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La mattonella rimane coperta.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E' passato giusto un anno dal caso della mattonella in cui si intravede la figura di Gesù Cristo. Proprio qualche giorno prima della Festa della SS Annunziata, del 25 marzo, nella chiesa che alla Santa e dedicata, nella centralissima piazza Sprovieri, qualcuno notò che in una mattonella situata nei pressi dell'altare, sul lato sinistro per chi entra in chiesa, era riprodotto, senza neanche tanto sforzo interpretativo, il volto di Gesù, così come l'iconografia cristiana lo rappresenta nella Sacra Sindone. Non ci volle molto, anche grazie all'aiuto dei media, per spingere migliaia di fedeli, anche da fuori Acri, a voler constatare da vicino quello che qualcuno già incominciava a definire un miracolo.
Infatti, secondo molti fedeli che sono soliti frequentare la chiesa, prima dei lavori di ristrutturazione dell'estate precedente, quella figura su quella mattonella non c'era. Il gran trambusto montato intorno alla vicenda non piacque affatto al vescovo dell'arcidiocesi di Cosenza - Bisignano, Salvatore Nunnari, che ordinò la copertura di quella sezione della chiesa, allontanando gli sguardi incuriositi di chi entrava in chiesa solo per vedere quella mattonella. Fu piazzato un tappeto con sopra due sgabelli che rendeva impossibile vedere il pavimento nella zona interessata dall'immagine. Era il giorno in cui si festeggiava la Santa alla quale la chiesa è dedicata e la sortita del vescovo creò non poche proteste; non solo tra i fedeli, ma anche da chi era giunto ad Acri da altri Comuni per vedere di persona ciò che aveva letto sui giornali e si rese conto di aver fatto un viaggio inutile.
Quel tappeto, a distanza di un anno, è ancora lì e probabilmente vi rimarrà ancora a lungo. La bolla mediatica dell'evento si è ormai sciolta da tempo, ma nessuno dice se la chiesa ha intenzione di andare a fondo, con opportuni esami, o se la cosa rimarrà una delle tante “visioni” di chi vede miracoli ovunque.
Nell'atteggiamento del vescovo, così come prevedibile, c'è stata sufficienza, ma anche fastidio, per tutto questo chiasso.
Il timore, e dal suo punto di vista c'è da comprenderlo, era che la gente entrasse in chiesa, in un luogo sacro, solo per vedere quella mattonella, senza pensare che a pochi centimetri c'è l'altare. Quello che è assai meno comprensibile è invece l'atteggiamento di chi si è limitato unicamente a protestare in maniera velleitaria. Se, così come molti cittadini hanno detto, il vescovo non aveva il diritto di coprire quella immagine, bisognava protestare vibratamente. Non vi fu nulla di tutto ciò. E questo la dice lunga sulla voglia di protestare della cosiddetta società civile acrese.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 23-03-2008.

PUBBLICATO 23/03/2008

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