, è che la sinistra che andrà ad operare delle scelte sulla zona, lo faccia pensando al diritto di cittadinanza che deve appartenere a tutti gli abitanti e a tutte le frazioni. Prima ancora che i campi di calcetto e di tennis, prima ancora dei guardrail sulle strade, dei cineforum e dei dibattiti culturali - che pure sono importanti - serve, da parte di chi ricopre incarichi pubblici e fa scelte che hanno riscontro collettivo, il rispetto per le persone. Fornire elementi,che facciano sorgere il dubbio nella testa di molti, che stradelle private e diversi metri cubi di muro sono stati realizzati con soldi dell'Amministrazione comunale, crea delle antipatiche divisioni fra cittadini di serie A e cittadini di serie B ed è irrispettoso nei confronti degli abitanti.
Come non si rispettano le persone, quando si installano lampioni pubblici alla casa di quell'amico perché mi ha sempre votato, o quando si illuminano castagneti perché ci abita un altro di amico che ha una famiglia numerosa e. tanti i figli, tanti i voti! - Gli ultimi periodi sono dedicati ha chi proprio non capisce come fare per prendere molti voti in periferia! - Gli esempi potrebbero essere tanti ma il quadro, a tinte fosche,su Là Mucone ha sempre gli stessi contorni.
Quindi, prima ancora delle strade e dei servizi che migliorano la qualità della vita, occorre che la politica nelle periferie diventi meno arrogante e di parte; occorre che rispetti i cittadini. Non è concepibile che regole che sono a fondamenta e che legittimano la pratica politica, a Là Mucone debbano atrofizzarsi sino ad essere calpestate. La giunta Coschignano quando metterà mano su Là Mucone avrà due possibiltà: continuare ad illuminare castagneti e a favorire per lo più interessi privati, oppure, dare un chiaro segno di discontinuità alla zona facendo attenzione a soddisfare bisogni che sono della collettività. Continuare quindi con il modus operanti del passato oppure puntare sulla trasparenza e sul consenso dei molti schifati da talune condotte politiche. Ci sono sempre duemila voti da conquistare, e il recente passato, ha dimostrato che se "accontenti" dieci unità elettorali, te ne sfuggono altre trenta.perché da queste parti - sebbene l'humus culturale non sia da caffè letterario con tanto di cameriere carine e the caldo bollente - come dicono a Napoli, "nisciunu è fesso".
Sarebbe non solo deleterio per Coschignano percorrere il solco delineato fino alle ultime elezioni, ma, si farebbe sfuggire l'occasione, e il caso di dire storica, di dimostrare che la politica, anche su Là Muocone, deve essere "servizio" per la comunità, ed improntarsi su dettami morali da cui non si può prescindere. Anche al costo di bacchettare e tenere a freno qualche luogotenente con smanie di protagonismo...

PUBBLICATO 24/1/2006

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