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Demanio di pietramorella . Occorre maggiore informazione e chiarezza.

Alberto Vuono
Foto © Acri In Rete
La volontà della maggioranza di voler risolvere l'annoso problema dei terreni di Pietramorella, gravati da usi civici, continua ad alimentare il dibattito pubblico.
La maggioranza ha intrapreso un percorso per arrivare alla soluzione del problema, sicuramente giusto e condivisibile, però è necessario informare i cittadini che non è la sola strada percorribile. La Legge Regionale 21 agosto 2007 n°18 (recante norme in materia di usi civici) e successiva, nonché la Delibera di Consiglio Comunale del 18/02/08 n°4 prevedono la possibilità di utilizzare altre procedure.
Per chiarezza, essendo un consigliere che sostiene la maggioranza che ha votato in Consiglio tale provvedimento, non posso non condividere tale iniziativa, che mira alla soluzione del problema ed alla legittimazione dei terreni detenuti da alcune centinaia di cittadini, nello stesso tempo, faccio autocritica e mi dichiaro non soddisfatto del modo in cui si sta portando avanti l'iniziativa, nonostante le note positive. Alcuni giorni addietro leggendo un articolo dell'Assessore Capalbo, venivo a conoscenza che il provvedimento inviato sia alla Regione Calabria che alla Corte dei Conti aveva ottenuto parere positivo ed era stato dichiarato legittimo. Quanto appreso mi soddisfa, sia per l'impegno portato a termine, poiché io stesso insieme ad altri consiglieri avevamo chiesto che il documento venisse inviato agli Enti suddetti, per avere maggiori garanzie sulla legittimità dell'iniziativa e soprattutto nei confronti dei cittadini, che si accingono a stipulare l'atto di legittimazione dei suddetti terreni, che avessero garantito la certezza dell'efficacia e della legittimità dell'atto stesso.
Le mie critiche, nei confronti di coloro che si stanno interessando di applicare la volontà del Consiglio Comunale, sono dovute al fatto che, dal mio punto di vista, hanno un po' ingarbugliato le cose e si sono concentrati solo su un aspetto, trascurando la procedura prevista dall'art. 27 della citata legge, per quanto riguarda la legittimazione dei fabbricati e delle relative aree di pertinenza, nonchè per la scarsa informazione data ai cittadini anche riguardo ai diritti acquisiti ed alle altre opportunità che la normativa, in qualche modo, offre, per il futuro. Inoltre, non è condivisibile la scelta di voler imporre il prezzo per i frazionamenti e la scelta dei tecnici, in quanto non spetta al comune intromettersi nel mercato e cercare di formarlo o condizionarlo, anche perché, per chi non ne fosse a conoscenza, il lavoro occorrente, per la redazione del tipo di frazionamento e per il rilievo catastale, variano con la superficie da rilevare, con l'orografia del terreno nonché con la presenza di vegetazione e con l'esistenza della rete di appoggi nella zona in cui si opera, per cui, l'impegno occorrente non è sempre uguale ed infine, non si tiene conto che il tecnico professionista, in genere, viene scelto per un rapporto di fiducia.
Altra cosa non condivisibile è l'iniziativa che un comitato di cittadini sta portando avanti sulla vicenda, che, con la raccolta di circa trecento firme, chiede di riportare all'anno zero i passi avanti fatti, con la richiesta di annullare la delibera di Consiglio e di non procedere con la legittimazione; mentre trovo legittima la richiesta degli stessi, di rivedere il prezzo da pagare per l'affrancazione.
La Legge Regionale in oggetto, non è stata fatta ad hoc per il demanio della "Montagna di Pietramorella" e certo non tiene conto della storia, della realtà della zona e del costo in termini di sacrifici per il disboscamento e per rendere i terreni coltivabili e produttivi per non parlare di tutto il resto. Sicuramente avremmo dovuto cercare di trovare altre opzioni, con meccanismi idonei a rendere i prezzi più equi e forse, come si dice, non avremmo dovuto lasciarci condizionare dalla situazione economica non brillante del Comune, ammesso che ci fossero. E'anche vero che, se viene utilizzata la legittimazione mediante compravendita dei terreni, non si può rischiare l'incriminazione per danno all'erario, vendendo, a prezzi stralciati parte del patrimonio, senza idonea giustificazione (l'applicazione dei valori agricoli medi tutela il Comune da questo punto di vista), in ogni caso, nessuno può negare che sono stati fatti dei passi avanti importanti.
Assunzione di responsabilità e critiche a parte, alla luce dei fatti, è necessario fare chiarezza, informando e tranquillizzando i cittadini interessati.
Mi sento di consigliare agli interessati di valutare seriamente l'opportunità di legittimare il bene detenuto senza alcun titolo, poiché, ritengo che in molti casi, è conveniente cogliere l'opportunità data.
In ogni caso, consiglio a tutti i possessori di fabbricati edificati con regolare concessione edilizia, condonati od edificati in data anteriore all'anno 1967, che insistono sull'area demaniale in oggetto e su eventuali aree simili,
di richiedere la legittimazione, entro la fine del mese di settembre prossimo, in deroga alla normativa, così come previsto all'art. 27 della Legge Regionale n°18 del 21 agosto 2007, così come modificata dalla Legge Regionale 27 marzo 2008 n°7 e chiedo al Comune di organizzarsi a recepire ed applicare tale possibilità, predisponendo anche una idonea campagna di informazione, visto che inizialmente, l'applicazione della norma scaduta lo scorso mese di novembre, non fu presa in considerazione; è auspicabile che la proroga concessa dalla Regione, venga applicata.
Per tranquillizzare i cittadini che ritengono opportuno non aderire alla legittimazione dei terreni, nella maggior parte dei casi la giurisprudenza è orientata verso il riconoscimento del diritto acquisito, poiché pare che la Corte di Cassazione si sia pronunciata per un riconoscimento del diritto reale di godimento. Questo significa che, in molti casi, i detentori dei terreni, non potranno essere cacciati via per veder vendere i terreni ad altro eventuale acquirente e non potranno essere perseguiti per il reato di occupazione abusiva, ovviamente da eventuali futuri amministratori, poiché, ad oggi, questa volontà non è stata manifestata da nessuno.
Sono convinto, in ogni caso, che la Legge citata e la Delibera di Consiglio in questione hanno aperto la strada affinchè si possano creare anche le condizioni per future eventuali legittimazioni, mediante l'applicazione dell'istituto dell'affrancazione dei canoni enfiteutici, in applicazione delle leggi vigenti in materia, cosa non possibile in precedenza.
Alla luce dei fatti, potrei anche avere la colpa di non essere riuscito ad incidere sull'applicazione di un prezzo più congruo, così come avrei voluto, ammesso che questo fosse stato possibile, in ogni caso, ritengo che un minimo di interessamento, atto alla soluzione del problema, ed un minimo di risultato raggiunto, vada riconosciuto a me stesso ed alla maggioranza.

PUBBLICATO 20/05/2008

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