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Sd San Giacomo: Acri e la Sanità calabrese.

Giacomo Fuscaldo
Foto © Acri In Rete
L'interessante dibattito organizzato dai Verdi ad Acri dove si è discusso di federalismo, debiti, tasse, il tutto collegato ai problemi della sanità calabrese ed alla questione dell'ospedale unico, che potrebbe coinvolgere anche il nostro Comune, ha dato, a mio avviso, numerosi e notevoli spunti di riflessione. Bisognerà, innanzitutto, se è vero come è vero, che nella sanità calabrese ci sono dei debiti, capire questi a cosa sono dovuti, indagarne i motivi ed accertarne le responsabilità.
I debiti non nascono da soli, di solito sono le persone a crearli, nella fattispecie politici che da quello che sembra ancora non si conosce bene l'identità. Si deve, quindi, in primis, partire da questo, e cioè, vedere dove la Regione calabrese destina le risorse economiche che cagionano i debiti dannosi al sistema, e se si vuole, così come qualcuno ha detto, che la politica arrivi prima della magistratura, allora è necessario che si crei all'interno della stessa Regione, senza scomodare i giudici, una seria commissione politica d'inchiesta che faccia luce su questo.
Per quel che riguarda poi, la possibilità di avere nella nostra provincia poli ospedalieri unici più efficienti ed attrezzati va detto che è, sicuramente sensato evitare che nel giro di pochi chilometri ci siano ospedali "doppioni". Bisogna però stare attenti a garantire un pieno ed efficiente servizio ai cittadini, non sarebbe accettabile una semplificazione che riduce i servizi, fatta, magari, soltanto per strumentali interessi politici o di lobby edilizia. Bisogna che in Calabria, sia garantito un elevato numero di prestazioni e che si investano risorse su un piano di reclutamento, mirato a garantire alla sanità calabrese competenze specialistiche di alto livello, che non siano seconde a quelle presenti in altre realtà.
Se veramente si vogliono ospedali unici sulle due coste calabresi della provincia cosentina, efficienti e semplificative del sistema sanitario-ospedaliero, bisogna prima di tutto investire sulla viabilità, sulle infratture in genere, per dare alle aree interessate la possibilità di sopportare il peso di un operazione di questo tipo. Ma ancora prima di parlare di ospedali unici, bisognerà parlare di come risolvere il problema della criminalità, della sua capacità di infiltrazione in certi sistemi, e del metodo di affidamento degli appalti per la realizzazione di queste strutture.
Soltanto analizzando, a monte, tutti questi aspetti si potrà parlare di semplificazione del sistema sanitario. Il Comune di Acri da una riforma dell'organizzazione delle strutture sanitarie potrebbe trarne certamente benefici, ma l'amministrazione acrese che si troverà ad affrontare il problema si dovrà fare garante della tutela dei suoi cittadini, della loro salute, per questo motivo, dovrà imporre alla giunta regionale di turno con cui sarà chiamata a confrontarsi, di agire con la massima trasparenza e con la necessaria concertazione con tutte le categorie interessate. Se prima, non si farà tutto questo, sarà meglio lasciare le cose come stanno per evitare pasticci che i cittadini, sempre più bisognosi di cure non capirebbero.

PUBBLICATO 10/11/2008

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