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Perchè votare per il PDL.

Antonio Morrone
Foto © Acri In Rete
Ormai manca poco al voto,vi scrivo queste poche lettere da Siena dove studio, e da giovane (di destra) quale sono, mi sento in dovere di dare il mio piccolo contributo al dibattito che sta animando questa campagna elettorale, un contributo soprattutto di idee e di valori, dato che sono dirigente nazionale di Azione Universitaria(movimento giovanile universitario vicino ad AN), da sempre avanguardia del partito in termini culturali e politici.
Penso che i giovani, ma non solo, siano stanchi di un certo tipo di politica, ma penso anche che alla fine di questa campagna elettorale la vittoria sarà di chi avrà saputo meglio interpretare il disagio degli Italiani denza illuderli, ma facendo loro un discorso di veridicità, questo significa senz' altro che il tempo delle promesse è finito, e nessuno più è autorizzato a raccontare ai cittadini sciocchezze.
Non penso di essere "politicamente scorretto" se analizzo da cittadino qualunque la situazione politica attuale, così inquadriamo bene il contesto dove ci troviamo oggi. Voglio partire dall'istituzione più vicina ai cittadini: l' amministrazione comunale, per proseguire a livello provinciale, regionale, casualmente dello stesso colore politico,per non parlare del dimissionario governo Prodi, per dimostrare, attraverso semplici dati di fatto, come la sinistra abbia deluso le aspettative dei cittadini, ma soprattutto abbia messo in ginocchio noi cittadini calabresi, realizzando poco o niente le promesse fatte in questi anni. I fatti parlano da soli, non c'è bisogno nemmeno di elencare i disastri provocati da questi signori, ormai è storia.
E' evidente quindi il totale insuccesso della sinistra che si dimostra tutti i giorni di non essere in grado di prendere decisioni, di deludere le aspettative dei cittadini, di distruggere i sogni dei giovani, di non creare progresso e sviluppo ma soprattutto di raccogliere voti attraverso meccanismi clientelari, ma non solo, e scordarsi il giorno dopo dei problemi dei cittadini. Ma mi fermo qua, non vorrei "sparare sulla croce rossa".
E' parlando di valori però che vorrei togliermi qualche sassolino dalla scarpa per esprimere un mio dissenso, certo del fatto di parlare non solo a titolo personale, ma piuttosto di esprimere un disagio di una generazione. Per essere schietti comincio nel dire che quello che da più fastidio della maggiorparte delle persone di sinistra, non vorrei generalizzare, è il loro sentirsi moralmente superiori o culturalmente più avanzati o a volte anche più intelligenti!
Non è più possibile l'indottrinamento da parte di quei professori "sessantottini" che cercano ancora oggi di spiegarci che un altro mondo è possibile, che ci guardano male, ma non solo, se la pensiamo in modo diverso dal loro, non è più possibile che le università e le scuole siano invase da chi ha distrutto la meritocrazia. Il ricordo va a quando andavo a scuola, per esempio alle elementari ci insegnarono bella ciao invece che l'Inno di Mameli, o alle superiori circondato da professori poco illuminati , incapaci di insegnarti un metodo di studio, per non parlare dell' Università Italiana.
Lo sfogo è dovuto, ma non è rabbia, anzi è il prendere atto della realtà, è la dimostrazione del fallimento di una certa cultura non tralasciando ma evidenziando l' orgoglio di pensarla in modo differente, sempre nel rispetto degli altri in un confronto civile su idee e valori.
Ma veniamo al dunque, oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno di un cambiamento radicale, prendendo le mosse da alcuni valori fondamentali dai quali ripartire, quali la passione, l’amore per l’Italia, per la sua storia e per le sue tradizioni, Il coraggio, la volontà,lo spirito d'abnegazione, la perseveranza e l’impegno, l’onestà e il senso del dovere, il merito.
Bisogna investire in modo mirato per sostenere la famiglia con un nuovo piano di edilizia popolare, creare mutui a tasso veramente agevolato, bisogna costruire nuovi asili nido e rilanciare bonus economici per favorire le nascite, abolire l’ICI sulla prima casa e abbassare il costo del lavoro, ridurre la pressione fiscale sulle famiglie e detassare gli straordinari, occorre combattere la criminalità diffusa sul territorio, ridestinando risorse economiche alla pubblica sicurezza, garantire la certezza della pena, rafforzare il contrasto dell’immigrazione clandestina, migliorare la rete infrastrutturale stradale e ferroviaria, sviluppare una nuova politica energetica anche attraverso il nucleare per abbattere gli enormi costi che gravano sullo Stato e sui cittadini,semplificare la burocrazia e svecchiarne l’apparato, liberalizzare la gestione dei servizi pubblici e tagliare gli sprechi, favorire le nuove iniziative imprenditoriali, sostenere il “made in Italy” ed arginare con dazi la concorrenza sleale di una Cina senza regole sociali ed ambientali, investire concretamente sul turismo, riformare i sistemi scolastico ed universitario che stanno producendo giovani con un livello di competenze inferiore alla media europea, danneggiando la competitività italiana, questa è la sfida che aspetta chi vincerà le elezioni.
Per fare tutto ciò occorre un cambio di passo, un cambio di mentalità nel Paese,Il Popolo della Libertà rappresenta un’ importante novità e l’unico “strumento” politico per poter provare a cambiare realmente l’Italia dandole una stabilità concreta,occorrerà soltanto ricordarsi che in fondo all'arcobaleno non c'è la pentola d'oro, ormai soltanto una leggenda, non dimenticando mai che il domani appartiene a noi!

PUBBLICATO 31/03/2008

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