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San Domenico, un brutto film!

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
E' domenica, giorno di festa, dedicato, solitamente, ai soliti rituali. Passeggiata in centro, visita a parenti o amici, pranzo in famiglia, partita di calcio, jogging, gita fuori porta. Ma anche una capatina al centro commerciale più vicino o anche al cinema per vedere un buon film. Già il cinema, luogo di cultura dalle antiche tradizioni, centro di aggregazione, di scambi di opinione, di relax.
Non per gli acresi, però. Il cinema San Domenico continua a restare chiuso. Lo è dallo scorso mese di febbraio. Sui muri della città c'è ancora il manifesto che si rifà all'ultimo film proiettato; "baciami ancora." Dopo di che buio totale, e non certo per vedere altre pellicole. Prima la richiesta dei partiti per tenere i comizi in occasione delle comunali 2010, poi la rottura della caldaia, adesso l'agenzia che vuole i soldi per le pellicole degli anni passati e che, quindi, non ne fornisce altre. In mezzo una comunità a cui è privata una struttura che offriva spettacoli a prezzi abbordabili. Cifefili acresi e dintorni, dunque, attrezzatevi come meglio potete.
Il cinema San Domenico, l'unico della città, rimarrà ancora chiuso. La struttura, capace di contenere oltre duecento persone, non riaprirà i battenti fino a tempo indeterminato. Diciamo la verità, in pochi protestano visto che tra internet e tv satellitari, è possibile scaricare e vedere anche film recenti. Ciò non toglie, però, che una cittadina di trentamila abitanti, un tempo catalizzatrice anche di appassionati di centri limitrofi, debba essere priva di una sala cinematografica. Arrangiarsi, sembra essere il motto della classe politica, senza distinzione di colore e di posizione. A pagare sono sempre i più deboli, quelli che non possono permettersi un viaggio nella vicina Cosenza per vedere "Benvenuti al sud", "Gorbaciof", "Shrek".
Rabbia e indignazione, in città, soprattutto perché, si va incontro a giornate tipicamente invernali, ed il cinema, qui ad Acri più che altrove, rappresenta anche un importnate luogo di svago e di divertimento, una buona alternativa ai soliti punti di ritrovo, un deterrente per le devianze giovanili. Vita dura, quindi, per i cinefili acresi e non, che già dovevano fare i conti con una programmazione limitata al solo al week end.
Non aprire lo storico cinema San Domenico è una vera e propria mortificazione nei confronti dei cittadini, l'ennesimo duro colpo alla cultura locale. Il rischio che si corre è che, alla fine, ad essere trascurati siano quei preziosi punti di riferimento che arricchiscono la vita culturale e civile delle comunità.

PUBBLICATO 19/10/2010

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