POLITICA Letto 3013  |    Stampa articolo

Centro sinistra e UDC ai ferri corti.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
L’inizio della campagna elettorale, in vista delle comunali di marzo, è contrassegnato dall’aspro scontro tra amministrazione comunale e Udc che oggi regala un’ennesima puntata. Questa volta, però, a scrivere è il centro sinistra che governa, cioè Pd, Pdci, Verdi-Ulivo per Acri e Sinistra e Libertà che hanno diramato un comunicato di risposta all’Udc che qui può contare sul capogruppo alla regione, Trematerra e quello alla Provincia, De Vincenti.
Ci aspettavamo, si legge, una risposta diversa da parte dell’Udc. Un partito che per cinque anni è stato all’opposizione dovrebbe sciorinare argomenti concreti e non pura retorica, dovrebbe parlare di ciò che è stato fatto e che si sarebbe potuto fare, dovrebbe mettere a confronto questa giunta rispetto alla precedente di centro destra. Nulla di ciò fa l’Udc, come mai? Noi sappiamo il perché. I centristi, si legge ancora, si trovano in una posizione assai scomoda, il paragone tra presente e passato è imbarazzante e non si può attaccare perché tutte le volte che è stato fatto si è rivelata una debacle sia con manifesti murali che in consiglio comunale, non possono parlare di debiti perché emergerebbero le responsabilità di chi li ha lasciati in eredità. Altro che potere contrattuale. L’Udc, continua la nota dell’amministrazione, non può parlare di opere perché in cinque anni dal 2000 al 2005 il tutto si è risolto in un abbellimento di una piazza, non può parlare di piano strutturale perché in quel caso il torbido affiorerebbe in superficie e, quindi, è meglio che l’Udc si limiti solo alle invettive. Il partito di Casini vive oggi un dramma profondo, non sa dove e con chi andare, le alleanze storiche appaiono impraticabili quelle alternative sono tutte da verificare e costruire. E’ un partito, scrive il centro sinistra che governa, che è alla ricerca di una direttiva ed in un contesto siffatto anche una vicenda di poco conto può servire per dimostrare che si è vitali anche se ciò appare triste. La condizione necessaria affinchè la nave dei casiniani esca dalla darsena e riprenda il mare aperto dipende solo da chi sente la necessità di un partito seriamente riformista capace di riappropriarsi di principi e valori richiusi in soffitta, occorre rispolverare il senso di una politica degna di un movimento che si richiama alla discendenza degasperiana e che decida finalmente a parlare di fatti e progetti. Quanto all’appuntamento di marzo, conclude la nota dell’amministrazione, il centro sinistra è pronto.


PUBBLICATO 22/10/2009

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