Via Agostino Gemelli, civico 18. Di fronte l’ospedale Beato Angelo. Qui si trova una palazzina di quattro piani che l’ex Asl n° 4, ora Asp, molti anni fa ha preso in fitto per collocarci diversi uffici. Vaccinazione, salute mentale, consultorio, veterinario, salute pubblica, amministrazione. Tutti compresi tra il piano terra e il terzo piano. Poco meno di cento scalini, ottanta per la precisione,di una scala ripida, devono percorrere,invece, gli utenti che hanno bisogno dello sportello dedicato agli invalidi. Paradossale e grottesco, quindi. L’ufficio preposto al disbrigo delle pratiche inerenti l’invalidità, totale o parziale, e delle protesisi trova all’ultimo piano di un fabbricato privo di ascensore naturalmente.
E ieri mattina un signore di mezza età è stato costretto a fare marcia indietro. Provato e arrabbiato. Sul punto di chiamare la forza pubblica, ha preferito, poi, la strada della diplomazia chiedendo l’aiuto dei familiari giunti dopo un’ora di attesa snervante. A.B., 70 anni residente in una frazione lontana una ventina di minuti, ci dice anche che tante sono statele proteste avanzate negli anni ma nulla i rimedi apportati. Il disagio diventa ancora più grave, quasi insormontabile, se si pensa che molti invalidi con problemi di deambulazionesono affetti anche da altre gravi patologie legati al cuore. Sicchè un invalido cardiopatico si trova a dover percorrere quattro piani e un centinaio di scalini.
«Nonostante le rassicurazioni dei responsabili, ci dice l’anziano,che ci hanno confermato di essere al lavoro per trovare una nuova sede, resta davvero incomprensibile come un ente nato per dare assistenza a persone anziani, disabili e invalidi, possa ancora utilizzare una struttura così piena di barriere architettoniche. Non è pensabile, per questioni di spazio, provare l’installazione di un ascensore, dice, ma non è difficile traslocare l’ufficio sotto».