Lettera Letto 3492  |    Stampa articolo

1960 - 2008 ... “STIAMO LAVORANDO PER VOI!!!... Contro il logorio della vita moderna.

Alessandro Siciliano
Foto © Acri In Rete
Egr Sigg, preg.ma Redazione,
Chi Vi scrive pensava di essere un normalissimo cittadino di quella che viene definita ancora "Nazione" Italia.
"Nazione" che per varie e giuste ragioni di ordine prettamente e squisitamente geografico, si "divide" in aree ben definite quali Nord, Centro e Sud.
In linea di massima, un territorio per definirlo "Nazione" (civile?!) la classe politica, la fantomatica Casta, dovrebbe far sì che un minimo di infrastrutture fatte di strade, di autostrade, di ospedali, di università e via discorrendo sia garantito su tutto il territorio nazionale equamente e strategicamente distribuito dalle zone più sperdute del Trentino o della Valle d'Aosta alle zone ancor più marginali della Sicilia, della Calabria o della Sardegna.
Applicazione dei più elementari principi di sussidiarietà e di solidarietà, costituzionalmente garantiti.
Vi pare che ad oggi si possa affermare che ciò sia realtà?
Solo uno stolto o una persona in malafede e di parte, ed in questo "bel paese" ve ne sono e ve ne saranno sempre a cominciare da questa pseudo classe politica autentica banda di arruffoni spregiudicata e collusa, potrebbe rispondere affermativamente e positivamente.
Ma la colpa non e' loro! E' nostra!
La vera tragedia siamo noi meridionali sempre disposti a chinare la testa e ad accettare con il fatalismo che ci caratterizza tutto ciò che ci succede subendolo passivamente con la ferocia della consapevolezza.
Facciamo qualche esempio? L'autostrada Sa-Rc (A3) una indecenza infernale, un cantiere del disagio, dello sperpero di danaro pubblico, del disastro, della vergogna, della paura, della vita appesa ad un filo sempre aperto dal 1960!!
Limite di velocità consentito per la quasi totalità del percorso 60 kmh (!!!), con asfalti burrosi e sfarinati, materiali utilizzati da arresto giudiziario immediato, segnaletica insufficiente, dossi e deviazioni pericolose, monocorsie infinite, gallerie fatiscenti , non illuminate e prive di via di fuga e ventole per l'aspirazione dei fumi.
E che dire ancora dell'eterno problema della ss 106 ionica (un disastro quotidiano), denominata la strada della morte per gli innumerevoli incidenti (una mattanza) che si registrano anno dopo anno con pesantissime perdite di vite umane, famiglie distrutte, invalidità permanenti di ogni genere e conseguenze disastrose dal punto di vista socio-economico. (Giusto per la cronaca sabato 30/08/2008 ore 20:15 fra Corigliano Calabro e Rossano a causa dell'ennesimo incidente ha perso la vita una bimba di soli 3 anni oltre ad altri 5 feriti gravi fra cui la sorellina della vittima di appena 4 mesi).
L'unica arteria che collega la Puglia alle coste Calabro-Lucane ed unica strada per raggiungere via Ionio le citta' di Corigliano, Rossano, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria e di conseguenza la Sicilia o la Puglia.
Che fare? I mezzi di "dis-informazione" dalla tv ai giornali dove sono?
Dov'è finito il giornalismo di inchiesta? Perchè e per Chi questo essere volutamente "complici di assordanti silenzi? Di questi strazi senza fine?
Eppure basterebbe poco per portare alla ribalta queste tragiche realtà, questi gravissimi fatti, costringerli alla gogna italica. (…Come è possibile, senza che nessuno dica o faccia nulla, stornare i pochi spiccioli destinati a migliorare la ss106 ionica per dirottarli alla bollita Alitalia per il solito vergognoso aiuto di stato?.....per poi finire come tutti sappiamo regalata alla cordata imprenditoriale italica con la magica formula i debiti ai cittadini italiani e i profitti ai boiardi di stato?…E SI DICONO E PROFESSANO LIBERALI!!! Alla faccia del libero mercato).

"Costringere", attraverso la stampa con le inchieste no-stop, la cittadinanza a venire fuori dalla passività e a foraggiare un dinamismo civico attivo, impegnato e interessato ai problemi quotidiani del vivere civile.
Magari dando una svegliata anche alla stessa Magistratura che crea e da adito a connubi di ogni tipo da queste parti "d'Italia".
Sulla sanità pubblica e sui servizi di pubblica utilità preferisco stendere un velo pietoso e rabbioso. Basterebbe citare i presidi di Vibo Valentia, Palmi, Catanzaro, Reggio Calabria solo per citare i più grossi,…pensate cosa possano essere i più piccoli, altro che Iraq o terzo mondo!!!
Vogliamo parlare del dissesto finanziario di quasi il 70% dei comuni del mezzogiorno? Della situazione vergognosa dei nostri bellissimi mari? Del ns martoriato territorio deturpato da incendi dolosi e inquinato da discariche di ogni tipo?
Della mancanza cronica di acque potabili di aree geografiche che per popolazione complessiva raggiungono la stessa popolazione del martoriato Iraq? E allora????
Basta! Basta! Basta! Basta!
La misura non è colma è traboccata e si sente il puzzo di un cadavere in avanzato stato di decomposizione. CHE VERGOGNA!!!! CHE SQUALLORE!!!


PUBBLICATO 04/09/2008

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