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Mese decisivo per la giunta Coschignano. Tante incognite.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
In questo mese di settembre il sindaco Coschignano si gioca una buona fetta della sua permanenza a palazzo Gencarelli. Ma, probabilmente, sarà anche un test importante per una sua eventuale ricandidatura a primo cittadino. Qualunque sia il partito; Pd o Lista Civica. Entro fine mese il consiglio comunale sarà chiamato a discutere, ed eventualmente approvare, gli equlibri di bilancio, un atto amministrativo rilevante anche sotto l’aspetto politico. E’ risaputo, infatti, che la mancata approvazione del documento contabile aprirebbe una crisi che potrebbe portare anche allo scioglimento dell’assise ed alla nomina di un commissario. I vari partiti della coalizione di centro sinistra ed i rispettivi esponenti presenti in consiglio non si sbilanciano, attendono che gli eventi prendano il sopravvento sulle loro decisioni, preferiscono il silenzio, la tattica, la riflessione piuttosto che esternare le loro, a volte dure, prese di posizione.
In teoria l’esecutivo guidato da Coschignano ha i numeri per andare avanti grazie a dodici consiglieri. Il problema è se tutti daranno l’ok agli equlibri di bilancio. Tra i consiglieri di maggioranza, è risaputo, c’è più di uno che manderebbe volentieri a casa Coschignano ma, alla fine, si dirà che si vota per responsabilità e spirito di appartenenza politica. Chi critica, infatti, ammette di non essere responsabile di una crisi e di una caduta del governo cittadino. Dalla parte del sindaco ci sono sicuramente il presidente del consiglio Cozzolino e Romano del Pd ma anche Capalbo, che è anche segretario dei democratici, e Lupinacci sempre del Pd, sebbene in passato non siano stati teneri con il sindaco.
Hanno espresso amore fino alla fine Morrone del Pdci, Fusaro e Vuono dei Verdi, anche se questi ultimi due hanno più volte criticato l’operato del primo cittadino. Così come Pettinato eletto nel Prc, ora dirigente di Sinistra e Libertà, non certo tenero nei confronti di sindaco e alcuni assessori con Bomparola e Bruno. Curiosità infine, sul voto di Padula, ex Pd ora IdV. Come si comporterà visto che il massimo esponente locale, che è anche capogruppo alla regione, Feraudo, ha bocciato già da tempo una ricandidatura di Coschignano? Insomma una serie di incognite incombono sul futuro politico ed amministrativo della giunta Coschignano, nubi all’orizzonte che non promettono nulla di buono.

PUBBLICATO 07/09/2009

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