Opinione Letto 1935  |    Stampa articolo

Lo abbiamo ucciso noi???

Stefania Basile
Foto © Acri In Rete
"Fu la fine di un capitolo della nostra storia, fu la notte più buia che si poteva attraversare, fu l'alba dei funerali di uno stato!"
Quest'anno cade il trentesimo anniversario della strage di Via Fani dove cinque uomini della scorta dell'onorevole Aldo Moro persero la vita in un attentato terroristico da parte delle Brigate Rosse.
Questa storia raccontata anche da una fiction in due puntate su canale 5, che vede protagonista un bravissimo Michele Placido, raccontata da giornali e testimonianze, e dalla giornata dedicata ai caduti del terrorismo.
Ma chi era veramente il Presidente.
Era uomo di politica, di cultura, era professore amato da molti giovani, che per trent'anni "scrisse" la storia del nostro stato!
Il presidente della Democrazia Cristiana fu rapito quel 16 Marzo del '78, quel nostro presidente che poteva cambiare la storia dell'Italia.
Era il giorno in cui il nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, si stava recando in parlamento per ottenere la fiducia, quel governo che vedeva molti protagonisti come Cossiga, Zaccagnini, Fanfani, Gaspari e molti altri.
Le BR confessarono di aver pensato al rapimento di Andreotti, ma la sua scorta era ben organizzata.quindi puntarono su Moro che non usufruiva della stessa protezione degli altri suoi colleghi, dissero (con molti dubbi in merito) che Andreotti o Moro sarebbe stata la stessa cosa, l'importante era rapire un simbolo del potere!
Fu imprigionato per 55 giorni in quella che fu definita la "prigione del popolo", giorni in cui scrisse molte lettere alla famiglia e ai suoi colleghi di partito, con la speranza che potessero cedere almeno in parte alle richieste delle BR, richieste che col tempo diminuirono: "Bastava liberare almeno uno degli esponenti delle BR imprigionato"! Ma, quel governo fece orecchio da mercante. La vita di Moro doveva essere sacrificata per uno stato che, a mio parere, non se lo meritava!
Non tutte le lettere pervennero ai destinatari, vennero poi ritrovate anni dopo, si disse che il Presidente mandava dei messaggi criptati, ma molti esponenti della DC ritenevano che quelle parole non fossero di Moro, nonostante la moglie più volte ne riscontrò all'interno i pensieri del marito!
Scrisse anche a Paolo VI, allora papa, che fece un appello alle BR per liberare Moro, ma."Senza condizioni".
Fu lì che l'onorevole capì che non c'era più da sperare.nessuno avrebbe fatto niente e concluse in una delle sue lettere scrivendo: "il mio sangue ricadrà su di loro".
Non tutti gli esponenti delle BR volevano la sua morte, infatti confessarono che si andò al voto per decidere.e il 9 maggio del 1978 il corpo senza vita del nostro presidente fu ritrovato, dopo una telefonata delle BR, a bordo di una Renault rossa in Via Caetani dove avevano sede la segreteria nazionale del PCI e della DC un luogo molto simbolico per le BR.
Ma cosa è veramente accaduto in quei tragici giorni? E' stato proprio lo stato ad "uccidere" Moro?
Sono domande che ancora oggi dopo trent'anni, io stessa mi pongo, perché il caso Moro è ancora aperto, troppi misteri lo avvolgono.penso solo che in quegli anni molte persone innocenti e con forti ideali persero la vita e che, se quel presidente avesse avuto la possibilità, oggi tutto sarebbe stato molto diverso.
Forse più "semplice"!

PUBBLICATO 15/05/2008

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