News Letto 3161  |    Stampa articolo

Strage del Venerdì Santo, dieci anni di dolore.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Quest'anno cade il decimo anniversario della cosiddetta "strage del Venerdì Santo" ad Acri.
E' una delle pagine più dolorose della storia recente del centro presilano e sembra che tutti vogliano rimuoverla.
Laddove avvenne, il vento sferzante di questi giorni ha spazzato via il ricordo, quasi a voler esorcizzare quel che accadde quel "maledetto" venerdì.
Neanche un mazzo di fiori nel punto in cui rimase uccisa Rosaria Sposato e vennero feriti una quarantina di fedeli in fila dietro la statua della Madonna nella tradizionale processione del Venerdì Santo.
Quel 10 aprile di dieci anni fa un'auto, una 164, piombò a folle velocità su quella folla di persone, determinando dolore e lutto.
Rosaria era una donna di 67 anni, da pochi mesi in pensione e con un unico pensiero: dedicarsi interamente a sua figlia Angela.
Pure lei porta ancora i segni, anche fisici, di quella tragedia.
La vita di sua madre fu violentemente interrotta, mettendo a dura prova anche la fede più granitica.
Cosa rispondere a chi chiedeva e si chiedeva: come può permettere Dio tutto questo, in un momento di grande devozione?
A quella domanda può rispondere solo chi ha il dono di una fede a prova di strage.
Le ore successive furono un inferno ad Acri, con gente che correva disperata in ospedale per sapere se congiunti e amici fossero stati coinvolti.
Tante le facce interrogative che aspettavano un cenno da parte dei sanitari, con i telefonini in tilt e la disperazione della mancanza di notizie certe.
Tanti feriti furono trasportati anche in ospedali vicini., poiché il nosocomio cittadino non poteva più contenerne.
Fu decretato il lutto cittadino, in una città che vi era ricorsa in pochissime circostanze.
Arrivarono anche le telecamere della "Vita in diretta" e i media ne fecero un caso nazionale.
Alle esequie di Rosaria un'intera comunità con gli occhi lucidi e a chiedersi come potesse essere accaduto.
L'auspicio è che venga fatto qualcosa di tangibile per non dimenticare Rosaria e quel Venerdì.
Oggi in quella che nel frattempo è diventata via Salvatore Scervini non c'è nulla che li ricordi. Che tristezza.
Non una targa, non una stele. Nulla.
Fino al 10 aprile c'è tempo per porre rimedio e permettere anche a chi dieci anni fa non c'era o a chi c'era e non voleva esserci di mantenere vivido il ricordo di quella tragedia.
Acri lo deve a Rosaria, a sua figlia e a sé stessa.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 23-03-2008.

PUBBLICATO 24/03/2008

© Riproduzione Riservata  E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di sue foto (© Acri In Rete) presenti in esso.

Ultime Notizie

Opinione  |  LETTO 3650  
Buon Anno.
La redazione di Acrinrete.info augura un buon fine anno e un ancor miglior inizio a tutta la comunità acrese e tutti i suoi affezionati lettori.
Leggi tutto

Opinione  |  LETTO 4386  
Cyber sindaco...
Il nostro cyber sindaco martedì 30 alle 20 terrà la sua prima apparizione su tele Acri con una intervista curata dal bravo collega Roberto Saporito, per un probabile augurio alla cittadinanza acrese ...
Leggi tutto

Foto News  |  LETTO 4102  
Festa degli alberi, un natale fatto a mano.
Giovedì 18 dicembre Piazza Annunziata è stata invasa da un centinaio di bambini delle scuole elementari che hanno accolto l'invito della CNA sede territoriale di Acri, partecipando alla I edizione d ...
Leggi tutto

News  |  LETTO 3447  
I lions chiedono un osservatorio permanente sui diritii.
“Il sessantesimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani: proposta di un osservatorio in Acri”, questo il titolo di un convegno organizzato dal Lions Club e patrocinato dalla presidenza d ...
Leggi tutto

News  |  LETTO 3989  
Ad Acri il primo premio "T. Terracina".
Nei giorni scorsi, si è svolta presso la sala M. Quintieri, del teatro Rendano di Cosenza, la premiazione del IV concorso Nazionale di poesia e pittura "F. Terracinà", indetto dal Centro culturale " ...
Leggi tutto