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Disperati o depressi ?

Sac. Sergio Groccia
Foto © Acri In Rete
Si dice che la depressione sia una piaga della società odierna.
Come affrontarla? Come liberare le persone depresse dalla loro condizione?
Dice Jean Vanier : "la depressione non è una malattia vergognosa a se stessi e agli altri…" .
Bisogna parlare della depressione, e parlare come della più umana e più reale delle cose.
La questione è sapere dove si pongono i propri valori. Questa è la grande questione: danaro, successo, riuscita, forza ecc. Se è così , si rischia di trascurare una parte di noi stessi, una parte che è il bambino, che è la donna più fragile, che è una persona vulnerabile.
Uscire dalla depressione significa trovare delle persone che ti vogliono bene non perché tu sei potente e perché hai avuto successo, ma per te stesso, con la tua fragilità.
La depressione non è un handicap mentale. Una persona depressa è ciò che chiamerei un "handicappato dell'affanno".
La depressione è una malattia dell'affanno, dell'energia. Da qualche parte l'energia viene bloccata. Ed è questo blocco del respiro che causa purtroppo ogni tipo di angoscia, ogni genere di elementi al proprio interno che si vuole calmare.
Allora il pericolo è nascondere la testa davanti alla Televisione, al computer, assumere alcool, droga, cercare qualcosa di nuovo anziché cercare dentro se stessi. E' questo è il dramma.
Ci troviamo davanti ad un problema immenso. Non sono solo le medicine che possono aiutare le persone.
Le medicine possono attenuare le angosce, ma la grande questione è "voglio scoprire ciò che significa essere umano?".
Siamo pronti ad accogliere la nostra fragilità come essa è veramente?
Ci troviamo in una società che rifiuta questo dato di fatto. Si rifiutano i deboli, si vogliono scartare gli anziani, si vogliono scartare i diversamente abili e si vogliono scartare le nostre fragilità.
E allora, come aiutare le persone a ritrovare il significato di "essere umano".
Accogliere, cercare comunione, cercare relazioni con l'altro. Come? Come egli è , con le nostre miserie ed il nostro elemento di depressione di fronte alla depressione.
La cosa migliore da fare è iniziare a cambiare noi stessi. Non cambiare le persone, ma accettarle. Come? Standole vicino, sarà anche il silenzio, ma quel silenzio che comunica. Siamo tutti soggetti alla depressione. Siamo tutti in grado di entrare nel mondo della disperazione.
Bernanos dice che "per trovare la speranza è necessario scendere negli abissi della disperazione" .
Voglio scoprire l'essere umano.
La vita è piena di difficoltà che spesso ci sembrano affatto insormontabili: come resistere da soli, con la sola forza della propria coscienza, in una società tutta impostata sul compromesso, il tornaconto, la violenza aperta o la subdola manipolazione.
Impariamo l'arte di vivere, il mestiere più nobile e difficile: il mestiere di essere uomini.

PUBBLICATO 04/05/2008

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