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Omicidio Sposato: dopo un anno ancora nessun colpevole.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Un caldo sabato di settembre ed un’intera comunità vengono travolti da un tremendo fatto di sangue. Che, a distanza di un anno, non ha ancora colpevoli. Natale Sposato, oggi avrebbe avuto 36 anni. Nella notte tra il 26 e 27 settembre del 2008, lo hanno freddato alle spalle con due colpi di fucile. Le modalità riconducono ad un vero e proprio agguato mortale. Che da queste parti rappresenta una grossa e grave novità.
Sposato, celibe, disoccupato, incensurato, è stato ucciso davanti la sua abitazione. Sin da subito l’omicidio presentava tanti lati oscuri, di non facile soluzione, quindi. Un anno non è bastato agli inquirenti per risalire all’autore o agli autori del terribile gesto. Località Pietremarine, poco fuori il centro abitato, a ridosso del Parco Crista e un gruppetto di case isolate, occupate principalmente da gente dedita all’agricoltura ed alla pastorizia. E’ da poco passata la mezzanotte e mezza di sabato, Sposato arriva con la sua Apecar che parcheggia a pochi metri dall’abitazione. Spegne il motore, scende dall’abitacolo ed apre la porta di casa. Fa pochi passi e viene freddato. Senza pietà. Davanti gli occhi della mamma che aspettava il suo rientro. Gli scaricano addosso diversi colpi di arma da fuoco. Due proiettili trapassano la schiena e giungono al cuore. Altri bossoli lo colpiscono alle gambe, altri ancora vengono rinvenuti fuori e dentro l’abitazione. La vittima non vede in faccia i suoi assassini, viene colpito alle spalle. A quell’ora dormono tutti. La mamma no, lo aspetta, come tutte le sere, impaziente, sul divano. Ma lo attendono anche i suoi assassini. Il primogenito gli muore davanti. Natale ha solo il tempo di sussurrare “mamma mia che dolore”, poi spira. E’ notte fonda, la zona è impervia, poco illuminata, deserta. La donna riesce a raggiungere i vicini. Quindi la telefonata al 118 che arriva dopo pochi minuti. Per Natale non c’è niente da fare. Uomo semplice e ingenuo, Nataluzzu, che non era certo un delinquente o un uomo cattivo. Anzi, tutt’altro. Fisico esile, viveva di espedienti e di piccoli furti che le vittime, però, erano sempre pronti a perdonargli. I ricavi gli servivano per le sigarette o per i video giochi. I suoi due unici vizi. Primo di cinque fratelli, Natale, era molto conosciuto. Frequentava spesso il centro urbano dove cercava lavori saltuari e dove trovava sempre qualcuno pronto a dargli una mano. E lui ricambiava con un sorriso ed una stretta di mano. Chi ha potuto uccidere con tanta ferocia? E perché? I modi con il quale è stato effettuato l’omicidio, fanno pensare ad una spedizione punitiva. I killer lo hanno atteso rincasare per ucciderlo. Quello era il loro intento. Natale non era solito frequentare cattive amicizie ma non è escluso che negli ultimi tempi possa avere avuto dei contatti con la microcriminalità. Le indagini nella vita privata e nell’ambito familiare, non hanno sortito effetti. Parenti ed amici aspettano di conoscere chi ha ucciso senza pietà Natale Sposato, per tutti Lupin.

PUBBLICATO 27/09/2009

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