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I precari del comune di Acri pretendono chiarezza e rispetto.

Chiara Buffone
Foto © Acri In Rete
Chiedono la fine di un' insostenibile situazione che si protrae ormai da troppo tempo, i lavoratori precari del comune di Acri. Cercano spiegazioni, pretendono che non si speculi sulla loro pelle. Sta accadendo infatti, che i precari non ricevano stipendi da ben nove mesi. Insostenibile. Degli originari 156 in dotazione al comune, attualmente alcuni sono in aspettativa, altri si sono addirittura licenziati, proprio perché non sono riusciti a sostenere la gravità della situazione.
Come si può vivere o sopravvivere senza percepire stipendio?
Il precario Giorgio Speranza, per far valere i suoi diritti, si è rivolto alla Regione, alla Corte dei Conti e alla Prefettura, chiedendo che venga effettuata una verifica circa un'eventuale distrazione di fondi, da parte del Comune; circa il rispetto delle convenzioni; circa irregolarità nell'impiego delle unità lavorative. C'è bisogno di chiarezza e di rispetto dei diritti.
Un breve excursus.
L'amministrazione comunale, con delibera del Consiglio del 29.11.06, ha deciso di "utilizzare i 156 lavoratori precari di cui alla proposta progettuale presentata in adesione alla manifestazione di interesse del 2006 finalizzata all'ampliamento e al rafforza mento dei servizi forniti alle popolazioni e al territorio" , già utilizzati dall'Ente nel progetto di riqualificazione del centro urbano, finanziato dalla Regione Calabria nel 2001'; ha altresì ribadito che il rapporto con i lavoratori è basato su apposita convenzione con la Regione per 10 ore settimanali con onere a carico di quest'ultima e che i lavoratori sarebbero stati individuati nell'ambito del suddetto progetto di riqualificazione del centro urbano.
L'amministrazione tuttavia, già un mese dopo, esattamente la fine di dicembre, ha sospeso il progetto nel quale impiegare le unità lavorative con la motivazione di non aver ricevuto i necessari fondi regionali. Nel marzo successivo però, ha utilizzato i lavoratori non rispettando neanche la quantità di ore e i relativi costi espressamente previsti dalla convenzione regionale (20 ore settimanali di cui 10 a carico del comune).

PUBBLICATO 22/08/2008

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