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Ospedale, assunti 5 medici.

Roberto Barbarossa
Foto © Acri In Rete
Si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha visto contrapposti i dottori Lenino Peluso, Ferdinando Rombolà, Tiziana Montalcini, Flavio Fedele e Lucia Savini all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Rappresentati dall'avvocato Antonio Giancarlo Perfetti, i medici sono riusciti a fare valere i loro diritti e ad essere assunti presso il presidio ospedaliero di Acri dove, già da anni, svolgevano con professionalità e cura, la loro attività. “Sin dall'inizio - ha affermato l'avvocato Perfetti - eravamo certi del fondamento delle nostre ragioni ma, purtroppo, abbiamo dovuto combattere contro una serie di ostacoli provenienti, soprattutto, dalla politica”.
Non fa subito il nome, ma si capisce come il pensiero del legale sia rivolto all'ex assessore alla Sanità della Regione, Doris Lo Moro: “Fino a qualche mese fa, purtroppo, ci è stato difficile interloquire con una controparte assolutamente sorda alle istanze, legittime, dei miei assistiti che sono stati addirittura definiti, durante un vero e proprio scontro televisivo, dall'allora assessore Lo Moro come “for - tunati per lavorare sebbene con contratto di precariato”.
E' sotto gli occhi di tutti - incalza l'avvocato Perfetti - l'immobilismo che ha caratterizzato un settore vitale come quello della sanità nella nostra Regione: non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire ma, l'importante, era ottenere il giusto riconoscimento a un lavoro svolto sempre con grande professionalità pur in una situazione generale di confusione e precarietà”.
Ma quali sono stati i problemi che hanno indotto, questi medici, ad adire le azioni legali nei confronti dell'Azienda sanitaria.
Ancora Perfetti: “I miei assistiti erano tutti regolari vincitori di concorso e, l'amministratore del tempo, trincerandosi dietro un caparbio silenzio della Regione, non provvedeva al necessario inquadramento. E' bastato che subentrasse nell'amministrazione dell'Asp Petramala per far sì che i professionisti da me assistiti venissero senza indugio assunti. Bisogna dare atto al nuovo direttore generale di avere voluto assumersi le giuste responsabilità di un serio amministratore|».


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 21-03-2008.

PUBBLICATO 22/03/2008

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