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Ospedale Beato Angelo continua il ridimensionamento per Pediatria e Radiologia.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Quanto sta accadendo al Beato Angelo non rappresenta di certo una grossa sorpresa. Nello scorso mese di marzo il direttore generale dell’Asp, Pietro Petramala, infatti, in occasione della sua prima visita al presidio, disse, tra l’altro, che anche il nosocomio acrese, così come tutti gli altri della provincia, si sarebbe dovuto “caratterizzare” aggiungendo; “i dati tecnici ed economici sono incoraggianti ma in un futuro non lontano anche il Beato Angelo dovrà essere in grado di distinguersi per delle specificità in modo da territorializzare gli interventi.” .. Ciò significa, quindi, pochi servizi ma buoni e non più un ospedale fotocopia di un altro distante pochi chilometri. Questione di cultura, disse, ma anche di razionalizzare la spesa. Nessuno, però, poteva pensare che tutto ciò che aveva programmato l’azienda per il Beato Angelo potesse essere messo in atto già dopo alcuni mesi. Non si tratta di smantellamento ma di ridimensionamento, questo sì. E le ultime scelte dell’Asp lo dimostrano. L’ultima di esse in ordine di tempo riguarda il servizio di pediatria. Da alcuni giorni sia presso il nido che al reparto di ostetricia è presenta una sola unità invece delle due previste. Il medico di turno, quindi, è soggetto a turni massacranti mentre gli utenti vanno incontro a lunghe attese. In sostanza il pediatra in servizio al momento deve garantire sia la prestazione al nido che in ambulatorio e se necessario anche in sala parto. Il tutto dalle 9 alle 12 e poi dalle 14 alle 18. Naturalmente accade spesso che il pediatra mentre sta visitando un neonato è chiamato d’urgenza per un parto. Le cose non vanno meglio in radiologia. Qui il primario è costretto anche a sforare il consueto orario di lavoro pur di garantire il servizio che oltre ai raggi prevede anche la tac. Appena due medici, prima erano quattro, per due importanti prestazioni per le quali le liste di attesa si allungano inevitabilmente. Servizio di anestesia; Dallo scorso primo di settembre il servizio viene garantito solo dalle 8 alle 20 poi scatta la reperibilità. Sia in reparto che al pronto soccorso. Dopo le otto di sera, quindi, nel caso un’urgenza operatoria, occorre attendere l’arrivo del reperibile di turno proprio per una prestazione in cui anche i secondi sono fatali. Il reparto di psichiatria, infine, sarà accorpato a quello di Cosenza. La figura del primario non ci sarà più mentre gli otto posti letto rimarranno ma saranno a disposizione solo di pazienti non acuti. Il tutto mentre tra gli operatori e la comunità crescono apprensione ed interrogativi.

PUBBLICATO 03/09/2008

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